Lo showcase Ubisoft di un paio di giorni fa, che festeggiava i vent’anni della saga Ghost Recon, si è preso tutta la parte finale per l’atteso annuncio del nuovo progetto: Tom Clancy’s Ghost Recon Frontline, questo il nome completo. Il gioco, in grandi linee, può essere definito come un battle royale, anche se nel trailer di presentazione e nel sito stesso non viene mai fatto riferimento a questa parola specifica, ma si parla di un titolo PvP su larga scala. Larga scala perché per la prima volta in un titolo della serie si vedranno affrontare più di 100 giocatori nella stessa partita. Chi conosce la saga per bene, ad un primo sguardo potrebbe non vedere di buon occhio questo progetto, e già dalla live, così come da molti commenti successivi, sembra esser già stato celebrato un funerale ancor prima della nascita. Ma andiamo con la massima calma e proviamo ad analizzare, partendo da zero e senza alcun pregiudizio, ciò che è stato mostrato.
Ghost Recon Frontline: lavoro di squadra e scelte tattiche
Il reveal trailer si basa sostanzialmente su due punti: il gioco di squadra e la ricerca delle informazioni, che poi portano all’estrazione finale con tanto di elicottero. Stando infatti alle parole di Alexandru Rais, game design director, la modalità principale si chiamerà Spedizione, e i giocatori, in squadre da tre, verranno paracadutati su Drakemoor Island, per poi cercare informazioni e abbandonare l’isola tramite il già citato elicottero. Il filmato fa capire da subito l’importanza del sapersi muovere come team, e la scritta “Lotta con gli altri” che compare nel filmato lo tende a sottolineare (con tanto di rialzo, con classico siringone, di un compagno caduto). Questo perché storicamente la serie Ghost Recon fa della tattica il suo punto di forza e, come dice il community developer Razvan-Gabriel Palea, quest’eredità viene recuperata espandendola in un’esperienza PvP su larga scala. In un momento storico videoludico in cui diversi franchise provano ad esplorare il sistema da battle royale (basti vedere ad esempio il prossimo Final Fantasy VII The Last Soldier che arriverà a novembre), è lecito aspettarsi che anche Ubisoft possa voler dire la sua in questo genere, partendo da alcuni elementi cardine tipici della serie.
L’approccio tattico si riflette in Fontline partendo dalla scelta del proprio mercenario, e dalla sua corrispettiva classe, ognuna delle quali ha i propri punti di forza. Al momento ne sono state annunciate tre: Assalto, forte nei combattimenti a distanza ravvicinata ed efficace nelle manovre offensive. Supporto, che offre protezioni migliori grazie all’abilità nella fortificazione, e Scout che va in ricognizione svelando e infastidendo i nemici. A tal proposito, il video mostra assalto che lancia una granata che svela la posizione dei nemici, supporto che genera delle torrette difensive che attaccano gli avversari, e scout che monta delle vere e proprie torri di avvistamento (con tanto di UAV) per avere una visione più ampia dall’alto. Si può notare, nella parte in basso a destra dell’interfaccia, che queste abilità vengono attivate con il tasto Q e si rigenerano nel tempo.
Durante il filmato viene fatto sapere che “i progressi si ottengono migliorando l’uso delle armi, completando obiettivi e sbloccando nuove reclute per il proprio team. Questi mercenari provengono da un gruppo di nazionalità, origini militari, aspetto e classi di diverso tipo, ognuno con la propria specializzazione, percorso e dotazione con cui dà un contributo al team”. Da questo si può intravedere la natura free-to-play di Ghost Recon Frontline; con buone probabilità, andando avanti con l’exp e con missioni giornaliere si sbloccheranno dunque nuovi soldati, classi, armi e quant’altro.
Cercare informazioni o aspettare che siano gli altri a farlo?
Andando dunque più nello specifico, in Spedizione, dopo essere catapultati a Drakemoor Island con la propria squadra di tre, in una mappa molto estesa e con biomi diversi (non male il tendone da circo), bisognerà andare alla ricerca di alcune informazioni. Informazioni queste che vengono cercate da tutti gli altri 100 e passa giocatori nella mappa. Una volta terminata la ricerca, bisognerà andare in una zona di estrazione per far arrivare un’elicottero: solo che sarà facilmente visibile anche dalle altre squadre, che potranno provare a rubarlo. Facile pensare che le zone di estrazione saranno dei posti di guerriglia assicurati, dove si riverseranno squadre su squadre e cadranno copri su corpi. In questo caso, bisognerà saper adottare la tattica giusta, e pensare magari di fare la parte della iena in attesa delle carcasse altrui. La sensazione generale, guardando i filmati disponibili, è che ci potrà essere un buon bilanciamento tra la capacità di utilizzare le armi e le varie abilità di classe.
Ma la modalità estrazione non sarà l’unica all’interno di Ghost Recon Frontline. Come fa sapere Tania-Gabriela Ionita, live associate producer, ci saranno anche altre esperienze meno impegnative e più da sparatutto classico, una serie di modalità per dare più alternative ai giocatori. Nello specifico, sembra infatti che se ne veda una con le classiche aree da dover conquistare e proteggere. Il che apre maggiormente a chi vuole divertirsi di più con format più classici e attinenti alla serie. Punto in più.
Data d’uscita: TBA
Piattaforme: PC (Ubisoft Connect), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S
Sviluppatore: Ubisoft Bucharest
Publisher: Ubisoft
Fare funerali prima di testare con mano è sempre cosa sbagliata. Tom Clancy’s Ghost Recon Frontline non è nato sotto la migliore delle stelle, e il cambio di rotta di una serie verso lidi più commerciali, viene spesso vista dal giocatore come un’essersi venduti al potere del denaro. È lecito però aspettarsi che un team che da anni studia veri report di guerra e prova a trasformarli in divertimento videoludico, possa voler mostrare il proprio punto di vista all’interno di un genere alla moda. Aspettiamo e poi testiamo, a breve su PC.