Assassin’s Creed Chronicles: China – Anteprima

Assassin's Creed Chronicles China

Quella di Assassin’s Creed è senza ombra di dubbio una delle saghe più famose nell’intera storia dei videogiochi. I ragazzi di Ubisoft ci hanno portato a spasso nello spazio e nel tempo, facendoci interpretare Altair nel seminale primo capitolo ed Ezio Auditore nella trilogia composta da Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations. È stata poi la volta della svolta un po’ naïf di Connor, controbilanciata dallo spessore di Haytham, e abbiamo solcato i mari con Edward Kenway fino ad approdare sulle sponde della Senna, dove ci attendevano Arno Dorian e le scorribande francesi protagoniste del recentissimo Unity. Mentre siamo in attesa di scoprire qualche dettaglio più attendibile delle mere speculazioni che hanno seguito il leak di Victory (o The Golden Age, o come volete chiamarlo) apparso lo scorso dicembre sulle pagine di Kotaku, possiamo tornare a parlare e a scrivere del Credo grazie a un nuovo titolo che poco ha a che spartire, in termini di meccaniche di gioco ed estetica, con quanto visto fino a oggi nell’eterna lotta tra assassini e templari. Si tratta di un qualcosa di nuovo e, se vogliamo, di una boccata d’aria fresca per il brand. Stiamo parlando di Assassin’s Creed Chronicles.
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UNO E TRINO

Il nome Assassin’s Creed Chronicles nasconde tre differenti platform action-stealth in 2.5D, che usciranno dal 21 aprile (22 per l’Europa) fino a fine anno. Il primo di questi tre episodi ci porterà in Cina e ci farà vestire i panni di Shao Jun, l’ultima Assassina rimasta della Fratellanza orientale, che abbiamo già visto in Assassin’s Creed Embers, corto d’animazione incluso nella Collector’s e nella Animus Edition di Revelations.

La serie si sposterà poi in India, permettendoci di impersonare Arbaaz Mir, ammirato in azione nella Graphic Novel di AC, impegnato a recuperare un oggetto appartenuto alla Fratellanza e ora in mano ai templari, mentre chiuderà la trilogia Assassin’s Creed Chronicles: Russia, dove Nikola Orelov (anche lui presente nella Graphic Novel), prima di poter abbandonare la sua patria portando in salvo la sua famiglia, sarà chiamato a completare un’ultima missione per conto degli Assassini, infiltrandosi nella casa in cui la famiglia dello Zar è tenuta in ostaggio dai bolscevichi per rubare un artefatto per cui i templari e i seguaci del Credo combattono da secoli. Nel suo incedere salverà la vita alla principessa Anastasia, che dovrà portare al sicuro assieme al manufatto… ma è davvero troppo presto per scriverne, ora.
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UN BIGLIETTO PER LA CINA

[quotedx]Addestrata da Ezio Auditore in persona, Shao avrà il compito di ristabilire l’ordine in patria[/quotedx]Durante una rapida incursione in quel di Parigi abbiamo avuto modo di giocare tre sequenze del primo capitolo e una di India, il secondo, che ci ha impressionato decisamente meno e che pareva davvero acerba, specie nella concatenazione delle mosse, davvero poco fluida e innaturale. Sviluppato da Climax Studios (gli stessi di Dead Nation per PS4, per capirci), Assassin’s Creed Chronicles: China ci farà ripercorrere le gesta di Shao Jun, di nuovo a casa e in cerca di vendetta. Addestrata da Ezio Auditore in persona, Shao avrà il compito di ristabilire l’ordine in patria, dando nuova vita a quello che oramai è solo un ricordo della Fratellanza orientale. Il feeling che pervade un appassionato della serie, una volta cominciata l’avventura, è incredibilmente positivo e fresco, complice anche lo stile grafico adottato, capace di miscelare sapientemente colori e inchiostro per creare un’esperienza gradevole alla vista, a tratti realmente onirica.
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[quotedx]China non può che richiamare alla mente lo stupendo Mark of the Ninja, uscito nel 2012 su PC e Xbox 360[/quotedx]La visuale scelta per l’azione è quella laterale, 2D, a cui viene regalata saltuariamente la profondità che aggiunge quello 0.5 alla definizione del gioco, quando alla protagonista è concesso di spostarsi in uno degli ulteriori piani dello scenario (ce ne sono tre: il primo, in cui vi muoverete spesso e volentieri, quello di mezzo e, infine, lo sfondo vero e proprio). Se escludiamo quest’ultima possibilità, Assassin’s Creed Chronicles: China non può che richiamare alla mente lo stupendo Mark of the Ninja, uscito il 7 settembre 2012 su Xbox 360 e il 16 di ottobre dello stesso anno su PC, ed esattamente come il titolo di Klei Entertainment pone grande enfasi sullo stealth, tanto che potremmo affermare, con fare scherzoso, che è richiesta più furtività nei primi tre stage di questa produzione che nell’opera omnia di AC. Il fatto che sia caldamente consigliato un approccio furtivo non significa tuttavia che sia l’unico possibile. In Chronicles potrete spesso scegliere di comportarvi come preferite, definendo così il vostro stile come assassini. Ce ne sono tre differenti, che vanno dal maestro dello stealth al picchiatore più puro, passando per l’inevitabile via di mezzo. Ogni singola azione viene registrata e valutata per essere poi razionalizzata in un punteggio che dimostrerà al mondo quanto siete validi e darà il via a una sfida nella sfida che, ne siamo certi, vi porterà a rigiocare diverse sezioni solo per accaparrarvi l’oro, a tutto vantaggio della longevità del titolo.
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Per quanto ci riguarda, nel corso della prova abbiamo spesso scelto l’approccio furtivo, sia perché un assassino che voglia fregiarsi di tale titolo non si fa scoprire ogni tre per due, sia perché si viene stimolati in questo senso tanto dal sistema di controllo, che consente di spostarsi di copertura in copertura con una semplice combo, quanto dal level design, che presenta location strapiene di zone d’ombra da sfruttare per eludere la sorveglianza dei nemici e del loro campo visivo, vistosamente indicato da un cono dentro il quale non vorrete mai farvi sorprendere. Specie nelle prime fasi, quando Shao Jun non ha tutto il suo arsenale a disposizione, sgattaiolare alle spalle degli ignari avversari è la cosa più profittevole. Le cose però non vanno sempre come dovrebbero e, quando capita di essere scoperti, le opzioni sono due: o si scappa, nascondendosi dalla vista nemica e aspettando che il timer dell’allarme giunga al fatidico zero, o si affrontano gli avversari a muso duro, sfruttando l’ottimo combat system, in cui i nemici possono anche danneggiarsi tra di loro, cosa che dovrete imparare presto a sfruttare.

Avere ragione in uno scontro prevede una buona padronanza del sistema di controllo – niente button mashing, insomma! – e molto tempismo, indispensabile per parare gli affondi avversari. Tra questi, ce ne sono alcuni dotati di scudo che vi obbligheranno non solo a deflettere il colpo, ma a contrattaccare con una manovra evasiva, affidata alla pressione di un tasto, con la quale arrivare alle spalle dei malcapitati per poi colpirli senza pietà. Benché sia un’azione violenta, il modo in cui è stato scelto di rappresentarla non è affatto disturbante e, anzi, lo definirei di classe, con una striscia d’inchiostro rosso che compare alle spalle del nemico a simulare gli schizzi di sangue. Non mancano ovviamente svariati altri modi per eliminare la resistenza, dalle rovinose cadute nel vuoto alle eliminazioni furtive e silenziose, con ogni singola mossa che trasuda carisma e che dà realmente modo di plasmare il gioco sul vostro stile. Nel vostro incedere imparerete inoltre che l’ombra non è la vostra sola alleata, benché sia l’unica che consente di muovervi indisturbati e non visti: in diverse situazioni, infatti, dovrete nascondervi all’interno di alcune piantagioni, stando bene attenti a non avanzare di un passo quando i nemici vi passeranno accanto, pena l’essere scoperti. Detta in altro modo, vi servirà pazienza, specie in alcune situazioni.
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NE AVEVAMO BISOGNO?

[quotedx]Sono convinto che Chronicles permetterà a diversi nuovi giocatori di avvicinarsi al Credo.[/quotedx]Originariamente previsto come parte del Season Pass di Assassin’s Creed Unity poi cancellato, China è quasi pronto per i nostri sistemi domestici. Ne avevamo bisogno? Onestamente, a prescindere dal fatto che io sia un fan dichiarato della saga di Ubisoft, credo proprio di sì, in primis perché consente alla serie di prendere una bella boccata d’aria fresca, con un gioco che pare dare le piste ai mediocri – almeno a parere di chi scrive – spin-off che si sono visti su Assassin’s Creed.

Sono anche convinto che Chronicles permetterà a diversi nuovi giocatori di avvicinarsi e confrontarsi con il Credo. Il merito va ascritto, almeno a parer mio, ai diversi livelli di profondità con cui sarà possibile dedicarcisi: chi vorrà conoscere le storie di questi tre assassini li giocherà tutti d’un fiato, arrivando ai titoli di coda senza cercare la perfezione. Chi, invece, vorrà una sfida vera potrà letteralmente impazzire per ottenere i punteggi e i tempi migliori, in un metagioco che, se nessun elemento esterno interverrà per rovinarlo, si preannuncia davvero divertente. Il 22 aprile non è così lontano: cominciate a lucidare la vostra spada.