Lo store digitale di Steam si riempie giornalmente di giochi di ogni tipo, fra i quali hanno sempre più spazio le esperienze fortemente orientate alla narrazione. Che si tratti di esplorare e vivere storie in ambientazioni tridimensionali, o di muoversi attraverso video, schermate statiche e altre soluzioni meno produttivamente dispendiose, spesso si ha a che fare con titoli dall’elevata qualità concettuale, almeno per chi ha la pazienza – e la voglia – di sedersi e di farsi raccontare una storia. ICY degli italiani di Inner Void appartiene proprio a questa categoria, ed è quanto di più vicino si possa pensare a un “librogame digitale”, nel suo caso ibridato con dinamiche da survival-RPG, fra le nevi di una nuova era glaciale. Interessante, vero?
APOCALISSE BIANCA
Diciamo subito, solo per toglierci il pensiero e concentrarci sulle cose buone, che ICY non è un titolo perfetto sul piano stilistico e nemmeno su quello tecnico, con piccoli bug (specie nei controlli, pur se semplici) e alcune sbavature nei foltissimi testi, complice la scelta del team – più che condivisibile, per come la vediamo noi – di pubblicare innanzitutto il gioco in inglese, rivolgendosi a una platea di giocatori quanto più ampia possibile.[quotedx]Fateci un pensierino se divorate racconti interattivi e vi interessa provarne uno davvero d’atmosfera[/quotedx]Una volta aggirati i problemi, e non è difficile, ci troviamo di fronte a un’ottima storia (con personaggi ben delineati) e a una struttura di gioco semplice ma rigorosa, fondata su dialoghi non lineari e dosi RPG alquanto robuste, non tanto nel numero quanto negli effetti sull’avventura. All’inizio possiamo delineare il nostro personaggio nei tre attributi e in 10 skill, paragonabili a quelle di altri giochi di ruolo post-apocalittici, e tutta l’esperienza è sostanzialmente costruita su artwork dinamici e “simulazioni” degli accadimenti, attraverso un meccanismo che parte dai testi, e dunque dalle nostre decisioni, e approda a varie schermate per i combattimenti, la caccia o la ricerca di risorse (cibo, benzina, medicinali); il risultato delle azioni viene calcolato sulla base delle nostre statistiche, dell’equipaggiamento e delle insidie affrontate, con diverse opzioni per l’uso delle armi e piccole scelte tattiche da operare, a lato di un pizzico di infame casualità.
Il tutto per 6 ore o qualcosa di più, a seconda del vostro grado di comprensione dell’inglese e, soprattutto, della calma con cui vorrete prendere le decisioni: all’interno della mappa potrete liberamente scegliere quando affrontare le missioni e quando, invece, è arrivato il momento di cercare rifornimenti, tenendo comunque presente che ogni spostamento ha un suo prezzo, e che gli eventi semi-casuali che si verificano durante le traversate possono essere molto pericolosi. ICY è un’esperienza da fruire in modo rilassato, riflettendo bene sui dialoghi e sulle priorità del nostro gruppo, ma sa anche portare con sé momenti dalla forte carica emotiva, legati a doppio filo con quanto abbiamo detto o fatto durante l’avventura. Di sicuro non si tratta di un gioco per tutti, nella misura in cui non lo sono tanti titoli della “categoria” sopracitata, in cui il livello di attenzione e la curiosità sono messi al di sopra di tutto, e i riflessi istintivi sono posti all’angolo. Fateci un pensierino, però, se divorate racconti interattivi e vi interessa provarne uno davvero d’atmosfera, in cui musica, disegni, testi e dinamiche riescono a farci entrare nel freddissimo mondo dei protagonisti, anche senza mille caratteristiche tecniche a far da contorno. Basta un po’ di fantasia, dicevano i nonni, ed è ancora così.