L’idea è molto, molto interessante, e ci sono già alcuni servizi ad hoc come Metaboli o Gametap, giusto per citare i primi che mi vengono in mente, che permettono di pagare una quota mensile di abbonamento e di giocare sostanzialmente a quel che ci pare (purché sia presente nel catalogo, e nella fascia di prezzo per cui ci si abbona – tipicamente..
Adesso cominciano a dimostrarsi interessati alla cosa anche i provider, a partire naturalmente da quelli americani. Verizon lancerà, a partire dalla prossima estate, un pacchetto da dieci dollari al mese che consentirà ai propri abbonati ai servizi DSL e fibra ottica di accedere a un catalogo di oltre mille e quattrocento giochi per PC, “da Bejeweled a Splinter Cell” (quale dei tanti non si sa, speriamo non solo il primo!), che potranno essere giocati direttamente via internet o scaricati sul proprio computer. Per il momento il servizio verrà attivato in Massachusetts, Rhode Island e New York, che fungeranno da zone “pilota” per questo esperimento, che si colloca idealmennte tra Steam, GameTap e OnLive.
Un provider che sta invece ragionando sulla possibilità di giocare “flat” è AT&T, che ha un team interamente dedicato al gaming, in particolare per iPhone (dove negli States è provider in esclusiva), e che sta lavorando a un progetto piuttosto ambizioso, analogo a OnLive, ossia la possibilità di giocare senza necessità di possedere fisicamente la macchina per cui è stato sviluppato il gioco. IPTV Gaming, lo chiamano, e più o meno si capisce di che cosa si tratti. I servizi “nuvolosi” (cloud-based) come OnLive, insomma, paiono destinati ad avere un futuro più roseo del semplice salvare informazioni, savegame e impostazioni di gioco come avviene oggi per Steam o Xbox LIVE Arcade: si prospetta un mondo nel quale non servirà più non già comprare un prodotto fisico, ma neppure scaricare un gioco, limitandosi allo streaming delle informazioni in tempo reale tra i server e i client presenti nelle nostre case. Comprensibilmente, i provider sono i più interessati a questo genere di tecnologia, ed è logico che siano i primi a spingere in questa direzione.
Voi che ne pensate? Si tratta di una prima anticipazione di quello che sarà il gaming del futuro, o il supporto fisico non morirà e questa è solo una delle tante bolle destinate prima o poi a scoppiare? Oppure, più realisticamente, si arriverà a una via di mezzo in cui i due mondi conviveranno in serena armonia?