L’annuncio dell’espansione stand-alone di Wolfenstein ci ha immediatamente fatto tornare voglia di vestire i panni del muscoloso B.J. Blazkowicz, ma purtroppo il gioco arriverà solo all’inizio di maggio. Per ingannare l’attesa abbiamo quindi pensato bene di rompere le scatole a Jens Matthies, game designer di MachineGames, per farci raccontare qualcosa di più su Wolfenstein: The Old Blood.
GamesVillage.it: da quel che abbiamo visto dai primi streaming del gioco, The Old Blood è un’espansione standalone che non richiede l’originale The New Order per funzionare, ma conterrà quelli che inizialmente avrebbero dovuto essere i due DLC del gioco, con altrettante storie. Gli avvenimenti di TOB ci permetteranno di approfondire un po’ la componente “occulta” di Wolfenstein, che era solo vagamente accennata nell’originale. Ci puoi svelare qualcosa di più a riguardo?
Jens Matthies: le due storie sono state immaginate come collegate e intrecciate tra loro, ma comunque distinte. Entrambe saranno più “pulp” dell’originale Wolfenstein: The New Order, e una di loro si occuperà proprio del tema dell’occulto che molti appassionati di lunga data della serie stavano aspettando. Nemici, ambientazione e l’intero feeling del gioco ne saranno direttamente coinvolti. Ci stiamo divertendo un sacco con le nuove opportunità che questa strada apre, stando però sempre attenti a non esagerare.
GV: a nostro modo di vedere, uno degli elementi meglio riusciti di The New Order era la straordinaria capacità di raccontare le vicende di B.J., Anya e tutti gli altri. Possiamo aspettarci qualcosa dello stesso livello anche in The Old Blood?
JM: Decisamente sì. Abbiamo cercato di tenere il buono di The New Order e di ripensare a quel che poteva essere migliorato. Sarà ancora un’avventura con una forte componente narrativa, che vedrà il nostro amato Blazkowicz alle prese con le forze del male. Direi che si tratta di una storia più personale, ma ci sarà comunque modo di conoscere diversi nuovi personaggi, buoni e cattivi.
GV: quanto ci vorrà a completare il gioco?
JM: dipende molto (come sempre, ndr) da come ti ci approcci, se sei un giocatore che predilige lo stealth oppure la caciara fracassona in cui ti butti nella mischia con due armi in mano, se ti perdi a cercare tutti i collezionabili e gli extra oppure se tiri dritto verso la fine. Diciamo che un playthrough relativamente normale, recuperando un po’ di oggetti nascosti, dovrebbe portarti via circa otto ore.
GV: Nel trailer abbiamo visto in azione il tubo, vero e proprio utensile dalle mille sfaccettature: buono per arrampicarsi, per sferrare colpi ai nemici, per distruggere muri… Quali altre novità ci aspettano nell’arsenale di B.J.? Sono particolarmente incuriosito dalla doppietta a canne mozze… 🙂
JM: Come hai già detto tu, i tubi rappresentano uno dei tool più utili nel gioco, grazie alla loro versatilità, ma non saranno le uniche novità. Ci sono nuovi fucili e shotgun, armi di precisione ed esplosivi. Dato che The Old Blood si svolge prima degli eventi di The New Order, non volevamo armi tecnologicamente più avanzate, e abbiamo quindi optato per un approccio più “low tech”, pesante e devastante.
GV: E per quel che riguarda i nuovi nemici? Cosa ci aspetta su quel fronte?
JM: Come probabilmente immaginerai, le nuove armi potranno essere messe alla prova su un po’ di avversari giusti, alcuni dei quali già presentati rapidamente nel trailer di annuncio del gioco. Militari con armi “tradizionali”, ma anche versioni precedenti dei Super Soldati visti in The New Order, e altri che arrivano direttamente dal mondo dell’occulto. E poi ci sono un paio di altre sorprese di cui non siamo ancora pronti a dire niente…
GV: Un altro aspetto decisamente riuscito di TNO era l’ottimo level design, con diverse strade per ogni mappa, e che stimolavano i giocatori a tentare approcci diversi al medesimo obiettivo (a volte mi è capitato di trovare il “percorso nascosto” solo alla fine di un livello, e di ricaricarlo solo per provare anche quello). Te lo dico onestamente, in TOB non mi aspetto niente di meno!
JM: Mi fa davvero piacere sentirtelo dire, perché credo che sia anche l’aspetto nel quale abbiamo migliorato di più il gioco. Con il loro feedback, i giocatori sono stati molto chiari, e concordi con quanto hai appena detto. Non tutte le mappe di TNO consentivano questo approccio, ma in The Old Blood ci siamo impegnati a fondo perché questo particolare design fosse presente in tutta la campagna. Questo vuol dire mappe più grandi, più diramazioni, e totale libertà per il giocatore, sempre. C’è voluto un po’ per ripensare al modo in cui progettiamo i livelli, e abbiamo dovuto lavorare non poco per riuscirci, ma siamo fiduciosi del risultato finale, e del fatto che sia quanto desiderano i giocatori.
GV: TOB è ambientato nel 1946, un mondo assai meno distopico del 1960 di The New Order. Londra non è ancora stata ricostruita dai nazisti, e probabilmente gli Stati Uniti sono ancora una nazione libera, e non sotto la dittatura di Hitler (per quello c’è sempre Wolfenstein 2, eheh). Come avete sviluppato gli ambienti, le tecnologie e le armi di questo prequel? Saranno più realistici e simili a quelli dell’epoca?
JM: Per quanto gli avvenimenti di TOB siano antecedenti a quelli di TNO, abbiamo comunque mantenuto una certa libertà creativa, e per questo puoi aspettarti tranquillamente un sacco di ambientazioni affascinanti e curiose, con una grande attenzione al dettaglio. Artisti e sceneggiatori hanno faticato non poco nel dar vita a un mondo che sia intrigante almeno quanto quello di TNO. E dato che la storia raccontata è più personale, più incentrata sulla figura di BJ e meno sugli avvenimenti a livello mondiale, abbiamo anche cambiato il modo in cui l’ambientazione viene presentata al giocatore. C’è meno tecnologia, ma non mancano soluzioni creative e per certi versi “primitive” a problemi più complessi, uno stile che permea ogni aspetto del gioco, dagli ambienti alle armi ai nemici.
GV: TOB non uscirà per le vecchie console. A sentire quel che dice Pete Hines (vicepresidente di Bethesda, ndr), la scelta è stata dettata dalla volontà di risparmiare tempo e risorse. Mi chiedo se questo non vi abbia anche consentito di migliorare il gioco dal punto di vista tecnico…
JM: credo che la dimensione delle mappe e la cura per ogni singolo dettaglio non sarebbero state possibili con le precedenti console. Ci sono poi un sacco di altri piccoli miglioramenti minori: effetti di post processing delle immagini, il numero di nemici su schermo, ecc.
GV: C’è mai stato un momento, durante lo sviluppo di TNO (o anche di TOB) in cui avete valutato seriamente di inserire il multiplayer? Rimane ancora una possibilità sul tappeto?
JM: i nostri sforzi sono sempre stati concentrati su una forte esperienza single player, e per riuscirci abbiamo corso un bel rischio, perché solitamente in titoli così grossi il multiplayer è qualcosa che la gente si aspetta. Credevamo fortemente in questo progetto, così come l’abbiamo realizzato, e fortunatamente la gente ha risposto molto positivamente. In The Old Blood non c’è un multiplayer vero e proprio, ma abbiamo aggiunto una nuova modalità chiamata Challenge Mode nel quale puoi ripetere alcuni degli scontri più concitati, e competere con i tuoi amici per i migliori piazzamenti nelle classifiche mondiali. Queste sfide si sbloccano man mano che giochi.
Wolfenstein: The Old Blood uscirà su PC, PlayStation 4 e Xbox One (solo in digitale per la console Microsoft) il prossimo 5 maggio, al prezzo consigliato di venti euro.