Chainsaw Man: l’autore modifica la sua one shot dopo le accuse di discriminazione

Chainsaw Man

Anche se Tatsuki Fujimoto è noto principalmente per il suo Chainsaw Man, il manga campione d’incassi che presto riceverà un adattamento animato curato dallo studio MAPPA, l’autore è al lavoro anche su molte altre opere e one shot. Non molto tempo fa, infatti, Fujimoto si era guadagnato il favore della critica dopo il debutto della sua one shot Look Back.

Allo stesso tempo però, l’opera aveva ricevuto una serie di critiche da una parte del pubblico, che l’aveva considerata discriminatoria. Per questo l’autore di Chainsaw Man si è deciso a effettuare alcuni cambiamenti all’opera. L’annuncio è arrivato sul recente numero di Shonen Jump +, dove appunto è stato confermato che Fujimoto è stato convinto ad apportare delle modifiche a Look Back a causa delle tante lamentele di alcuni fan, che hanno parlato di “espressioni inappropriate”.

Nell’opera di Fujimoto infatti, il cattivo è un killer, che viene descritto come un’uomo dalla salute mentale instabile. L’assassino infatti sentirebbe delle voci e avrebbe dei tratti paranoidi, convinto com’è che gli studenti della scuola d’arte gli rubino le idee. L’attacco definitivo del killer alla scuola viene alla fine giustificato come un prodotto della sua schizofrenia. I fan hanno avuto da ridire su questo aspetto, sostenendo che non tutti i malati mentali abbiano tendenze omicide e che dunque la descrizioni fatta da Fujimoto sarebbe discriminatoria nei confronti di questa categoria.

L’autore ha dunque deciso di apportare dei cambiamenti “per il desiderio di evitare di rappresentare qualcosa che possa essere in qualche modo collegato alla promozione di un bias o della discriminazione” Ora, a quanto sembra, il killer di Look Back attacca la scuola in preda al desiderio di uccidere la prima persona che vede, e non più perché gli viene ordinato dalle voci che sente nella testa. Tutti i riferimenti alla malattia mentale sono stati cancellati dall’opera.

Si tratta di cambiamenti importanti, che serviranno a destigmatizzare una questione, come quella della malattia mentale, estremamente delicata in Giappone, soprattutto quando sia legata all’evento delle stragi di massa. Soltanto nel 2019 infatti gli studi di Kyoto Animation vennero presi di mira da un piromane con problemi mentali, che appiccò un incendio nel quale morirono 36 persone. Anche per questo motivo, in molti avevano stabilito un parallelo tra questi eventi e Look Back.