Kill la Kill The Game IF Recensione | Abbiamo esplorato in una recente occasione come non sempre videogioco e anime vanno d’accordo. In alcuni casi abbiamo avuto dei prodotti più che validi, in altri invece l’insuccesso ha bussato alla porta di titoli che reggono sulle proprie spalle il peso di un brand molto importante. D’altronde, non è nemmeno assicurato che un videogioco ispirato a un’opera come un cartone animato giapponese possa attirare l’attenzione del grande pubblico e a volte, addirittura la pubblicazione in occidente sembra il frutto di un miracolo. Ma non è questo il caso di Kill la Kill The Game IF , il videogioco basato sull’acclamata serie originale Netflix ad opera dello studio Trigger, autori dei successivi Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann e Darling in the Franxx.
Quello nato dalla collaborazione del noto studio d’animazione e Aplus è un prodotto di cui nessuno molto probabilmente ne sentiva il bisogno, ma infondo, nessuno sa mai quello che vuole veramente. Eppure, ecco che i due team uniscono le forze per portare una trasposizione videoludica di Kill la Kill il quale, dopo sei anni dalla sua prima messa in onda, arriva su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC con un picchiaduro ad arena insieme ai protagonisti dell’opera originale. Dalla distribuzione affidata ad Arc System Works – e PQube per quanto concerne la release europea -, alla forte presenza nello sviluppo del gioco da parte dello studio Trigger, vi sono tutti i presupposti per definire Kill la Kill The Game IF come un ottimo tie-in giapponese. Scopriamolo insieme in questa nostra recensione.
Lo stile artistico dello Studio Trigger unito con il talento di Arc System Works.
Kill la Kill The Game IF: Una sorpresa firmata Studio Trigger e Arc System Works
Kill la Kill The Game IF riprende gli eventi principali della serie animata dello Studio Trigger, da cui riesce a trarne una storia originale scritta da Kazuki Nakashima, nonché autore dell’anime originale Netflix. Partendo dallo scontro tra Matoi Ryuko e il consiglio studentesco dell’accademia Honnouji, Aplus ha sviluppato un ideale “what if” degli eventi, che vede come protagonista l’acerrima rivale di Ryuko, ossia l’impareggiabile Kiryuin Satsuki, nonché presidente del consiglio studentesco. Per tutti coloro che non hanno ancora goduto della visione di Kill la Kill, il team di sviluppo ha realizzato un breve ma dettagliato riassunto, il quale ha l’arduo compito di introdurre i giocatori nei meandri di questo universo narrativo fatto di ultra uniformi e bio fibre. La peculiarità della serie, prima che si perdesse in un finale non molto incoraggiante, è la caratteristica attribuita alle ultra uniformi dei personaggi. Sviluppate come armi da guerra, esse donano dei poteri la cui potenza viene definita dal numero di stelle che sono impresse sulle medesime uniformi, tale meccanica si riflette anche sul videogioco che ha saputo proporre tale meccanica senza alcuna variazione. Ovviamente, il discorso non può ripetersi per le vesti divine indossate da Ryuko e Satsuki.
Seppur la storia di questa trasposizione videoludica culmina nel giro di poche ore, ciò che abbiamo potuto provare con mano ci ha soddisfatti. Il lavoro svolto dallo Studio Trigger è indiscutibilmente ottimo, a tal punto che non sempre è possibile notare sostanziose differenze tra videogioco e anime. Nonostante la trama non ci abbia particolarmente colpiti, il modo con cui viene raccontata, soprattutto con filmati animati perfetti, che rispecchiano l’operato dello studio d’animazione, ha catturato la nostra attenzione. Grazie a questa stretta collaborazione, Aplus ha potuto proporre un videogioco tie-in di qualità superiore, una chiara lettera d’amore verso quel mondo che non si limita ad essere un semplice pezzo di stoffa. Ma Kill la Kill The Game IF non è soltanto fatto di storia ed animazioni dalla qualità sorprendente: tutto passa attraverso la lama di una forbice.
Una rivalità che non cessa ad esistere neppure su console.
Kill la Kill The Game IF: Combattimenti all’ultima bio fibra
Il gameplay è il lato più succulento di questa nuova produzione tie-in. Impostato come un picchiaduro ad arena, Kill la Kill The Game IF propone una componente ludica insolita se paragonata alle ultime produzioni sviluppate e pubblicate da Arc System Works. Con il titolo realizzato da Aplus, abbiamo un combattimento più libero, immediato ed accessibile a qualsiasi mano, neofita o meno che sia. Partendo dalle basi, ogni combattente del roster può vantare di attacchi corpo a corpo, a lungo raggio e di uno spezzaguardia, mentre per difendersi, il giocatore può fare affidamento sulla guardia e sulla schivata. Non mancano le mosse speciali, le quali possono essere attivate seguendo una combinazione dettata da due input, che daranno vita ad una breve sequenza splendidamente animata, quest’ultima esegue un potente attacco in grado di colpire uno o più nemici contemporaneamente. Questi attacchi richiedono il consumo di almeno due segmenti della barra SP di qualsiasi personaggio e sono tratti dallo stile di combattimento di ogni protagonista della serie animata. A seguire troviamo il Bloody Valor, una meccanica attivabile attraverso l’ausilio della medesima barra d’energia, il cui utilizzo da vita ad uno scontro faccia a faccia tra i due contendenti. Nel momento in cui si entra nel vivo di un Bloody Valor, siamo invitati a scegliere uno dei tre approcci verbali disponibili, ognuno dei quali, in caso di vittoria, permette di accedere a un bonus come la rigenerazione di una porzione della barra vitale, l’aumento dei danni oppure l’incremento della barra SP. Superata la scelta dialogale, i combattenti avvieranno un duello ad esclusione di colpi e parole dove il vincitore guadagnerà una stella per il suo Bloody Valor. Raggiunte le tre stelle, si raggiunge il livello massimo di potenza del combattente e di conseguenza, si ha accesso all’arte segreta Sen-i-Soshitsu, la quale se andata a segno, avvierà una sequenza animata fenomenale che culminerà con la sconfitta istantanea dell’avversario. Nonostante il combat system si districa su pochi comandi, la combinazione tra quest’ultimi genera un susseguirsi di combo normali ed aeree in grado di evolversi in qualcosa di più complesso, fino a non dare il tempo di reagire al proprio avversario, inchiodandolo in una morsa letale fino al termine dell’incontro.
Il titolo non vanta di una grande mole di contenuti, ma le varianti di quest’ultimi offrono un ammontare di ore di gioco da non sottovalutare. Al di fuori della poco longeva modalità storia, troviamo le battaglie libere dove è possibile sfidare la CPU impostando sia la difficoltà che il livello di handicap per entrambi i combattenti, oppure potete lanciare il guanto di sfida a un vostro amico in una partita locale a schermo condiviso. Per i giocatori più competitivi, sono disponibili modalità online come la partita rapida e quella classificata. Kill la Kill The Game IF propone un livello di sfida più elevato nelle modalità sopravvivenza: da un lato, una lunga lotta contro gli altri combattenti governati dalla CPU, man mano che si avanza con le vittorie consecutive, i modificatori e la difficoltà subiranno delle variazioni, mettendovi progressivamente in una posizione di svantaggio. Dall’altra invece, ramificata in varie modalità, troviamo la sopravvivenza contro orde infinite di Covers, le ultra uniformi governate dalla bio fibra originale. Quella contro le ultra uniformi senzienti è una sfida la cui impostazione di gioco è molto vicina a quella tipica dei musou, con un elevato numero di nemici su schermo e un contatore delle uccisioni che funge da tabellone segnapunti. Tale sfida di sopravvivenza nel gioco viene proposta in diverse varianti: la prima è una sopravvivenza infinita, mirata a mettere in discussione la resistenza di un giocatore, paragonabile ad una guerra di logoramento. A seguire troviamo la rissa al minuto, dove con un timer pronto a scadere, ogni combattente è chiamato ad eliminare il maggior numero di Covers in un minuto. Infine, per chiudere il cerchio, vi è la variante che richiede di sterminare cento nemici nel minor tempo possibile. Per concludere, il titolo mette a disposizione una modalità tutorial, per imparare le basi del combattimento del gioco e l’allenamento, utile per padroneggiare il proprio main. Possiamo dire che al netto di una scarsa quantità di contenuti, la quale sul lungo termine può stuccare non poco, e un roster combattenti composto da otto personaggi più le varianti dual wield di Satsuki e Ryuko – per ovvi motivi, d’altronde -, il combat system si è mostrato rapido e facile da apprendere, le cui variazioni degli attacchi normali e combo in grado di evolversi in qualcosa di complesso, rendono ogni incontro intenso e divertente quanto basta per essere definito più che soddisfacente.
Le ultra uniformi sono ben più di abiti sensuali da indossare
Animazioni fantastiche e dove trovarle
Ovviamente il combat system non è l’unico aspetto positivo di questa produzione. Il titolo mette in risalto l’opera di Kazuki Nakashima grazie a un comparto artistico costruito sotto l’attenta guida dello Studio Trigger, che ha condotto il team di sviluppo verso il giusto sentiero ottenendo dei risultati sensazionali. Senza stravolgere alcun dettaglio, l’operato svolto ha permesso a Kill la Kill The Game IF di proporre una trasposizione videoludica in grado di eguagliare produzioni come Dragon Ball FighterZ, le cui animazioni di elevata fattura hanno spianato la strada verso dei filmati animati a cui è quasi impossibile resistere. Possiamo definire che il videogioco vanta di una trasposizione 1:1 della serie animata, includendo non solo il character design originale, ma anche determinate caratteristiche come gli ideogrammi utilizzati per la presentazione di un singolo personaggio. Anche l’inclusione della colonna sonora ufficiale, con brani come “Before my body dry” o l’iconica “Blumenkranz” che accompagna ogni comparsa di Ragyo Kiryuin, incentiva, assieme all’inclusione di sequenze animate originali della serie, un’immersione sempre più profonda verso l’opera di Trigger che ogni appassionato di anime o manga non può assolutamente ignorare. Sotto il profilo tecnico, il titolo non presenta particolari sbavature, aldilà dei background leggermente trascurati se paragonati ai modelli dei vari personaggi, quest’ultimi realizzati perfettamente con la medesima mimica facciale della controparte anime. Su PlayStation 4 standard il titolo propone una prestazione molto fluida con sessanta fotogrammi per secondo stabili. Nulla da dire sulla colonna sonora, Kill la Kill The Game IF è uno dei pochi videogiochi tie-in che può vantare della soundtrack ufficiale della serie animata, a sua volta molto apprezzata dagli appassionati. Il titolo, al contrario della demo attualmente disponibile sul PlayStation Store, non riporta una localizzazione italiana, ma molto probabilmente arriverà in futuro attraverso un aggiornamento gratuito. Bisognerà accontentarsi al momento dei testi e menù in inglese, mentre il doppiaggio può essere impostate anche in lingua originale.
Kill la Kill The Game IF debutta come uno dei migliori tie-in giapponesi presenti sul mercato. Al netto di una scarsa quantità di contenuti, una modalità storia non proprio coinvolgente e un prezzo di mercato incongruo con l’offerta videoludica, il lavoro svolto dallo Studio Trigger in collaborazione con Arc System Works ed Aplus, ha generato un prodotto estremamente fedele verso l’opera Kazuki Nakashima. Con un gameplay accessibile ed immediato da apprendere, combinato con animazioni – e filmati animati – stupefacenti, Kill la Kill The Game IF è l’appuntamento videoludico a cui ogni appassionato di manga o anime non può assolutamente mancare.