Splatoon 2: 10 giocatori che non vorresti mai incontrare

Chi in questi mesi ha partecipato alle competitive e colorate battaglie di inchiostro di Splatoon 2 ha certamente dovuto fare i conti con la moltitudine di peculiari e unici giocatori che popolano i server dello shooter, esclusiva Nintendo Switch.

Tra le enormi schiere di dirompenti assaltatori, letali cecchini, violenti portatori di secchi o pennelli schizzati (nel vero senso del termine) esistono alcuni tipi giocatori che per un motivo o per un altro non vorremo mai trovare nella nostra squadra o in quella avversaria. Durante le mie lunghe sessioni di gioco online con altri utenti in ogni modalità di gioco, dalla semplice Mischia Mollusca alle competitive Leghe giornaliere passando per le caotiche Salmon Run, mi è sempre capitato di trovarmi contro o in squadra alcune delle maggiori piaghe che un Inkling possa incrociare lungo il suo cammino e che credo che anche tu avrai incrociato almeno una volta nella vita. E quale occasione migliore del nuovo torneo dedicato a Splatoon 2 avviato su ESL che ci terrà compagnia per tutto questo mese.

Ecco quindi una ironica carrellata di 10 giocatori che non vorremmo mai trovarci accanto o difronte in Splatoon 2. Prima di iniziare però permettetemi di fare una menzione d’onore per il “laggatore” seriale che, come in qualunque altro gioco, non può mancare durante ogni sessione di Splatoon 2. Lo metto fuori elenco perché è l’unico giocatore la cui condotta non dipende dalle proprie capacità, ma da mezzi esterni. Citarlo è comunque giusto poiché la sua dose di imprecazioni se le prende lo stesso appena palesa il suo lag mentre credi di averlo colpito e forse splattato.

L’ultimo salmone

Durante le Salmon Run quei dannati salmonoidi non perdono occasione per metterci in difficoltà e privarci del gusto di portare a casa una bella missione completata con un corposo carico di uova. E proprio nelle fasi più affollate di nemici che qualche volta ci si ritrova a finire tutti splattati tranne quell’unico, singolo, miracolato compagno. Esso, l’unica salvezza per evitare un prematuro “fine turno”, avrebbe il compito di resuscitarci con una bella scarica di inchiostro o fuggire nel tempo rimasto dell’ondata, in caso di obiettivo minimo raggiunto, e preservare il team dal fine turno.

Eppure in qualche neanche tanto raro caso quel giocatore si tramuta in un salmone, nell’ultimo salmone, che come un samurai impavido si lancia lo stesso verso le orde di salmonoidi incurante della sua netta inferiorità numerica. Gli scienziati dello Squid Research Lab non hanno ancora capito cosa accada nella testa di questo tipo di giocatore, sta di fatto che finisce molte volte come un kamikaze che manca il bersaglio: morto e senza gloria.

Quadruple nei gear come se piovesse

In Splatoon 2 non esiste pratica più lunga, complessa e governata dal fattore fortuna della creazione degli equipaggiamenti dai gear perfetti per ogni occasione. La più grande soddisfazione per un Inkling è quella di riuscire a ottenere una quadrupla di abilità tutte uguali per un singolo oggetto. Ore e ore di gioco, tanti super molluschi consumati, tanti frammenti raccolti e poi arriva finalmente l’agognato traguardo.

Ma il nostro entusiasmo viene rotto quasi subito quando al primo match nel quale proviamo il nostro nuovo equipaggiamento troviamo difronte un altro giocatore che ci splatta con il suo set perfetto di tre quadruple nei suoi abiti tra le quali non può mancare velocità+. Un pugno nello stomaco per il nostro entusiasmo che spinge a dire “lo voglio anche io” venerando nel proprio inconscio con un pizzico di invidia quel giocatore ricominciando nuovamente l’opera di raccolta materiali per il prossimo equipaggiamento da completare con una quadrupla.

Il morto perenne

Prima di diventare un pro player, ammesso che lo siamo davvero diventati, siamo stati tutti neofiti di Splatoon e abbiamo commesso la nostra dose di errori. Eppure esiste una cerchia di piccoli eletti che ancora non ha abbastanza confidenza con il gioco da morire sistematicamente in qualunque modo possibile.

Passi per la foga di perseverare nel vano tentativo di avere la meglio su un full team avversario da solo, ma quando la reiterazione del fatto è evidente inizia a diventare malattia. Tra aspiranti sucidi in acqua, giocatori che ignorano le bombe nemiche o che trascurano la propria riserva d’inchiostro esaurita, la casistica di questi sadici “self-splatter” è ampia quanto uno sparatenda aperto. Che Dio li salvi e salvi noi dalla loro follia.

Il presunto pro

Se esistono giocatori umili che anche quando sono indiscutibilmente bravi non si vantano della loro netta superiorità, esistono anche altri giocatori che nelle chat esterne o nei canali di comunicazioni più comuni si presentano millantando incredibili capacità e abilità paragonabili ad un Dio sceso sulla terra per istruire gli Inkling ignoranti. Un uomo che in alcuni casi conta le kill con la stessa solennità con cui il Barone Rosso segnava gli aerei abbattuti sulla sua carlinga.

Peccato di superbia a parte, molti spesso la loro dose di bugie o presunta esperienza si infrange ben presto contro la realtà dei fatti. Accade così che il “supercampione” perda miseramente contro un semplice giocatore della domenica e che il mito di Davide e Golia che si ripeta partita dopo partita. Cosa resta da fare al povero finto pro se non additare nella incapacità dei suoi compagni di squadra la causa della sua disfatta. Un po’ di sportività, ti prego.

Il calamaro in vacanza

Va bene che ci si deve divertire, va bene che non tutti sono allo stesso livello di gioco, ma a tutto c’è un limite. Splatoon 2 ha il pregio di poter essere giocato con molti gradi di impegno, dall’occasionale al competitivo, ma non è detto che sia lecito andare in giro nelle Mischie Mollusche come una scolaretta in gita. Colorare è una questione di tempismo e non si può essere lenti nelle decisioni o puntare a parti infinitesimali di stage da colorare.

Eppure questo inchiostratore d’angoli passa il suo tempo a mettere colore in punti così piccoli che nemmeno il counter di Giudigatto riesce a riportarli. Un metodico giocatore che finisce per lasciare i suoi in inferiorità numerica in altri punti della mappa per poi finire subito dopo nella morsa letale del fuoco incrociato del team avversario e volare al punto di respawn come un docile e tenero angioletto. Peggio di questo c’è solo il passeggiatore che, impaurito o troll, non ha il coraggio di gettarsi nella mischia e tentare quantomeno di produrre un punteggio di colore superiore a 500p.

Lo squidbagger

Entriamo in zona calda con una delle pratiche più inutili e fastidiose che si possano vedere in Splatoon 2: lo squibag. Si tratta in sostanza di passare più volte dalla forma calamaro a quella inkling dopo aver sconfitto un avversario. Un metodo che in molti usano per farsi beffe delle proprie vittime. Niente di così grave come le offese fatte in chat ma comunque un bel fastidio per chi lo subisce.

C’è da essere comunque flessibili e stare allo scherzo fintanto che la cosa si riduce ad un evento occasionale per le uccisioni più spettacolari e coinvolgenti. Allo stesso modo l’abuso di questa pratica diventa alquanto fastidioso e non si può non negare che in alcuni casi la derisione quando è troppa, gratuita e perseverata può anche portare ad allontanamenti da chat o server senza troppi problemi o a fustigazioni immaginarie nella propria testa del piccolo teppistello da MischiaMollusca. Il troppo storpia.

 Il ninja nella macchia

Durante le partite Pro o le Leghe la tensione e concentrazione sono tante e spesso non ci si accorge di chi si ha difronte. Ma mentre provi a tirare fuori dal tuo cilindro l’azione che si avvicina alla perfezione nei confronti di un nemico ecco che finisci splattato per non sai quale misterioso motivo. Un fulmine a ciel sereno e mentre pensi a come sia stato tutto questo possibile, ti accorgi che il tuo splattatore è apparso dall’unica, quasi invisibile macchia di colore che non avevi colorato accanto a quel muro e in quell’angolo tanto all’estremo della mappa da sembrare una decorazione.

Più letale di un ninja nell’ombra, il ninja che si annida come un rapace nella macchia d’inchiostro con la sua arma dal colpo singolo letale è quasi impossibile da vedere e da evitare. L’unica speranza è avere l’occasione di avere una rivincita appena si ritorna in gioco, sempre che riusciate a trovarlo di nuovo.

Il master baccalaser

Le armi speciali di Splatoon 2 sono uno dei grattacapi più ostici da affrontare in qualunque modalità, ma non esiste momento più angosciante di quando viene attivato un baccalaser. Quest’arma colpisce attraverso i muri, attraverso il suolo arrivando fin dentro l’anima di ogni sfortunato inkling che ne subisce il raggio. E quando quest’arma finisce in mano ad un giocatore esperto, con la capacità di direzionarne il getto meglio di un pompiere con il suo idrante, è allora che non ci sono speranze di salvezza.

Sotto il tiro di questo infoiato getto di colore che si muove con una rapidità incredibile all’interno dello stage davanti al tuo naso puoi solo provare a compiere una strada imprevedibile correndo come Forrest Gump e attendere speranzoso che un tuo alleato elimini questa minaccia più letale della Morte Nera. Ma non farti illusioni il più delle volte finirai come il pianeta Alderaan (la citazione di Star Wars doveva essere completata, ndr).

Il rullo ovunque

Non si può dire di aver vissuto abbastanza in Splatoon 2 se non si è provato almeno una volta per sessione l’inesorabile impotenza difronte ad un abile giocatore armato di rullo che lo padroneggia come una leggera piuma. Per i pochi che non hanno ancora avuto l’onore di venire presi di mira da uno di questi giocatori è giusto anticipare che sono delle spine nel fianco per chiunque.

Sono loro che piombano dall’alto e con un colpo in salto ben indirizzato vi mandano al creatore più velocemente di un cecchino. Sono loro che sbucano alle vostre spalle e vi spianano con una rullata appena indugiate un momento. Sono loro che vanificano tutto il vostro lavoro di tintura con una semplice passata. I rulli sono il male e chiunque li padroneggi ha poteri soprannaturali degni del demonio.

Il cacciatore di inkling

Accanto al rullo e in parte sovrapposto ad esso c’è la categoria che più di tutte spaventa e inquieta l’intera utenza di Splatoon 2, a meno che non si faccia parte della loro cerchia: I cacciatori. Dei Terminator che una volta puntata la loro preda la inseguono fino a splattarla con una precisione degna dei migliori agenti segreti. Basta vederli sgusciare via da una battaglia come fulmini e puntare ad un bersaglio isolato in avanscoperta per capire che la loro caccia è aperta.

Possono avere tra le mani un rullo, ma è molto più probabile che tu li veda aggirarsi per le mappe armati di una qualunque forma di Blaster. Non importa se sei in Zona Splat o in Vongolo Gol o in una Mischia Mollusca, loro ti troveranno e ti splatteranno concedendoti poche occasioni di salvezza. Dovrai essere abbastanza veloce o fortunate da colpirli per primi o sarai il prossimo nella loro lista di vittime.

Ovviamente vi invito a proporci qui nei commenti gli altri tipi di giocatori più tremebondi e malefici che avete incontrato nella vostra esperienza in Splatoon 2 e chissà che non diventino parte di una nuova classifica.