Magari non l’abbiamo amato quanto Rocky, ma John Rambo resta in ogni caso uno dei pilastri della nostra colorita formazione culturale. Entrato nelle nostre vite nel 1982 col lancio del primo, struggente lungometraggio diretto Ted Kotcheff, il melanconico veterano interpretato da Sylverster Stallone avrebbe svestito i panni di antieroe nel suo riottoso ritorno in scena targato 1985, trasformandosi rapidamente in quel reaganiano superuomo mangia sovietici che potemmo “ammirare” nel terzo, controverso capitolo della trilogia originale.

Pur privando il personaggio del notevole spessore drammatico che aveva contraddistinto il suo debutto sul grande schermo, detta metamorfosi avrebbe favorito un boom mediatico senza precedenti, che si tradusse in una serie pressoché sconfinata di iniziative cross-mediatiche volte a sfruttarne la Eco.Come facile prevedere visto il materiale di riferimento, quella dei videogame fu una delle prime industrie a sfruttare il fenomeno a proprio vantaggio…

Affascinate dall’idea di poter celebrare le gesta di una star tanto dinamica e carismatica, le software house dell’epoca fecero letteralmente a gara pur di assicurarsi l’opportunità di produrre uno o più videogame a tema. Distribuite a macchia di leopardo su tutti i principali sistemi degli anni’80, le produzioni videoludiche ispirate ufficialmente alla serie cinematografica di Rambo, o per essere più precisi, al suo secondo e terzo capitolo, furono in tutto dieci – se si esclude ovviamente il pessimo Rail Shooter Rambo: The Videogame distribuito su PS3 ed X360 nel 2014 da Teyon – e noi non vedevamo da tempo l’ora di rispolverarle a dovere!
RAMBO – 1985 PACK IN VIDEO CO. / CCS – MSX

La prima apparizione videoludica di Rambo prendeva corpo sulle note di gradevole action-shooter d’impronta top-view, il cui look ricordava molto da vicino il leggendario Gauntlet firmato da Atari Games nello stesso anno.

Pur avvalendosi dei diritti ufficiali del franchise cinematografico, il gioco proponeva una storyline pressoché inedita, che vedeva il veterano impegnato nel salvataggio di una giovane donna finita nelle mani dei Vietcong. Ad ostacolarlo una pletora di nemici armati di tutto punto e occasionali rompicapo legati alla labirintica struttura delle aree di gioco.
RAMBO: FIRST BLOOD PART II – 1985 MINDSCAPE / ANGELSOFT – APPLE II / DOS

Che ci si creda o meno, le versioni Apple II e PC del Tie-In dedicato alla seconda epopea cinematografica di Rambo non implementava alcun elemento action, né tantomeno un comparto grafico di supporto. Per sviscerare le non certo filosofiche tematiche trattate nel film, i ragazzi della Angelsoft si sarebbero infatti affidati ai riflessivi meccanismi di un’avventura testuale (!).

Pregno di riferimenti diretti all’omonimo libro di David Morrell che fu anche la base di partenza per la stesura della sceneggiatura del film, questo progetto ne approfondiva alcune tematiche secondarie, come il rapporto tra Rambo e la vietnamita Cobao, rivelandosi a suo modo piacevole.
RAMBO: FIRST BLOOD PART II – 1986 SEGA – MASTER SYSTEM

Scaltra operazione commerciale tesa a sfruttare l’hype del momento, la versione Master System di Rambo II adattava asset e gameplay del contemporaneo Secret Command a relative esigenze di copione, salvo sostituirne il titolo originale e lo sprite del protagonista.

Tra le sparute innovazioni proposte, l’introduzione di sprite modellati con maggior cura e fondali più dettagliati. In Giappone, il gioco venne distribuito col titolo di Ashura.
RAMBO: FIRST BLOOD PART II – 1986 OCEAN / PLATINUM PROD. – C64 / SPECTRUM ZX / AMSTRAD CPC

Rambo II si abbatté sul palcoscenico dei personal computer ad 8Bit come fosse puro napalm, puntando dritto al trono di miglior sparatutto d top view e c’è da scommettere che, se non ci fosse stato il sommo Commando della Capcom ad ostacolarne l’ ascesa, oggi faremmo senz’altro riferimento ad esso come al miglior esperimento a tema mai effettuato su un Home Computer di quella generazione.

A giustificazione di un tale entusiasmo, potremmo tirare in ballo la straordinaria reattività del gameplay, come pure le velate sfumature strategiche che lo caratterizzavano, ma chiunque ebbe modo di giocarci preferirebbe senz’altro sottolineare la somiglianza vigente tra il John Rambo del grande schermo e il suo piccolo alter ego pixelloso!
SUPER RAMBO SPECIAL – 1986 PACK IN VIDEO CO. – MSX2

Il successo riscosso dalle varie trasposizioni virtuali di Rambo II: La Vendetta non passò inosservato ai vertici della Pack in Video che, rivendicando il pioneristico ruolo svolto dall’azienda nel campo dei Tie-In dedicati al personaggio in questione, regalarono ai possessori di MSX un nuovo, scoppiettante viaggio nel mito.

Super Rambo Special rispolverava, per grandi linee, il format adottato dal suo diretto predecessore, salvo garantire un comparto grafico più curato e un arsenale più vasto. Sempre in analogia col mitico Gauntlet, il gioco avrebbe alternato ancora una volta dei rompicapo di natura logistica alle sequenze più dinamiche, sfruttando in modo assai intelligente gli assist offerti dalla storyline del film.
RAMBO – 1987 PACK IN VIDEO CO. / AKKLAIM ENT. – NES

Archiviata la seconda, riuscita escursione nel mondo degli sparatutto con visuale dall’alto, i ragazzi della Pack in Video scelsero di rivisitare nuovamente gli eventi narrati nel film Rambo II: La Vendetta, affidandosi stavolta ad una plastica formula action-platform a scorrimento orizzontale. Unico destinatario dell’operazione, il prodigioso NES, che seppe tener testa alle ambizioni del team nipponico sfoderando una prestazione tecnica apprezzabile.

Caratterizzato da tutt’una serie di graziose cut-scene atte a sviscerare il plot dell’omonima pellicola, il gioco vedeva lo scattante sprite di Rambo servirsi di sei differenti tipologie di armi per far fronte ad ogni genere di minaccia insita nella giungla vietnamita: oltre agli agguerriti Vietcong e alle rispettive forse dell’esercito sovietico vi sarebbe stato infatti spazio anche per insetti giganti, viscidi serpenti e pappagalli assassini.
RAMBO III – 1988 SEGA – MASTER SYSTEM

In occasione di questo progetto i vertici Sega rispolverarono la vecchia formula da rail-shooter con mirino a video che tanta gloria era valsa al leggendario Operation Wolf (1987), riservandosi di abbinare al tutto l’opzionale utilizzo del mitico Light Phaser: una pistola ottica prodotta dalla grande S in risposta alla Zapper della Nintendo.

Suddiviso in 7 stage, il gioco venne accolto con un certo entusiasmo dal pubblico Master System, anche e soprattutto perché costoro non avevano potuto mettere ancora le mani su un porting diretto del succitato classico della Taito. Rambo III sarebbe stato al vertice di questa particolare branca del genere sparatutto fino al 1990, anno che sancì il tardivo approdo di Operation Wolf nel catalogo dell’8Bit Sega.
RAMBO III – 1988 OCEAN / TAITO – AMIGA / PC / ATARI ST / C64 / SPECTRUM ZX / AMSTRAD CPC

Affidato ai veterani della Ocean, il Tie-In destinato ai più affermati Home Computer dell’epoca affondava radici in un progetto molto ambizioso che prevedeva tre differenti soluzioni di gioco. Ad una prima parte incentrata sull’ esplorazione di un blindatissimo fortino sovietico faceva difatti seguito una corposa sezione stealth che sarebbe a sua volta culminata in uno scoppiettante scontro a fuoco.

Grazie al sagace utilizzo della comoda prospettiva top-down abbinata delle due prime parti dell’avventura e alla parallela integrazione di quelle meccaniche da rail-shooter che esaltavano la sequenza finale, questa versione di Rambo III seppe tenere fede alle aspettative, registrando vendite molto rilevanti.
RAMBO III – 1989 SEGA – MEGA DRIVE

Per nulla appagati dagli ottimi risultati ottenuti dal Rambo III forgiato su Master System, i vertici Sega optarono di sfruttare la licenza in loro possesso per realizzarne anche un’edizione Mega Drive. Piuttosto che riciclare il format della versione ad 8Bit, gli sviluppatori scelsero di ispirarsi ai rispettivi Tie-In pubblicati parallelamente da Ocean, concedendosi tuttavia il diritto di limare gli eccessi tattici di un gameplay ritenuto troppo riflessivo per un prodotto destinato al solo settore console.

Da queste premesse sarebbe scaturito uno top view shooter alquanto adrenalinico, che viveva di efficaci sprite animati con cura, scenari ben concepiti e spettacolari Bonus Stage con prospettiva frontale, in cui il nostro avrebbe abbattuto elicotteri d’assalto servendosi del suo solo arco.