Hyrule Warriors L’era della calamità Provato: Cappa e Spada, tutto frenetico

Hyrule Warriors L’Era della Calamità

Hyrule Warriors L’era della calamità è un titolo atipico, che continua il lavoro svolto dal suo predecessore sullo sfortunato Nintendo Wii U nella precedente generazione casalinga della casa di Kyoto. Il fatto che sia un gioco dedicato alla serie The Legend of Zelda e che non riporti la saga principale nel titolo la dice lunga, si tratta infatti di un interessante esperimento, ovvero l’incontro tra l’universo zeldiano ed il fantastico mondo dei giochi musou, uno dei generi più amanti nella terra del Sol Levante. Abbiamo avuto l’occasione di provare con mano l’affascinante gioco, ed ecco il nostro hands-on fresco fresco.

Hyrule Warriors

Hyrule Warriors L’era della calamità: prequel di una grande storia

Hyrule Warriors: L’era della calamità giunge finalmente tra le nostre mani, dopo che l’hype per il titolo ha continuato a crescere fin dalla sua presentazione ufficiale organizzata da Nintendo in occasione dello scorso TGS, Tokyo Game Show, la più importante manifestazione al mondo per quello che riguarda le novità videoludiche. Se avete amato il precedente Hyrule Warriors per Nintendo Wii U, che è stata recentemente anche riproposta per Nintendo Switch, con la Definitive Edition, la cui recensione trovate in questa pagina, preparatevi per giocare con un titolo, diciamolo subito, eccezionale. Quei famosi venticinque minuti di gameplay presentati nel Nintendo Treehouse facevano presagire di essere di fronte ad una grande opera collaterale, assolutamente all’altezza della saga principale. Dietro al gioco, del resto, troviamo i veterani Omega Force e Koei Tecmo, i veri maestri giapponesi del genere musou, che ricordiamo per opere quali  la saga di Dinasty Warriors o il recente spin-off Dragon Quest Heroes, giunto, per ora, al secondo episodio, che abbiamo recensito in questa pagina. Il gioco verrà distribuito in Italia dalla divisione europea, il cui sito ufficiale trovate qui.

Narrativamente il nuovo Hyrule Warriors: L’era della calamità si va a legare a doppio filo con un vero pezzo da novanta dell’attuale generazione, quel The Legend of Zelda: Breath of The Wild che ha portato la saga un passo avanti nella sua storia segnando, come sempre una nuova pietra miliare. Si tratta infatti di un vero e proprio prequel per il titolo Switch, ambientato ben cento anni prima. Tra i personaggi giocabili troviamo delle vecchie conoscenze come Zelda Ursula, Impa ed ovviamente Link. Ma non solo, nella versione finale si parla di ben diciotto protagonisti da poter impersonare, tratti appunto dall’opera per l’attuale ammiraglia Nintendo, e scenari parecchio familiari ai fan del gioco, come ad esempio i celebri santuari Sheikah. Inoltre viene introdotto un elemento molto importante, ovvero un nuovo misterioso personaggio malvagio che farà da nemesi dell’eroico Link. L’era pre Ganon risulta molto affascinante, ed i filmati di raccordo, tutti interamente doppiati, forniscono diversi tasselli storici fondamentali per capire ancora meglio quanto narrato in Breath of The Wild. L’escamotage narrativo del viaggio nel tempo di un particolare personaggio sarà fondamentale per la trama, e permetterà, oltretutto, di superare del tutto un eventuale paradosso dei ricordi dei personaggi, cosa sempre in agguato quando si parla di prequel. Il tutto rende perfettamente sensato l’incipit del gioco, ovvero trovare e convincere i quattro campioni prescelti a diventare i quattro piloti dei Colossi Sacri.

Hyrule Warriors L’era della calamità: Zelda incontra i musou

Il discreto menu a tendina presente da sempre nel genere musou ci fa subito capire di essere in presenza di un’opera differente dai classici zeldiani, con un titolo, peraltro, affrontabile da più persone insieme. Interessante la trovata del multiplayer locale, per cui è possibile combattere a fianco di un amico, grazie all’utilizzo di un joycon secondario sullo stesso Nintendo Switch, per combattere insieme sullo stesso campo di battaglia o anche per fare da avanscoperta nei vari obiettivi primari e secondari di missione. Il toccante discorso introduttivo di Re Rhoam ci porta direttamente nel pieno dell’azione, che, come era lecito aspettarsi, vede un campo pienissimo di nemici da combattere all’arma bianca, come da tradizione del resto dell’intero genere musou. Non si contano letteralmente Grublin, Moblin, Sciamanix e Lizalfos presenti sul campo. Non solo combattimenti, però, oltre che sconfiggere le orde del male, inclusi agguerriti ed enormi boss di fine livello, dotati di un incredibilmente evocativo slow motion, infatti, i giocatori avranno il compito anche di sbloccare determinati obiettivi, per scoprire nuove zone della mappa, da poter esplorare comodamente, e rimuovere elementi dallo scenario per svelare ulteriori porzioni di mappa inesplorata, similmente a quanto accadeva ai tempi del Super Nintendo con The Legend of Zelda: A Link to the Past. Tutto torna. Sempre. Ovviamente non esistono solo missioni di puro combattimento, ma anche alcune più strategiche, dove potrebbe rendere di più un approccio stealth rispetto a quello aggressivo di attacco diretto a fil di spada. Completare le missioni donerà nuovi oggetti, monete spendibili e punti esperienza. Tra Missioni Principali, Obiettivi Secondari, Sfide Extra e Fetch Quest, c’è davvero tantissima carne al fuoco, per un titolo dal gameplay solido, appassionante e molto longevo. Non solo schiacciamento ossessivo del tasto attacco, peraltro, ma anche utilizzo ragionato e spesso fondamentale per vincere le sfide, di bombe strategiche, abilità speciali runiche, bacchette magiche e molto, molto altro.

Hyrule Warriors

Tecnicamente Hyrule Warriors L’era della calamità è un gioco ben realizzato, e solo alcune volte ci è capitato di vedere dei rallentamenti o piccoli glitch grafici, ma in scenari non solo molto complessi, ma letteralmente zeppi di nemici a schermo, quindi ampliamente giustificabili. I modelli poligonali dei protagonisti sono eccellenti, ed anche quelli dei numerosissimi nemici hanno classe e stile da vendere. Del resto Omega Force, ammettiamolo senza remore, è sinonimo da sempre di qualità e cura certosina da soldati giapponesi vecchio stile. Chi scrive, sappiatelo, ha un amore smodato per questo eroico sviluppatore!  Un crossover veramente interessante questo secondo Hyrule Warriors, che dimostra come l’universo creato da Shigeru Miyamoto con il primo The Legend of Zelda per Nintendo Entertainment System nel 1987 sia applicabile a diversi gameplay, anche molto lontani da quello originale action RPG. Pensiamo solo a quel bizzarro Link’s Crossbow Training rilasciato nel lontano 2009 su Nintendo Wii, che era uno strano tiro a segno su binari, appassionante come pochi, e la cui recensione trovate in questa pagina.

Hyrule Warriors L’era della calamità arriverà sul mercato il 20 novembre 2020 e farà letteralmente felici non solo i fan della saga The Legend of Zelda, o i semplici appassionati del genere, ma tutti quelli che amano le opere di qualità in generale. L’essenza stessa dei musou, particolare genere a cui il titolo appartiene a pieno diritto, viene decisamente superato, presentando elementi di narrazione molto ricercati e ben scritti, ottimi filmati di raccordo ed una trama, inutile dirlo, che va ad inserire un nuovo tassello nella romantica ed indimenticabile storia di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.