Lo sviluppatore di Destiny 2, Bungie ha annunciato martedì che si sposterà verso una cultura dello studio “digital-first”, il che significa che molti dipendenti non dovranno lavorare fisicamente presso la sede dello studio a Bellevue, Washington. In un anno in cui alcune aziende, come Activision Blizzard e Riot Games, stanno imponendo un ritorno in ufficio senza requisiti di mascherina o vaccino, Bungie sta spostando molte posizioni a questa struttura “completamente remota” in sette degli stati in cui la software house opera.
Bungie is going digital-first.
Most current and future roles will be fully remote eligible in these states with more coming soon! https://t.co/5Jv3FZRv28 pic.twitter.com/Ot43z9tgZm
— Bungie (@Bungie) April 12, 2022
Sony Interactive Entertainment ha acquistato la compagnia per 3,6 miliardi di dollari a gennaio, la quale però non ha detto se altri studi opereranno con una struttura simile.
Washington, California, Oregon, Illinois, Florida, North Carolina e Texas sono i sette stati attualmente approvati per il lavoro a distanza. Il direttore del gioco di Destiny 2, Joe Blackburn ha twittato che gli stati approvati sono limitati a causa delle normative statali sulle tasse:
Taxes! It takes time to setup a business this large to operate legally in so many different territories. Hopeful we will continue to expand in the future.
— Joe Blackburn (@joegoroth) April 11, 2022
La casa di Destiny ha dozzine di posizioni aperte elencate nella sua pagina delle carriere, molte delle quali sono approvate per opzioni di lavoro ibride o a distanza in quei sette stati. Solo poche posizioni richiedono che le persone lavorino in loco nell’ufficio di Bellevue della software house.
Il passaggio a una cultura dell’ufficio “digital-first” è in netto contrasto con altre società di giochi, come Activision Blizzard e Riot Games, che richiedono entrambe a un certo numero di dipendenti di tornare negli uffici fisici. In Activision Blizzard, con sede in California, più di 100 lavoratori hanno lasciato il lavoro all’inizio di aprile per protestare contro l’abbandono dell’obbligo del vaccino COVID-19 dell’azienda e la sua politica di ritorno in ufficio. Da allora la società ha adattato le sue linee guida per consentire ai singoli studi di prendere le proprie decisioni. La politica generale per l’azienda, tuttavia, è che non è richiesta la vaccinazione contro il coronavirus.
Il settore è sempre più competitivo e gli studi dovranno adattarsi per attrarre talenti diversi e di alto livello. Una cultura dello studio “digital-first” è un modo per farlo e Bungie non troverà carenza di sviluppatori in quei sette stati approvati, molti dei quali sono già sede di altre società di videogiochi, come Epic Games in North Carolina.