Lo scorso dicembre, dopo mesi di trattative, il servizio di streaming dedicato agli anime, Crunchyroll, era stato acquisito da Funimation, una piattaforma simile di proprietà di Sony, andando a formare un polo di primaria importanza nell’ambito dell’animazione giapponese. Ora sembra però che quell’acquisizione sia finita sotto l’occhio vigile dell’ufficio dell’antitrust statunitense.
Secondo quanto riportato da The Information infatti, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe avviato una revisione dell’accordo da 1 miliardo e 175 milioni di dollari che ha portato Funimation (e dunque Sony) all’acquisto di Crunchyroll dal suo precedente possessore, la compagnia americana AT&T. L’obiettivo dell’indagine sarebbe quello di verificare se questa operazione garantisca a Sony una forma di monopolio, e se si tratti di una modalità che limita le possibilità di vendita e distribuzione degli anime per gli studi giapponesi sul territorio americano. L’indagine avrà l’effetto di rallentare l’acquisizione, ma se i sospetti dell’antitrust verranno provati potrebbe anche portare all’annullamento della stessa.
Sony era stata accostata all’acquisizione di Crunchyroll ben prima di metterla effettivamente in atto. Quando AT&T aveva deciso di vendere il servizio di streaming, per far fronte all’enorme passività della società, il colosso giapponese era stato uno dei primi a farsi avanti e a dimostrarsi interessato.
AT&T aveva proposto a Sony di acquisire Crunchyroll al prezzo di 1.5 miliardi di dollari già nell’agosto 2020, una cifra impressionante, di fronte alla quale la multinazionale nipponica si era defilata, costringendo in questo modo la compagnia telefonica americana ad abbassare le sue pretese (fissando comunque il prezzo a 1 miliardo di dollari).
Crunchyroll non è il primo investimento di Sony nel campo dei servizi di streaming dedicati agli anime. La multinazionale giapponese possiede infatti Funimation (per il pubblico statunitense), Wakanim (sul suolo francese) e Madman Anime Group (in Australia). Inoltre, a partire dal dicembre 2018, attraverso Funimation, Sony ha in mano un accordo con la piattaforma Hulu.
Sony possiede inoltre, attraverso la società Aniplex, anche due sussidiarie come A-1 Pictures e CloverWorks. Insomma, Crunchyroll sarebbe la ciliegina sulla torta di quello che assomiglia davvero a un monopolio del mondo anime nelle mani di una sola compagnia. Ma dovrà essere l’antitrust a valutare la situazione.
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