Marvel’s Iron Man VR Provato dalla gamescom 2019

Sony Iron Man VR

Marvel’s Iron Man VR Provato | Viene spontaneo, o almeno è venuto spontaneo a me che da anni ormai nutro una ammirazione oltremodo esagerata per l’eroe in armatura di casa Marvel, replicare gli sguardi strabuzzanti e i sorrisetti soddisfatti di quel primissimo Tony Stark fresco fresco di ritorno dalla grotta nel deserto, nel garage della sua faraonica villa alle prese con il primo volo di successo dentro all’armatura Mark 1. Una premessa forse fin troppo basata sulla vostra presunta conoscenza dei film Marvel, sì, perché sappiamo che gli interessati al titolo in questione sono gli stessi che, alla visione della conclusione di Endgame, piangevano a dirotto abbracciandosi stretti stretti, e pensando ai Cheeseburger. Bene, a voi io oggi scrivo che Marvel’s Iron Man VR ha un potenziale fra le mani la cui portata è esprimibile solo in una scala da 1 a 3000 (nessun numero è a caso qui), un potenziale che però, badate bene, dovrà esplicitare attraverso notevoli ampliamenti alla quantità delle esperienze offerte nel prodotto completo. Perché una volta assaggiata questa fetta di torta, ne vogliamo di più. Molta di più.

Marvel's Iron Man VR

Distruzione e laser.

Marvel’s Iron Man VR: Fletto i muscoli e sono nel vuoto

Volare come Iron Man non significa volare e basta. Non è una questione di levette analogiche, o di direzioni verso le quali guardare mentre premiamo il tasto azione dei nostri Move Controller. Volare come Iron Man è una questione fisica, un esercizio di bilanciamento che si esegue quasi con tutto il corpo, e che, una volta provato attraverso le lenti del PSVR, trascende i limiti tecnici di questo visore non esattamente potentissimo, per farci sentire come se avessimo davvero indossato i panni di Tony Stark, e ci dovessimo barcamenare con le sue movenza tipiche di chi conosce i film, o anche solo i fumetti (curioso come questa frase qualche anno fa sarebbe dovuta essere ribaltata, ma non divaghiamo). Da sotto i nostri piedi (idealmente) parte la propulsione principale, mentre alle mani con indosso i Move/guanti è relegata la funzione di “flap” laterali, per aggiustare traiettoria e direzione di volo. I controlli in questa prima fase di acclimatamento sono risultati impeccabili: responsivi e precisi, la cura evidente riposta in essi in fase di coding del gioco minata solo dalle solite limitazioni dei Move, che ben più del visore risultano, man mano che vengono prodotti nuovi titoli ambiziosi come questo, sempre più antiquati e obsoleti. Eppure, nemmeno loro sono riusciti a rendere meno spettacolari i circa 10 minuti di prova a bordo dell’armatura rossa più famosa del globo, che dico, dell’universo. 10 minuti nei quali c’è stato spazio non solo per volare, ma anche per qualche colpo di repulsore ben assestato. Ed eccoci allora giunti al tasto “dolente”, non, va sottolineato, perché tali fasi action siano insoddisfacenti: tutt’altro. La soddisfazione sprigionata dal colpire i nemici in volo, dovendo controbilanciare lo spostamento del repulsore scelto per colpire, la fisicità sprigionata da tali repulsori e dalle esplosioni che ne scaturiscono, la meravigliosa sensazione, insomma, di non star semplicemente facendo un giro su dei binari volanti in realtà virtuale, ma di essere alle prese con un vero e proprio action game, mi hanno colpito in un modo che non pensavo possibile, dato il recente passato di esperimenti su licenza di questo genere, specie se in VR.

Marvel's Iron Man VR

Ma no, Marvel’s Iron man VR non è ancora al sicuro dal diventare un “titolo della domenica”, pronto per finire in sconto da un giorno all’altro perché nessuno lo vuole e nessuno lo ama. Ricordate il paragrafo introduttivo? Vogliamo di più. Altre armi, come i missili da spalla o i raggi laser, altre armature, prese magari dall’universo fumettistico oltre che da quello cinematografico, altre ambientazioni, altre situazioni, i Boss, promessi fra l’altro dai developer stessi. In una parola? Vogliamo un gioco completo. Che sono due parole, ma va bene lo stesso. Per questo, per il fatto che non abbiamo avuto che un cucchiaino di una fetta di una intera torta metafisica, una torta di Schrödinger, che esiste e non esiste contemporaneamente finché non la si tira fuori dal forno, non possiamo ancora pronunciarci, e non possiamo gridare “ce l’abbiamo gente, abbiamo il gioco action su Iron Man definitivo, ed è in VR”. Non possiamo, ma… vorremmo. Iron Man in VR può cambiare tutto, diventando un titolo supereroistico sull’uomo di ferro salvatore dell’universo fantasmagorico, bello, interattivo e diverso dal solito, tutto mentre è allo stesso tempo un gioco in realtà virtuale. Per PSVR fra l’altro, il più accessibile, anche economicamente, dei visori in commercio. Ma basta poco. Non proprio uno schiocco di dita, ma quasi, per lasciare tutto come era in questa demo, allungando magari solo il brodo e far diventare il titolo un’esperienza infinitamente meno profonda e stratificata di come potrebbe essere.

Eppure è tutto qui, tangibile come se fosse già fine anno, e il gioco fosse già uscito: speedrunner che a suon di pirotecniche piroette e colpi millimetrici percorrono gli stage destreggiandosi nell’armatura come e meglio di uno Stark, armature su armature da vestire, armi da potenziare, Boss iconici dei fumetti e del cinema da affrontare. E’ tutto qui, come se il gioco fosse già uscito, ma… in realtà no, non è ancora davvero qui. Speriamo, preghiamo, che non sia tutto un inganno, una proiezione della gemma della realtà. Che non sia tutto davvero come nel primo volo della Mark 1, che raggiunta un’altezza di volo troppo elevata, si è congelata, precipitando verso il suolo.

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.