Humanity Provato: il rompicapo a portata di… zampa

Humanity

La reincarnazione è uno dei tratti principali di diverse credenze religiose, soprattutto quando si tratta del ritorno della propria anima nel corpo di un animale. Questo succede anche in Humanity, il nuovo titolo nato dalla mente di tha, gli sviluppatori di Tetris Effect annunciato durante lo scorso State of Play. Ancora in via di sviluppo, il gioco è però disponibile in versione demo dallo scorso 23 febbraio, e anche se si tratta chiaramente di contenuti in via di definizione e di variazione rispetto a quello che si vedrà nella sua versione definitiva, abbiamo voluto mettere le mani sui pochi, ma sufficienti, capitoli per vedere da vicino in cosa consiste questo rompicapo davvero particolare. Vi raccontiamo subito cosa abbiamo testato nella versione demo per PlayStation 5, in vista dell’uscita definitiva il prossimo maggio!

Humanity: quando i cani sono amici fedeli degli uomini

Lo abbiamo anticipato, il protagonista di questo titolo è uno Shiba Inu, un cane docile che apprende man mano diverse abilità e che di per sé è davvero speciale. Vedremo solo la sua sagoma luminosa, essendo una reincarnazione dai poteri speciali, in grado di salvare l’umanità conducendola verso la luce. Questo è il suo destino e la sua missione, a cui è stato chiamato nel momento in cui, quando era ancora una persona in carne ed ossa, ha perso la vita. La narrazione ci racconta che questa sua missione è quella per cui è destinato praticamente da sempre. Humanity è dunque un gioco d’azione e di riflessione in terza persona, nel quale impersoniamo questo cane e lo guidiamo per comandare immense folle di persone in marcia. Dovremo farle saltare, girare, spingere oggetti, fluttuare, sparare e arrampicarsi per raggiungere la salvezza attraverso diversi livelli, chiamati Scene. Nella versione definitiva ne sono previsti circa 90, mentre qui ne abbiamo testati una manciata, ma la difficoltà crescente è palpabile sin dai primissimi passi compiuti in Humanity. Non solo uomini, ma anche Goldly, una sorta di idoli d’oro che potranno unirsi alla marcia umana mentre raggiungono la luce, e che potenzialmente ci faranno guadagnare punti o sbloccare bonus, ma questo ancora non lo sappiamo con precisione. Sappiamo però con più certezza che, per guidare gli uomini verso le colonne di luce e completare il livello, potremo impartire comandi con un semplice abbaio e qualche facile azione da far compiere loro, che andiamo ad apprendere man mano. Tra questi, dirigere la colonna umana nella direzione desiderata, farli saltare, renderli più leggeri e poco altro che abbiamo potuto testare in questa prima versione, sufficiente però a darci una prima idea di questo puzzle game.

Colonne umane senza volto, tra arte e valori etici

Quello che più colpisce di Humanity è che, almeno in questa attuale fase di demo, le colonne umane si muovono secondo la nostra volontà e cadono nel vuoto senza alcuna conseguenza. Né per noi, né per loro. Un aspetto se vogliamo che rischia di sembrare controverso, in quanto le persone (e sono davvero tantissime) spariranno nel vuoto senza nemmeno un suono o un segnale di pericolo, o eventuali punti persi (ve lo anticipiamo, in questa fase non sono previsti punti da accumulare, classifiche o conti alla rovescia da tenere in considerazione). Il tutto come se le persone fossero oggetti; non soffriremo di alcuna pena per la loro perdita, a prescindere da quanti di loro vadano persi nel tragitto. Vedere queste colonne di persone senza volto o identità che cadono placidamente nel vuoto fa davvero senso, lo ammettiamo, soprattutto quando dovremo avere a che fare con un numero crescente di colonne da gestire in contemporanea nello stesso livello. Interessante però è constatare come possiamo gestire il loro movimento, la creazione che avviene davanti ai nostri occhi man mano che conduciamo le persone verso la luce, schiacciando i pulsanti corretti per far comparire piattaforme e spazi ulteriori a cui aggrapparsi o da percorrere, a volte anche in maniera creativa e che ci richiede un certo sforzo di logica. La difficoltà riscontrata a volte nel gameplay per risolvere gli enigmi va di pari passo con una semplicità evidente nei controlli, per facilitarci nel rivolgere l’attenzione in toto alla ricerca della soluzione. Una scelta che abbiamo apprezzato, una pulizia tecnica che rispecchia la stessa semplicità quasi eterea e distopica dei paesaggi che ci circondano, e della grafica moderna più in generale, così come della colonna sonora che ci accompagna. Il tutto con una perfetta risposta da parte del motore di gioco in ogni fase.

Da gamer a creator

Humanity è disponibile anche per poter vivere questo viaggio a quattro zampe in versione VR con il visore che Sony ha realizzato per la sua console, ma non abbiamo avuto modo di testare il puzzle game in questa versione. Abbiamo però avuto la possibilità di conoscere già alcune opzioni, che sicuramente si amplieranno al lancio definitivo del gioco, che ci sono sembrate molto interessanti. Tra queste la creazione di Scene da parte dei giocatori, al fine di realizzare il proprio percorso labirintico grazie all’omonimo tool Creazione di Scene. Lo abbiamo testato e ci è sembrato dall’uso piuttosto semplice e intuitivo, che in linea coerente con il gioco ci consente con poche e facili azioni di realizzare di dare vita a Scene ricche di azione, di puzzle o di entrambe le cose. Non dimentichiamo poi che, come sempre, quando è il turno degli utenti, la creatività si può sbizzarrire, e quindi la creazione di Scene con il tool di gioco può anche diventare un’occasione ghiotta per realizzare su schermo delle meravigliose opere d’arte e di architettura, considerando che i materiali stessi con cui sono realizzabili le piattaforme sono di diversa natura e composizione. Da giocatori a creatori è un attimo, soprattutto se dovesse essere implementata la condivisione delle proprie creazioni anche sui social o altrove. Dovrebbe già essere prevista infatti la presenza di sharing dei propri contenuti con gli altri giocatori all’interno del network di gioco. Un’opzione e una possibilità, anche questa, che potremo davvero conoscere meglio solo dopo il lancio ufficiale, per avere un’idea più precisa di quanto ci attende e delle potenzialità effettive di questo strumento a noi offerto.

Piattaforme: PS5, PS4, PSVR 2, PSVR, PC

Sviluppatore: tha

Publisher: Enhance

Data di lancio: maggio 2023

Humanity ci ha colpito, decisamente, per aver saputo ridisegnare in maniera originale il concetto di puzzle game, coinvolgendo elementi originali come le persone per raggiungere il completamento di ogni livello. Abbiamo apprezzato l’originalità dei contenuti, per i quali non vediamo l’ora di approfondire tutto quello che ci aspetta in versione definitiva, così come la pulizia e la contemporaneità del contesto di gioco, sia nelle grafiche, sia nella colonna sonora. Ci sembra di vivere in un mondo ovattato, ma senza alcun elemento di distrazione dalla risoluzione di ogni enigma proposto. Un lavoro che ci ha davvero colpito e che desideriamo conoscere più da vicino con parecchia fame di risolvere gli enigmi che ci attendono da maggio. In particolare, il coinvolgimento attivo degli utenti nella creazione di Stanze è molto interessante, un’opzione che ci auguriamo possa essere sviluppata in via definitiva, e monitorata con eventuali aggiornamenti efficaci nel tempo, con la possibilità di rivelarsi un cavallo di battaglia per Humanity e per la sua riuscita agli occhi dei giocatori. Non ci resta che mandare per ora il nostro Shiba Inu a cuccia e attendere qualche tempo per risvegliarlo più carico che mai.