Di The Last Of Us Part II, sicuramente sono da lodare vari aspetti più concreti, ma c’è qualcos’altro che stupisce, forse ancor di più, del titolo targato Naughty Dog. L’accessibilità del gioiello dello studio statunitense è un fiore all’occhiello con ben 60 opzioni diverse.
I meriti vanno sicuramente al team di sviluppo, non solo riguardo l’averlo pensato ed introdotto, ma anche perchè tale studio sta già metttendo a disposizione quel patrimonio di opzioni di accessibilità per i loro colleghi. Sta condividendo informazioni per aiutare a costruire il più possibile un mondo dove chiunque possa giocare a tutti i titoli possibili.
La condivisione di informazioni è un fattore critico per il progresso del supporto all’accessibilità in tutto il settore videoludico. Abbiamo collaborato e continueremo a farlo con gli altri sviluppatori che stanno lavorando duramente per fornire un miglior supporto di accessibilità per i giocatori.
Mattehew Gallant, Lead Systems Designer di Naughty Dog, ha affermato durante un’intervista con Can I Play That, quanto avete letto sopra. Insomma, Naughty Dog sta sicuramente portando avanti un’azione di tutto rispetto, sperando che più publisher e sviluppatori seguano il magnifico esempio dei creatori di The Last Of Us che, ricordiamo, ha debuttato al primo posto nella classifica italiana.