Ghost of Tsushima è una delle IP più attese dai giocatori, nonché una delle più misteriose. Ad oggi, a parte qualche trailer e screenshot, i creatori di inFAMOUS: Second Son sono stati estremamente riservati sul loro titolo: avevamo qualche idea dell’ambientazione, l’isola di Tsushima, appunto, e alcuni tratti generali sul gameplay ma aldilà di questo il nulla. Ebbene, durante l’E3 2018 di Los Angeles abbiamo avuto l’occasione di porgere qualche domanda agli sviluppatori, nonché di vedere in azione il titolo: eccovi, direttamente dal booth di Sucker Punch, la nostra anteprima di Ghost of Tsushima.
A metà strada tra samurai e ninja, ma sempre sulla via del Bushido
Non vi assilleremo con tutti i dettagli sulla grafica o sull’accuratezza del lavoro di Sucker Punch nel ricreare il periodo storico; a quello ci ha già pensato il nostro Silvio “Shiruz” Mazzitelli con un approfonditissimo speciale dedicato proprio a questi aspetti di Ghost of Tsushima. Preferiamo dirvi, a caldo, cosa abbiamo potuto scoprire del gameplay. Ovviamente qualche cenno alla storia che regge l’impianto di gioco è doveroso, ecco quindi una piccola sinossi: in Ghost of Tsushima impersoneremo Jin, un samurai con apparenti velleità da ninja. Corre l’anno 1274: Tommaso D’Aquino si sta spegnendo nell’abbazia di Fossanova e, dall’altra parte del mondo, Kublai Khan sta lanciando il suo primo, sanguinoso e audace, attacco all’arcipelago giapponese. Jin, e altri samurai, sono uno dei capisaldi per la difesa delle isole dall’invasione mongola e, su questo sfondo, si apre il mondo completamente aperto di Ghost of Tsushima. Sucker Punch è riuscita a cogliere, con una cura maniacale del dettaglio, l’essenza di questo tumultuoso periodo: la brutalità e l’amoralità sono parte stessa del tessuto di gioco e l’atmosfera di un Giappone sotto assedio è palpabile e quasi angosciante. L’onore, anche, è un tema particolarmente ricorrente del titolo: abbiamo infatti visto Jin e la sua alleata, Masako, scontrarsi dopo aver cooperato proprio per un cavillo di questo tipo nel video gameplay mostrato durante la conferenza Sony nel corso di questo E3 2018. Insomma, Sucker Punch ha studiato e l’ha fatto con coscienza, su questo non ci sono dubbi. E ora, basta indugi: parliamo del gameplay di Ghost of Tsushima.
Ghost of Tsushima, invisibili come fantasmi e implacabili come uragani
Storicamente parlando l’invasione del 1274 di Kublai Khan è stata fermata, più che dalla resistenza (seppur eroica) del popolo e dei samurai giapponesi, da un violento uragano. Qui le cose sono state un po’ romanzate, ma è facile vedere un parallelismo tra gli sferzanti venti all’interno di un tornado e i fendenti della katana di Jin, la sua arma d’elezione. Lo swordplay appare fluido, istintivo, con una fortissima base action. Abbiamo visto che sarà possibile direzionare gli attacchi verso un singolo nemico, per passare in tutta scioltezza ad altri, per continuare le nostre combo. Meccaniche già viste in altri titoli, come una sorta di parry che sembra sbilanciare i nemici e garantirci l’occasione di piazzare un bel critico alla carotide di un puzzolente guerriero mongolo, approfondiscono il gameplay. La difficoltà generale non sembra eccessivamente elevata ma appare comunque in grado di fornire un buon livello di sfida, ma per dare un giudizio definitivo su questo aspetto in particolare dovremo attendere ancora un po’. La tagline del titolo, Sangue, Fango e Katana, riassume perfettamente queste sensazioni: i combattimenti appaiono brutali, sporchi e selvaggi e l’onnipresente katana sarà la nostra più fidata compagna in quest’orgia di smembramenti. Per la gioia dei fan del gore e del realismo a tutti i costi, possiamo confermare che ci saranno animazioni finali e smembramenti senza alcuna censura. Molto interessante anche il modo in cui è ripreso, da Sucker Punch, il concetto di open world: oltre ad un alternarsi randomico e in tempo reale delle condizioni meteo, abbiamo avuto modo di sapere che il mondo di gioco sarà vivo, a prescindere da cosa noi staremo facendo. Durante le dimostrazioni ci è stato fatto notare, infatti, come i soldati mongoli che vediamo accorrere sullo sfondo durante il nostro duello con Masako, siano stati attirati verso la zona del duello dalle tracce che ci siamo lasciati alle spalle. Va da se che questa sia una delle meccaniche più intriganti di questo Ghost of Tsushima, in grado di rendere davvero imprevedibile (o quasi) lo svolgersi del nostro girovagare per il giappone del 1274.
In conclusione, dopo esserci gustati un’ennesima volta il trailer gameplay mostrato durante la conferenza Sony all’E3 2018 di Los Angeles, cosa possiamo dire di questo Ghost of Tsushima? La proposta di Sucker Punch è tecnicamente convincente, con una cura del dettaglio quasi maniacale e un’accuratezza storica che, limitata solo dalle licenze poetiche funzionali allo svolgimento del titolo, si rivela una scelta azzeccata. Inaspettatamente e senza ombra di dubbio in Ghost of Tsushima si ha a che fare con una delle più fedeli rappresentazioni del Giappone che, ad oggi, si siano trovate in un videogioco. Peccato, però, che Sucker Punch non ci abbia svelato il suo segreto, quello che tutti vorremmo sapere ardentemente: quand’è che potremo avere, finalmente, tra le mani questo gioco? Per ora massimo riserbo da parte degli sviluppatori, ma se le premesse sono queste fidatevi: sarà una dolce, magari lunga, ma dolcissima attesa.