Close to the Sun Recensione

Close to the Sun

Close to the Sun | Fin dal suo trailer di lancio Close to the Sun, ultimo lavoro dellโ€™italianissimo team di Storm in a Teacup, ha attirato su di sรฉ le attenzioni di molti. Vuoi per quellโ€™estetica dichiaratamente art decรฒ, vuoi per quel respiro di grandeur tecnologico post industriale il titolo รจ stato accostato piรน volte al Bioshock di Ken Levine. Ma non lasciatevi ingannare dalla apparenze, Close to the Sun ha unโ€™identitร  definita che si discosta chiaramente dal noto titolo Irrational Game.

Close to the Sun

La nave Helios riesce a catturarvi fra le spire della sua narrativa ambientale

Close to the Sun รจ un’esperienza angosciante

Al centro dellโ€™esperienza cโ€™รจ la chiara volontร  del team di raccontare una storia e, attraverso questa, trasmettere un costante e opprimente senso di angoscia e paura. Il setting รจ quello della rivoluzione post industriale, quando verso la fine dellโ€™800 lโ€™uomo stava cominciando a svelare i segreti dellโ€™elettricitร  e quale miglior candidato a simbolo di questo magico periodo se non Nikola Tesla? Close to the Sun si svolge interamente a bordo di un immenso vascello, la Helios, costruito dal magnate/genio Tesla come utopico paradiso per geni, la Mecca in cui ogni scienziato vorrebbe vivere libero da ogni costrizione etica e morale. Il nostro alter-ego digitale, la giovane giornalista Rose, รจ stata invitata a bordo della nave da sua sorella che le inviato una misteriosa lettera in cui afferma di aver bisogno del suo aiuto. Dal momento in cui il giocatore mette piede a bordo della Helios la situazione precipita drammaticamente e quella che doveva essere una semplice visita si trasforma in una lotta per la sopravvivenza.

Close to the Sun

Close to the Sun abbraccia ambientazioni oscure e decadenti

La cura con cui gli sviluppatori hanno costruito Close to the Sun รจ stupefacente. Dal punto di vista estetico gli ambienti sono estremamente dettagliati: parliamo di uno story-driven su binari in cui lโ€™esplorazione รจ piuttosto limitata ma cโ€™รจ da dire che tutto quello รจ visibile e visitabile รจ chiaramente frutto di un grandissimo lavoro. Gli ambienti sono sempre diversi e ogni area della Helios ha una sua personalitร , non vi capiterร  mai di vedere angoli spogli oppure ambienti riproposti in maniera piรน o meno simile. In tutto il vascello si respira aria di grandezza e magnificenza, parallelismo perfetto con la filosofia illuminista che spinge le intenzioni di Tesla. Ho molto apprezzato anche i richiami alla mitologia classica. Dai titoli dei capitoli che compongono la storia, alle statue quasi neoclassiche che decorano la nave, al nome stesso del nostro ambiente di gioco, sono tantissimi i riferimenti di Close to the Sun alle divinitร  greche e al concetto classico di hybris; quasi a voler fare un parallelismo tra i grandi eroi tragici del passato e il racconto che stiamo andando a svelare. Meravigliosa inoltre anche la colonna sonora, che alterna momenti industrial ร  la Silent Hill a malinconiche e lunghe note trascinate, e l’evocativo main theme di chiara origine folktronica.

Close to the Sun

Il riferimento a un’estetica a metร  fra steampunk e art decรฒ รจ sempre piuttosto chiaro

Al fine di ottenere il piรน alto livello di coinvolgimento, Close to the Sun si spoglia di ogni elemento accessorio di gameplay conservando quella manciata di tasti che permetteranno al giocatore di interagire con lโ€™ambiente di gioco dove necessario. Lโ€™unico nostro compito sarร  infatti quello di portare avanti il racconto sia che questo includa il risolvere un enigma, sia che questo implichi il dover fuggire da unโ€™incombente minaccia. Close to the Sun vive infatti in un continuo alternare la sue due anime: da un lato quella dellโ€™avventura connotata da una forte impronta horror fatta di puzzle da risolvere, porte da aprire e misteri da svelare, dall’altra quella dello storytelling interattivo con sequenze al cardiopalma che si avvicinano (seppur mai troppo) ai quick time event ansiolitici visti in capolavori come la saga di The Walking Dead. Un piccolo appunto lo farei in merito al fatto che, purtroppo, questi momenti sono i principali deboli dellโ€™opera, sia dal punto di vista del design, sia del gameplay. Le circa 6 ore di gioco sono narrativamente strutturate come una serie consecutiva di climax al termine dei quali cโ€™รจ sempre un inseguimento. Capisco e condivido perfettamente la necessitร  di sublimare tutta la tensione attraverso una sequenza concitata ma, a mio avviso, variare questo tipo di sequenze avrebbe dato un enorme valore aggiunto al titolo. Inoltre, da punto di vista delle meccaniche di gioco, con un gameplay ridotto all’osso la difficoltร  dellโ€™inseguimento รจ tutta concentrata nellโ€™abilitร  del giocatore di scegliere al primo colpo il giusto percorso. Una richiesta piuttosto complessa dato che parliamo di ambienti di gioco ingombri da detriti e con luminositร  ridotta, scelta estetica in perfettamente in linea con il titolo ma che in momenti come questi riesce a mettere in seria difficoltร  anche il giocatore piรน smaliziato. Tutto questo porta ad una sorta di meccanismo trial&error che negli inseguimenti piรน lunghi puรฒ risultare alquanto frustrante. Ottima in questo senso la scelta degli sviluppatori di creare, per le sequenze piรน complesse, dei check point intermedi che, sebbene limitino al frustrazione, hanno perรฒ la colpa di spezzare il ritmo dellโ€™azione. Tutte piccole finezze di gamplay che non rovinano assolutamente l’esperienza di gioco ma che denotano la giovane etร  del team.

Se volessi definire Close to the Sun la descriverei come una solida esperienza story-driven con inserti di scene d’azione. Praticamente tutto quello che avrei sempre voluto da Bioshock ma che purtroppo non ho mai ottenuto. Tolte alcune incertezze a livello di gameplay, questo titolo fa entrare i talentuosi ragazzi di Storm in a Teacup in una fase di maturitร  che speriamo tutti si trasformi presto in consapevolezza nell’attesa di vedere cosa ci riserveranno nel futuro.

Federica Farace, alias Sister Death, รจ la dimostrazione che i redattori sono come la cioccolata: quelli buoni stanno in Svizzera. Ama i vichinghi, i conigli, Conan, Star Wars e i videogiochi. Spera costantemente che nel mondo si scateni l'apocalisse zombi e non escludiamo che si stia dando da fare per accelerare il processo.