Anime: la domanda su del 30% solo negli USA

Tokyo Anime Award

Negli ultimi mesi ha fatto notizia l’impegno di molte multinazionali, tra tutte Netflix e Sony, che stanno investendo in maniera molto seria nel campo degli anime. E non si tratta certo di una strategia commerciale sconclusionata, perché l’industria dell’animazione giapponese ha conosciuto una vera e propria esplosione di popolarità negli ultimi anni.

Stando ai dati raccolti da Parrot Analytics infatti, nei soli Stati Uniti d’America, la domanda dei consumatori per questo genere di show è salita alle stelle, facendo registrare, nel primo trimestre del 2021, un’impennata pari al 32%.

Dati che fanno il paio con quelli relativi al 2020, quando gli anime hanno fatto registrare il loro picco di popolarità (complice anche la pandemia da Covid-19), dimostrandosi uno dei prodotti d’intrattenimento più popolari del momento.

Fortunatamente dunque le aziende hanno già iniziato a lavorare per far fronte a questa domanda: Sony, già proprietaria della piattaforma specializzata Funimation, ha acquisito anche Crunchyroll (anche se questo acquisto è ancora in fase di revisione da parte dell’antitrust statunitense), ma ci sono anche altri brand, come Netflix, Hulu e TubiTV che stanno garantendo un’offerta ampia e variegata ai fan. Persino Amazon Prime Video e YouTube si stanno adattando a un aumento così repentino della domanda.

La passione per le opere giapponesi non riguarda però soltanto l’animazione, ma anche i manga. Viz Media ha infatti rivelato che sta avendo dei problemi di magazzino, non riuscendo sempre a fare fronte alla richiesta di nuovi volumi e alle vendite soverchianti che si stanno registrando in questo periodo negli States.

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