Lost Sphear – Anteprima

” Noi dello studio Tokyo RPG Factory vogliamo realizzare giochi che non perdano lustro dopo dieci anni o poco più ma che rimangano impressi nei nostri ricordi ” […]

Questo è ciò che dichiara Atsushi Hashimoto riguardo la sua nuova creazione. Si tratta di Lost Sphear; titolo sviluppato da RPG Factory, già autori di I Am Setsuna, rilasciato nel 2016 per PlayStation4 e Nintendo Switch. Annunciato a maggio 2017, potremo provare le sue quaranta ore di gioco soltanto a partire dal 2018. Il titolo altro non è che il sequel, possiamo addirittura quasi definirlo una versione 2.0, di I Am Setsuna.

I Am Setsuna 2.0

Lost Sphear

Asset riutilizzati a parte, notiamo subito dai vari trailer rilasciati le modifiche che il game director Hashimoto ha voluto apportare rispetto al primo titolo.

”Il cambiamento più facile da capire è la libertà di movimento durante la battaglia. Molte persone che hanno giocato I Am Setsuna hanno detto che sarebbe stato bello avere la stessa possibilità, così abbiamo modificato il sistema in base ai loro feedback. .” […] dice Hashimoto.

Le principali modifiche vengono infatti apportate al battle system che nonostante sia ancora una volta l’ATB 2.0 (lo stesso di I Am Setsuna) offre al giocatore la possibilità di compiere degli spostamenti durante il suo turno, muovendosi liberamente o quasi per il terreno di scontro. Ogni attacco o abilità ha una portata e un’area d’effetto che appare sotto forma di reticolo rosso fisso; diventa, quindi, importante collocare il personaggio (o i personaggi, visto che finalmente abbiamo la possibilità di farne scendere in campo ben quattro) nel punto che gli consentirà di colpire più nemici contemporaneamente. Ad esempio: quelli armati di balestre potranno colpire più avversari, nel caso in cui essi si trovino in fila rispetto al punto da cui partirà il dardo.

C’è una sostanziale differenza anche nelle ambientazioni: I Am Setsuna ci ha abituato a paesaggi glaciali ed innevati, mentre in Lost Sphear scorgiamo già dal trailer una maggiore varietà di ambientazioni e situazioni. Un’altra dinamica inedita è quella del Vulcosuit, di cui non ne sappiamo ancora molto. A quanto pare troveremo delle armature capaci di attribuire abilità ai personaggi sia durante i combattimenti che durante l’esplorazione. Questa armatura ci permetterà di superare ostacoli particolari, ottenere collezionabili o accedere alla possibilità di esplorare zone altrimenti irraggiungibili.

Chiaramente la durata delle armature non è infinita e sarà necessario tenere sotto controllo la barra in basso a destra per capire quando l’effetto sta per svanire. Per poter ottenere invece un recover della gauge dovrete affidarvi a degli oggetti che troverete nel corso del dungeon.

Il passato incontra il presente

Oltre alle evidenti analogie con il titolo precedente, Hashimoto dichiara di essersi ispirato a Chrono Trigger, nonchè a Final Fantasy.

Fortemente ispirato dagli anni ’90, infatti, Hashimoto dichiara l’intenzione di voler replicare le sensazioni e il clima che creavano gli RPG di quegli anni.

“ I titoli RPG degli anni ’90 lasciavano ai giocatori molto più spazio all’interpretazione di ciò che i personaggi di cui vestivano i panni provavano nelle loro avventure. Oggi non si vedono più giochi del genere, quindi noi vogliamo che le persone, nei nostri giochi, possano riempire gli spazi vuoti con la loro immaginazione.” […]

Nonostante nella dichiarazione non ci sia stata poi così tanta chiarezza, sappiamo con certezza che la trama ruoterà attorno al tema dei Ricordi.

La storia è ambientata nel villaggio di Elgarthe, il quale un giorno scompare nel nulla. I nostri personaggi scoprono che una forza misteriosa sta lentamente cancellando i ricordi e ciò che  essi rievocano. Kanata, un ragazzino di sedici anni, realizza di avere l’abilità di recuperare quei ricordi che vengono dimenticati – in un certo senso, persi per sempre – e di poter con essi cambiare il mondo. Compagni di questo viaggio sono Lumina, Van e Locke i quali si riveleranno essenziali per lo svolgimento della storia: il mood principale è, infatti, basato sulla comunicazione tra questi personaggi .

Lost Sphear è un gioco che punta sulla nostalgia per fare breccia nei cuori dei giocatori più navigati, gli stessi che negli anni novanta hanno amato gli JRPG. Il gioco, a detta degli sviluppatori, sarà “iconico e unico” e noi non possiamo fare altro che avere fiducia nelle parole di Hashimoto.