Ludicious 2016: gli 8 bit tornano in vita grazie a ETH

Al Ludicious di Zurigo una presentazione ha tenuto banco per più di un giorno e durante la serata di presentazione. Si tratta di un progetto innovativo che si basa su una tecnologia di condivisione sia di un gioco singleplayer quanto del movimento dell’immagine su schermo. Piuttosto che giocare, quindi, su un solo monitor, grazie a ETH Zurigo è possibile riprodurre l’immagine di un NES in un’intera stanza, con l’immagine che si riproduce ogni volta che ci troveremo in prossimità del bordo del nostro panello. Utilizzando l’hardware originale e sfruttando un multiplexer di Arduino per portare l’imput dei controller a più di uno, fino a otto, e un PC per creare un display panoramico, Bob Sumner e Fabio Zuend ci hanno permesso di giocare a Super Mario Bros. e tanti altri titoli della generazione 8 bit su una stanza quadrata, girando su noi stessi con altri sette giocatori.


Ma come può un’idea del genere diventare commerciale? «Beh a dirla tutta noi non l’avevamo pensata per farla diventare commerciale – ci spiega Bob Sumner, dipendente di Walt Disney Production come reserarcher, ma anche fondatore di ETH Zurich – questo è più che altro un esperimento, un progetto che ci permette di dimostrare che la tecnologia vecchia può sposare quella nuova, che un vecchissimo NES, con un titolo di oltre vent’anni di vita, può essere ancora oggi pronto ad accogliere delle novità importanti». L’ambizioso progetto di ETH, però, non si ferma soltanto alla console e al proiettore, tra l’altro interamente costruito a mano per l’occasione: «Da una parte, vedete, ci sono dei teli bianchi sui quali proiettare l’immagine, ma dall’altro lato ci sono semplicemente dei pannelli bianchi che appartengono alla struttura: non potevamo arrivare a coprire tutto perché ci sarebbe voluto tantissimo tempo e ci avrebbe davvero complicato la gestione dello spazio». Anche per questo spostare il NES e la rispettiva tecnologia diventa difficile e non può facilmente essere commercializzato.

La soluzione può trovarsi quindi nell’Oculus Rift: «Il funzionamento è praticamente lo stesso, con la differenza che invece di avere un proiettore e la necessità di avere una stanza quadrata abbastanza grande per coprire otto diversi proiettori, basta avere un Oculus. Chiaramente bisognerà sempre girare, ma su se stessi». Una soluzione che, permetteteci di dirlo, non ci emoziona molto perché se già di base c’è il rischio di soffrire di motion sickness, maggiore potrebbe essere il rischio di stare male se si continua a girare su se stessi come una trottola. Il vantaggio è che, però, un livello di Super Mario dura non più di otto pannelli, quindi un intero giro vi permetterà di completare un livello, recuperare fiato, assistere alla scena finale e continuare. Il problema vero si paleserà nel momento in cui, però, cambierete titolo e quindi avrete un sistema molto più lungo da gestire rispetto a quanto accadrebbe con un livello di Super Mario Bros.

Al termine della prova, però, arriva la domanda più importante, che segue quella commerciale. Qual è il futuro di questa tecnologia? «Sicuramente, ripeto, il nostro obiettivo era quello di realizzare qualcosa che dimostrasse come le tecnologie negli anni possano coesistere e andare avanti a braccetto, ma è anche vero che non possiamo pensare di portare un prodotto 3D su qualcosa del genere. La nostra forza è esclusivamente nel 2D, nel movimento a scorrimento laterale, non possiamo creare qualcosa che vada in profondità altrimenti perderemmo la sequenzialità». Allora perché non provare con qualcosa di 2D dei nostri tempi? «La soluzione potrebbe essere Mario Maker. D’altronde se collegassimo una Wii U al posto del NES, senza eccessive modifiche, potremmo arrivare a realizzare qualcosa di molto simile. Potrebbe essere un’idea e non è detto che in futuro non ci penseremo». Giocare a Mario Maker, quindi, potrebbe essere indubbiamente più interessante, così, sia per lo switch tra giocatori che per la possibilità di avere una stanza intera da colorare e riempire con le vostre strambe creazioni.