One Piece: Pirate Warriors 3 – Anteprima

Quando si parla di Omega Force, l’associazione con il genere musou è praticamente inevitabile. Il team giapponese fin dal lontano 1997, con il debutto di Dynasty Warriors, ha segnato il passo, introducendo sul mercato un’infinità di produzione similari, da Warriors Orochi a Fist of the North Star: Ken’s Rage, passando ai recenti Hyrule Warriors e Dragon Quest Heroes. Si potrebbe stare qua a discutere per giorni sulla standardizzazione di queste produzioni, che tendono ad assomigliarsi in maniera piuttosto evidente, pur con alcune differenze. Al di là delle indubbie variabili estetiche e la quantità più o meno vasta di collezionabili e upgrade, le meccaniche hanno subito ben pochi avanzamenti in termini di gameplay puro, continuando a reiterare una formula che negli ultimi dieci anni non ha certo fatto grandi passi avanti.

Di base abbiamo sempre queste mappe chiuse, caratterizzate da una serie di aree interconnesse, pullulanti di una quantità esorbitante di nemici, che dovremo affrontare utilizzando l’eroe del caso. La forza del protagonista è ovviamente soverchiante rispetto a quella dei suoi avversari, che possono solo contare sul proprio numero, non certo su chissà quali mirabolanti abilità. Ovviamente ci sono delle eccezioni, solitamente sotto forma di boss o semi-boss, decisamente più forti e coriacei. Scopo del gioco, correre come dei matti avanti e indietro per questi livelli, cercando di fermare l’avanzata delle truppe ostili, intervenendo laddove viene richiesta la nostra presenza. Detto così non sembra proprio qualcosa che valga la pena giocare per più di un’ora, ma la verità è che i musou si sono da tempo ritagliati una discreta fetta di utenza, peraltro crescente, a dimostrazione che in questo settore c’è davvero spazio per tutti. Bisogna anche dire che la scelta di mettere un pochino da parte i criptici racconti orientali, derivati tanto dal medioevo giapponese quanto dal Romanzo dei Tre Regni, ha giovato non poco alla diffusione in occidente. Sia Fist of the North Star: Ken’s Rage che One Piece: Pirate Warriors hanno infatti attirato l’attenzione dei fan delle rispettive serie, catalizzando l’attenzione di un pubblico piuttosto trasversale. E se la varietà non è certo il punto forte di queste produzioni, avere alle spalle dei grossi nomi, molto amati e conosciuti, ha ampliato la platea dei possibili acquirenti.
one piece 3 ante 08

Non meraviglia quindi che One Piece: Pirate Warriors sia giunto al terzo capitolo nel giro di appena tre anni, segnando il debutto della serie su PlayStation 4 e PC, oltre che su PS3 e PS Vita. Un cross-platform che non smentisce affatto le sue origini, riproponendo il larga parte il gameplay dei precedenti capitoli. Non a caso la nostra prova si è concentrata sulle tre modalità principali, che ci hanno permesso di prendere il controllo di Monkey D. Rufy e compagni. L’ambientazione iniziale riprende la prima parte del manga/anime, quindi posizionata nel Mare Orientale, tanto è vero che fra i primi nemici abbiamo trovato Bagy, Creek e Kuro. Attraverso l’opzione Diario della Leggenda è infatti possibile ripercorrere buona parte delle gesta che hanno caratterizzato per molti anni l’equipaggio della Going Merry prima e della Thousand Sunny poi.[quotedx]L’impressione, pad alla mano, è che One Piece: Pirate Warriors 3 non sia una vera e propria rivoluzione[/quotedx] Ogni capitolo prevede tutta una serie di livelli da completare, ognuno dei quali caratterizzato a sua volta da molteplici sfide, utili per potenziare tanto Cappello di Paglia quanto la sua ciurma. Non mancano infatti i coprotagonisti più celebri, come il leggendario ex-cacciatore di pirati Roronoa Zoro, la bella Nami e il bugiardissimo Usop. Durante i combattimenti è possibile farsi aiutare dai nostri compagni, richiamandoli in battaglia una volta riempita un’apposita barra, scatenando poi un micidiale attacco combinato detto Kizuna Rush. Abbiamo anche provato la modalità Diario Libero, di fatto identica a quella appena esplicitata, se non fosse per la possibilità di ripercorrere la storia utilizzando un qualsiasi personaggio a nostra scelta fra quelli sbloccati (compresi i cattivi). Infine abbiamo Diario dei Sogni, che prevede una serie di scontri che coinvolgono i più celebri personaggi della serie.

L’impressione, pad alla mano, è che One Piece: Pirate Warriors 3 non sia una vera e propria rivoluzione, bensì un raffinamento delle dinamiche proposte in precedenza. Per i nuovi arrivati potrebbe essere sufficiente, ma per tutti gli altri abbiamo ancora qualche dubbio. Ovviamente una prova di un’ora non è affatto indicativa per avvalorare l’una o l’altra ipotesi, ma con l’uscita fissata al 28 di agosto, potremo darvi una risposta concreta a stretto giro di posta.