Il denaro è un male necessario, ma pur sempre un male. Su questo concetto si basa l’incipit di Tom Clancy’s: The Division, il nuovo ed attesissimo MMO di Ubisoft. Dopo aver passato diverse ore in compagnia della versione PC (che avete potuto vedere anche coi vostri occhi se ci avete seguito su Twitch nel primo pomeriggio), possiamo parlarvene in anteprima, in attesa della recensione finale (attualmente work in progress): immaginate le metropoli statunitensi brulicanti di persone in pieno delirio da shopping, un rito di ordinaria follia dove ogni persona paga dazio al Dio Denaro. Sfortuna vuole però che proprio il denaro sia anche il portatore di un particolare virus in grado di sterminare l’intero genere umano. Come spesso accade all’inizio di una pandemia su larga scala il problema viene preso sottogamba e, con il passare del tempo, la situazione diventa insostenibile e sfugge di mano al governo. L’aumentare delle morti genera una vera e isteria di massa in grado di mettere nazioni in ginocchio, e anche gli Stati Uniti nei quali ci porta Ubisoft sono praticamente inermi: la famosa violenza delle forze dell’ordine si è dissolta e quello che resta della brava gente è abbandonata a stessa in balia di gruppi criminali che tentano di razziare tutto quello che possono per sopravvivere. Considerata la grandezza della nazione a stelle e strisce i fatti narrati nel gioco si svolgono solo ed esclusivamente nella metropoli che più rappresenta l’America nell’immaginario collettivo: New York.
Per le strade innevate di una grande mela, molto differente da quella che conosciamo oggi, dove distruzione ed abbandono la fanno da padrone, tutto ci prepara in modo deciso all’avventura che ci si appresta a cominciare. In un nuovo mondo comandato dal caos i giocatori sono tenuti a riportare l’ordine vestendo i panni di una speciale divisione, il cui unico intento è salvare il salvabile e ricostruire da zero quella che potremo chiamare una “vita normale”. Ubisoft con Tom Clancy’s: The Division mescola al meglio le meccaniche di un classico TPS (sparatutto in terza persona) con un MMO open world dal carattere ben deciso e con un action RPG. Il titolo sviluppato da Massive Entertaiment infatti richiede una connessione online per giocare perché proprio come i massively multiplayer online il mondo di gioco è condiviso con tutti gli altri giocatori. I lupi solitari possono tirare un sospiro di sollievo perché il gioco di gruppo non è propedeutico al completamento, però affrontare le inside della città in compagnia rende tutto molto più divertente e più profondo considerata la spiccata componente RPG presente. Questa grossa fusione di generi rende particolarmente complesso l’accostamento con altri giochi e infatti se dalle prime battute si potrebbe essere portati a paragonare il gioco ad un Gears of War per via del sistema di copertura, la velocità dell’azione tipica dei “Tom Clancy’s” pone un accento marcato sulla prima diversità. A differenziare ulteriormente The Division da tutto il resto ci pensa la componente RPG che svolge un ruolo di primaria importanza man mano che ci si addentra nelle strade di New York. Il livello di personalizzazione offerta dall’equipaggiamento, dalle abilità, dai talenti e dai perk spinge il giocatore a svolgere verso alcune direzioni ben preciso che variano il gameplay. Lo sviluppo del personaggio raggiunge senza ombra dubbio la profondità offerta dalla crescita tipica degli alter ego virtuali tipica degli MMO grazie alla presenza di una serie di abilità suddivise in tre rami rispondenti ai nomi di Medical, Tech e Security. Come è facile intuire dai nomi gli sviluppatori hanno voluto creare le basi per la realizzazione di un party tipico fatto da “Tank, healer e DPS”. Nonostante l’accostamento fantasy possa sembrare fuori luogo vista l’ambientazione contemporanea del gioco scegliendo di sbloccare le abilità del ramo Medical si otterrà un ventaglio di abilità speciali in grado di curare i compagni in difficoltà. A questo punto risulta chiaro che i giocatori che amano lanciarsi in prima linea seguiranno la via del ramo security, che giusto per fare un esempio offre la possibilità di equipaggiare uno scudo tattico in grado di respingere i colpi nemici.
[quotedx]Dalle prime battute si potrebbe essere portati a paragonare il gioco ad un Gears of War[/quotedx]
Il terzo ramo il Tech, mette a disposizione una serie di torrette e bombe speciali che ne aumentano la potenza offensiva. Ognuna delle abilità nove abilità può a sua volta essere modificata in tre varianti fino al livello master, ovvero il massimo ottenibile. Per arricchire ulteriormente il gioco è stata inserita anche una sorta di abilità special utile in situazione critiche. I punti necessari per avanzare all’interno dei rami di abilità si ottengono completando le e missioni primarie e quelle secondarie che vengono assegnate. I tre rami (Medical, Tech e Security) offrono inoltre ben 24 talenti ma solo quattro di questi saranno assegnabili al proprio personaggio. Giusto per citare alcuni esempi un talento del Secuirity è quello di modificare il raggio delle granate in modo da colpire più bersagli con una bomba mentre quello ei Tech è l’applicazione di una sorta di danno elementare che potenzia in modo deciso le scariche di colpi sputate dalle armi. La customizzazione non si limita alle sole abilità ma si estende anche ad equipaggiamento e armi. La possibilità di usare fino a tre armi, primaria, secondaria e supporto, in contemporanea cambiandole rapidamente con la pressione dei tasti numerici o con lo scrollio della rotella del mouse, apre tutta una nuova ala di personalizzazione. Il vasto armamentario presente nel gioco è totalmente modificabile grazie ai loot che si ottengono uccidendo nemici. Caricatori più capienti, mirini a lungo raggio, sistemi per stabilizzare la mira, corazza che aumentano determinati bonus sono solo una piccola parte di quello che si può modificare per creare un personaggio che sia affine al proprio stile di gioco. A completamento della personalizzazione troviamo i Perk che però sono abilità passive che si sbloccano di pari passo con la crescita del PG. Sono presenti ben quaranta bonus passivi ripartiti che nei tre rami così da rendere ancora più performante la strada che si è decisa di seguire.
Come precedentemente scritto Tom Clancy’s: The Division è un open world, dove per mondo si intende una New York realizzata con dovizia e minuzia dei particolari, una Grande Mela grande e misteriosa che fa venire voglia di essere esplorata sia in superfice si sotto lo spesso strato di cemento e asfalto che nasconde un dedalo di tunnel e passaggi. Lo spazio di gioco si estende così dai tetti dei palazzi ai sotterranei più reconditi e non importa in quale parte della città ci si trova perché la grafica supportata da un sistema di gestione di luci e ombre sviluppato da Nvidia è sempre in grado di rapire lo sguardo. Nonostante il vagare senza meta possa essere appagante the Division ha sempre una trama da seguire ed il fulcro di tutto è Penn Station la base sicura, il punto da cui si deve ricostruire. In sostanza questa sorta di baluardo della giustizia altro non è se non un Hub quest dove bisogna prendere le main quest necessarie per il proseguo del gioco. Non a caso Penn Station è suddivisa in tre macro aree: Medical, Tech e Security quindi completare le missioni relative a queste sezioni permetteranno di ottenere i punti da spendere nei rami abilità. Muovendosi in città offre anche la possibilità di imbattersi in missioni secondarie o in eventi casuali. Se tutto questo non dovesse bastare per stimolare la voglia di avventure gli sviluppatori hanno anche aggiunto tutta serie di collezionabili sparsi per la mappa.
[quotesx]The Division è un open world, dove per mondo si intende una New York realizzata con dovizia[/quotesx]
Tom Clancy’s: The Division non è però solo fratellanza e cooperazione e la Dark Zone è li sempre pronta a ricordarlo. Il cuore di Manhattan è probabilmente la zona più pericolosa dove passare del tempo visto che il virus è particolarmente virulento e i banditi che lo abitano sono più forti e più agguerriti. Sfortunatamente però maggiore è il rischio e maggiore sarà la ricompensa quindi entrare in quest’area significa trovare drop migliori. Proprio a questo punto fa capolino la parte PVP del gioco perché una volta dentro la Dark Zone la minaccia non sarà rappresenta dai soli NPC visto che sarà possibile attaccare gli altri giocatori. Ma di questo, vorremo parlarvene maggiormente poi. Insomma, dopo queste prime ore di gioco e in attesa del resoconto finale della recensione, Tom Clancy’s: The Division ci è apparso come un prodotto ben fatto in grado di stimolare la fantasia dei giocatori. Questo suo essere un insieme di molti generi è il suo punto di forza e a breve vi sveleremo se ciò potrà rivelarsi il suo più grande pregio, come pensiamo che sia.
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