Dota 2, Valve chiude la controversia legata al Chongqing Major

In passato vi abbiamo parlato del ban di Kuku dal Chongqing Major, prestigioso torneo di Dota 2, e dei pro player che hanno deciso di boicottarlo in massa, dopo che la sua squadra -i TNC Predator– ha parlato di una possibile minaccia alla sicurezza del giocatore, nel caso egli dovesse presentarsi lo stesso al torneo da cui è stato squalificato.

A questo punto, a svolgere il ruolo da paciere ci ha pensato personalmente Valve, che attraverso un post dal suo blog ufficiale (“TNC and the Chongqing Major“), asserisce non solo che il giocatore non ha chiesto scusa alle persone da lui offese, ma l’intera squadra ha fatto quadrato attorno a lui e ha reso la situazione più complicata del dovuto:

Una cosa è sbagliare e scusarsi, ma per la squadra, mentire a proposito degli avvenimenti o coprire le malefatte di un membro, è un altro conto. TNC ha gestito male la situazione in più occasione, peggiorandola più del dovuto.

Infatti, già in precedenza Valve aveva dichiarato guerra aperta alle offese razziste rivolte tra giocatori nella community di Dota 2, spiegando che non avrebbe tollerato l’uso di un certo linguaggio:

Valve non tollererà l’uso di un linguaggio razzista tra giocatori professionisti, in nessuna sua forma. Pensiamo che l’uso di un linguaggio discriminatorio da parte di un singolo giocatore sia squalificante per l’intera community di Dota.

TNC, con i suoi tweet e il suo fare quadrato attorno a un giocatore che ha palesemente sbagliato, ha mostrato un’immagine di sé come di una squadra non in grado di dirimere le controversie causate dai suoi stessi membri, cosa che Valve ha sottolineato più volte nel suo post:

Giocatori e squadre sbaglieranno anche in futuro, e devono prendersi le loro responsabilità in merito. Vogliamo che ci siano delle opportunità per imparare dai propri errori, ma prendersi delle responsabilità non vuol dire che “chi sbaglia non paga”. Coprire la situazione non è un approccio accettabile ai problemi, e dimostra la scarsa presa di responsabilità da parte di TNC nelle sue decisioni.

Inoltre, Valve ha gettato acqua sul fuoco scatenatosi sul governo cinese, preso in causa a sproposito da TNC riguardo alla decisione di bandire Kuku dal Major; infatti, la decisione fu presa non dal governo locale, ma dagli organizzatori del torneo. Il portare in causa parte dell'”impopolare e restrittivo” governo cinese (anche se comunque riferita a una piccola realtà) è comunque un gettare fumo negli occhi di tutti per scaricare le responsabilità da Kuku e dalla squadra nel complesso:

Kuku non è stato bandito dal governo cinese. Anche se la sua presenza al torneo può generare un po’ di problemi e confusione, non crediamo che possa essere una minaccia alla sicurezza.

Ultima cosa, ma non meno importante: Valve ha annunciato nuove regole per la scena esport di Dota 2; giocatori e squadre dovranno prendersi personalmente la responsabilità delle proprie azioni negative, pena un intervento immediato da parte della società. Inoltre, il ban di Kuku sarà limitato al solo Chongqing Major, e non verrà esteso agli altri tornei di Dota 2: il giocatore potrà partecipare anche allo Shanghai Major e ad altri tornei maggiori che si terranno in Cina.

Nel frattempo TNC non è stata con le mani in mano, e ha preso la palla al balzo postando delle scuse ufficiali via Twitter:

Nonostante i recenti problemi relativi a Steam, su questa vicenda Valve ha dimostrato ancora di saper fare centro anche in questioni delicate: ha saputo mantenere il pugno duro nei confronti di Kuku e di TNC, ma senza compromettere le loro carriere, pacificando l’intera community di Dota 2 e, chissà, evitando anche incidenti diplomatici…