MAG – Recensione PS3

La guerra globale, solo su PlayStation 3.

Siamo nell’era del gioco globale. Un periodo dove i MMORPG spuntano come funghi e anche le console si connettono a Internet e permettono a milioni di giocatori di comunicare, condividere, socializzare e… giocare. Ecco quindi che qualcuno prende il coraggio a due mani e tenta una via nuova: quella dello sparatutto esclusivamente online, incastonato in un ambiente più grande, dove non esistono piccole scaramucce e partite fini a se stesse, ma ogni azione è parte dei un contesto. Benvenuti in MAG, il primo MMOFPS in esclusiva per PlayStation 3.

Il rischio di mettere 256 persone (o 128, o 64, a seconda della modalità) a spararsi in un unico posto è che tutto diventi una sorta di orgia complessiva, con proiettili e mezzi che vagano per la mappa senza un minimo di costrutto tattico. Per fortuna la struttura generale di MAG limita al minimo questo rischio: la struttura gerarchica che sottende a ogni azione fa in modo che ognuno sia consapevole del suo ruolo all’interno della propria squadra di 8 soldati, piuttosto che del plotone da 32 uomini o dell’armata da centoventotto. Nel giro di pochi minuti si capisce subito che sviare dal ruolo assegnato e non ubbidire agli ordini degli ufficiali di grado superiore non porta a nulla, né a se stessi, né al volgere positivo della guerra per la nostra fazione. Organizzazione e ubbidienza alle direttive fanno di MAG uno sparatutto atipico, decisamente più votato alla tattica e alla gestione delle risorse umane rispetto a un Modern Warfare qualsiasi.

Ecco quindi che la crescita del nostro alter ego all’interno della fazione non ci trasforma poco alla volta in superuomini, ma semplicemente ci adatta al nostro compito, aggiungendo peculiarità che incidono sulle nostre prestazioni in modo diretto ma mai decisivo. Il gioco di squadra, qualsiasi siano le capacità del nostro personaggio, rimane sempre la testata d’angolo sulla quale costruire la più solida delle vittorie.

Ovviamente, la carriera militare non si deve basare solamente sul migliorare le prestazioni tipicamente personali, bensì potremmo essere chiamati a prendere il comando delle operazioni, magari inizialmente solo di una squadra da otto. Il conseguimento dei gradi non solo ci consente d’impartire ordini (coerentemente con quelli che riceviamo dai commilitoni di grado superiore), ma anche di richiedere varie tipologie di aiuti al centro di comando, come l’uso dell’artiglieria pesante a copertura o l’inserimento di truppe paracadutate in un punto ben preciso della mappa.

Avete quindi capito che quello che abbiamo tra le mani non è certo un FPS convenzionale. Si tratta di un prodotto estremamente coraggioso e profondo, che richiede al giocatore un elevato impegno e abnegazione alla causa per essere goduto al pieno delle possibilità. Alla luce di ciò passa in secondo piano l’aspetto tecnico non certo esaltante, ma funzionale alla fluidità di manovra in situazioni al limite della tenuta tecnologica delle linee ADSL italiane. Certo, buona parte del godimento deriva dall’intelligenza dei propri compagni e dalla loro voglia di immedesimarsi in un complesso sistema bellico. Vivere un esperienza come quella proposta da MAG al fianco di giocatori poco disposti a mettersi al servizio della squadra potrebbe sfociare in semplice frustrazione e in risultati nulli sul campo. Ma, onestamente, non ce la sentiamo d’imputare questo possibile difetto al team di Zipper Interactive… trovatevi buoni compagni e dateci dentro: col gruppo giusto il divertimento è assicurato.