Guida ai personaggi di Apex Legends: Bloodhound, la sanguinaria cacciatrice

Ciascun personaggio di Apex Legends è dotato di “solamente” due abilità.  Tre se contiamo anche la passiva, che insieme alla caratterizzazione grafica e comportamentale di ciascuno degli otto protagonisti di Apex, rendono unico ogni appartenente al roster. Di queste caratteristiche peculiari, però, ci interessano in questa sede proprio “solamente” quelle tre abilità peculiari, ereditate dal genere degli hero shooter. Ma, lo avrete capito dal nostro insistere nel ripeterlo, “solamente” non è un termine adatto a rendere conto dell’importanza di quelle tre abilità nell’economia del gameplay, quando l’utilizzo situazionale di ciascuna di esse si moltiplica per il numero di giocatori coinvolti nello scontro, combinandosi con le abilità dei nostri compagni di squadra, ad esempio, o con la nostra dotazione di equipaggiamento. Ciascuna di queste abilità perciò diviene esponenzialmente più importante del suo essere una “sola” abilità tutto sommato semplice da comprendere e gestire. Ed anzi, più apparentemente semplice è l’abilità, più è potenzialmente complesso fruirne per arrivare, infine, a vincere i singoli scontri, e la partita nella sua interezza. Perciò, abbiamo studiato, elaborato, provato e riprovato, vinto, e perso, davvero tanto, prima di proporvi questa nostra guida ai personaggi di Apex Legends. Ad iniziare da uno dei più apprezzati, e forti, dal lancio ad oggi: Bloodhound.

Salteremo, ce lo perdonerete, tutta una parte introduttiva di spiegazione delle meccaniche basilari del gioco in sé, intendendo questa guida come uno strumento per chi conosce il gioco, e vuole approfondirne le meccaniche.

Il ruolo: Offensive Support

Partiamo dalla base: Bloodhound è un elemento a nostro avviso quasi indispensabile, allo stato attuale del gioco. Non abbiamo timore di dire che, subito dopo Lifeline, l’unico in grado di ripristinare HP senza usare oggetti, Bloodhound è il personaggio più utile da avere in una squadra. Il suo ruolo, a volerlo inquadrare in una tipologia più tradizionale, è molto vicino ad un Offensive Support. Andando ancor più nello specifico poi, ci si accorge che Bloodhound combina in sé due compiti fondamentali per i videogiochi di squadra, ovvero lo ShootCaller e il Tracker. Se il primo è un compito già visto, e si occupa generalmente di “chiamare” i nemici su cui focalizzare la propria attenzione e il proprio fuoco, operazione incredibilmente semplificata dall’efficacissimo sistema di ping, il Tracker è invece un ruolo meno usuale, specialmente per come viene svolto grazie alle abilità della nostra cacciatrice/cacciatore (sì, Bloodhound è dichiaratamente genderqueer). Sono pochi infatti i titoli in cui sono presenti (e bilanciate) abilità in grado di individuare (track) i nemici a distanza o attraverso le pareti, ma Respawn con Apex è riuscita perfettamente nell’intento.

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Abilità Passiva: Segugio (Tracker)

“Guarda le tracce lasciate dai nemici.”

A partire dalla sua passiva, Bloodhound infatti ci permette di vedere speciali indicatori sul terreno di gioco, ciascuno rappresentante una traccia lasciata da un avversario. Un contatore ci racconta il tempo trascorso da quando la traccia è stata lasciata, mentre l’azione che in quel punto è stata eseguita (applicazione cure, scavalcamento muro, utilizzo zipline, apertura porta) è esemplificata con un sistema di simboli davvero intuitivo. Infine, il colore del segnalino ci darà una immediata idea di quanto recente sia la traccia individuata, diventando rosso se è molto fresca, e mano mano tendendo al bianco quando è trascorso molto tempo.

Come usarla

Essendo una abilità passiva, dunque sempre attiva, non dovremo preoccuparci di cooldown o altro, ma qualche precisazione è comunque d’obbligo. Il primo consiglio è dettato da semplice buonsenso, ma ve lo diciamo comunque: Bloodhound è un personaggio che vi richiederà una costante e precisa comunicazione con i membri del vostro team. Che sia attraverso la chat vocale o i ping, non tenete per voi le informazioni ottenute tramite le tracce, che spesso e volentieri diventano veri e propri percorsi guidati verso la posizione di un team nemico: sfruttatele piuttosto per coordinare attacchi precisi ad avversari nascosti e, magari, ignari del fatto che voi sapete benissimo che sono lì. E che, magari, si stanno curando, se una delle tracce lasciate indietro indicavano una perdita di sangue, o addirittura la morte di uno dei compagni di squadra.

Consigli avanzati

Una simile conoscenza, però, si trasforma facilmente in una lama a doppio taglio: concentrarvi eccessivamente su una traccia, o una serie di tracce, e cercando di analizzare la posizione o la condizione di una squadra nemica vi espone all’attacco di altri team da direzioni del tutto diverse. Non potete sapere che armi posseggono gli avversari, o quali armature, e decidere di non seguire le tracce per allontanarsi da una squadra avversaria può essere spesso una scelta vincente. E’ un lavoro certosino quello di un main Bloodhound, fatto di bilanciamento fra intuizione e sfruttamento delle tracce, capacità di osservazione e analisi delle singole situazioni. Anche vero che, una volta raggiunte posizioni incerte, o se le tracce non sono state sufficienti a tracciare la posizione esatta del nemico, Bloodhound può sfruttare la sua prima abilità attiva per aumentare ulteriormente il suo knowledge sulla situazione: Occhio degli dei.

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Abilità attiva: Occhio degli dei (Eye of the Allfather)

“Rivela nemici, trappole e indizi nelle vicinanze attraverso tutte le strutture di fronte a te.

Con l’abilità attiva, come da descrizione ufficiale, attiviamo uno scanner sferico che rivela contemporaneamente innumerevole informazioni luminose in overlay sull’ambiente intorno a noi. Proprio il fattore contemporaneità dell’individuazione di così tanti diversi elementi può risultare spiazzante, arrivando persino a confondere i giocatori meno esperti, anziché, come da intenzione dell’abilità, renderli dei deus ex machina in grado di svoltare la situazione di un fight scomodo. Però, analizziamo con calma insieme cosa tenere a mente quando si sta per utilizzare l’attiva, perché, a pensarci bene, le tipologie di tracce che individueremo sono solamente due:

1) Posizione dei nemici al momento dell’attivazione, o meglio, nel momento in cui il raggio sferico si scontra con la silouette del nemico. Bisogna essere abili osservatori, e anche, diciamolo, avere un pizzico di fortuna e prontezza per sfruttare al meglio questa informazione.

2) Impronte dei nemici. Questa è forse la info più criptica e difficilmente sfruttabile dell’Occhio degli dei, che vi permette di vedere per una frazione di tempo brevissima le impronte lasciate dai nemici sul terreno, sotto forma di piccole luci arancioni.

Quando usarla

Potreste usare l’occhio prima di un fight, o prima di entrare in spazi chiusi vicini a delle tracce, se il vostro intento è verificare la presenza di nemici dietro agli angoli o in una casa dalle porte chiuse. Oppure all’interno di una cortina fumogena, lanciata, magari, proprio da un vostro compagno di squadra, in modo che, dopo aver usato l’Occhio degli dei, voi possiate individuare i nemici, mentre i nemici non riusciranno a vedere voi da dietro alla cortina. Attenti anche alla posizione del nemico nel momento dell’utilizzo: se si sta muovendo, potete intercettarlo interpretando la direzione del suo slancio! Una accortezza però: quando usate l’occhio, tutti, alleati e nemici inclusi, vedranno allargarsi il radar intorno a voi, rendendovi quindi facilmente identificabili; sfruttatelo ben coperti, o comunque facendo attenzione a non esporvi troppo. Ah! Oltre alle sagome dei nemici, l’occhio vi rivelerà la posizione delle trappole di Caustic… che sia questo un modo sottile di Respawn per dirci che, in futuro, verranno inserite altre meccaniche relative alle trappole?

Consigli avanzati

Durante i fight, ciò a cui dovete dedicare sensi e attenzione è la sagoma del nemico. Al di fuori invece, subito dopo o in momenti “neutri”, saranno le impronte a dovervi preoccupare maggiormente. Questa informazione è perfetta alla fine di un fight, piuttosto che all’inizio, per stanare ed inseguire eventuali superstiti nascosti al di fuori del raggio di azione dell’abilità, prendendoli quindi durante la fuga, braccandoli, ricalcando le loro impronte per impedire che vadano, magari, a resuscitare i loro compagni caduti. Sarà rapido. Non istantaneo, ma quasi, e dovrete, in quel breve lasso di tempo, memorizzare tutto quello che vedrete ed essere in grado di riassumerlo al vostro team. Ma non c’è dubbio che, attivando l’Occhio degli dei, con Bloodhound sarete sempre un passo avanti ai vostri avversari, e uno più vicini alla vittoria. Il suo cooldown è relativamente rapido, ma no, non è bene spammarlo senza riguardo: usatelo spesso, sì, ma con un… occhio… di riguardo!

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Abilità Ultimate: Istinto primordiale (Beast of the Hunt)

“Acuisce i sensi, permettendoti di muoverti più velocemente e segnalando la preda.

Quando tutto sta andando davvero molto bene, o anche, come ultima risorsa, quando tutto sta semplicemente precipitando, sarà il momento di sfruttare la vostra Ultimate: Beast of the Hunt, Istinto primordiale. I vostri sensi si acuiranno, la vostra ferocia verrà liberata e incrementerete la velocità di movimento del 25%. Ma, soprattutto,sarete capaci di individuare i nemici dietro qualunque barriera, dato che la visuale del vostro personaggio perderà tutti i colori tranne quello di una highlight rossa che circonderà gli avversari a qualunque distanza si trovino da voi. Infine, le impronte lasciate dagli avversari saranno visibili sul terreno, permanentemente, non come per l’Occhio degli dei: insomma, non c’è scampo. Un timer a vista vi indicherà quando saranno scaduti o staranno per scadere i 35 secondi di potenziamento a vostra disposizione, perciò fate in modo di sfruttare questo boost sensoriale nel migliore dei modi, andando all’attacco senza pietà.

Quando usarla

La pressione che imporrete sui nemici, ve lo assicuriamo, è notevole, e potrebbe addirittura portare i meno esperti a sbagliare mira facilitandovi il compito. Quando siete in stato di Ultimate non dovete tirarvi indietro, ed ecco perché vi invitavamo, a inizio paragrafo, ad attivare la vostra ultimate all’inzio di un fight in uno scontro dove tutto è dalla vostra parte, i nemici sono ignari, e potete calare su di loro senza che riescano a replicare.

Consigli avanzati

Oppure, quando siete rimasti in due, o addirittura da soli nel vostro team, unica speranza per farlo sopravvivere: anche in quelle situazioni disperate un attacco inaspettato sfruttando la ultimate, e sapendo quindi la posizione dei nemici ovunque si trovino in anticipo, può rigirare uno scontro apparentemente a senso unico portandovi in vantaggio. L’effetto sorpresa, insomma, è fondamentale, ragion per cui è sempre meglio attivare la ultimate prima di ingaggiare il combattimento, e mai durante. Anche perché l’animazione legata all’ultimate può rivelarsi “lentamente” fatale, se siete già di fronte ad un nemico…

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Counter e affinità

Come vi abbiamo anticipato, Bangalore e la sua granata fumogena sono alleati preziosi per nascondervi ai nemici, mentre voi, grazie alle abilità di Bloodhound, non perderete traccia delle squadre nemiche.

Wraith, invece, è sia una preziosa alleata che un counter abbastanza efficace, dato che può far perdere traccia di sé rapidamente, e confondere le acqua spingendovi a conclusioni sbagliate sulla sua posizione.

Infine, per Mirage, e in una certa misura anche per Caustic, BloodHound rappresenta un counter efficace. Contro il primo potrete facilmente individuare il corpo vero anche in mezzo alle ultimate della copia, mentre contro il secondo neutralizzerete l’efficacia delle trappole nascoste, potendole individuare prima che detonino.

Equipaggiamento e Playstyle

Per quanto riguarda l’equipaggiamento invece, molto dipende dall’atteggiamento che assumerete giocando Bloodhound, e il tipo di supporto che volete fornire alla squadra. Fungere da semplici Shootcaller può essere forse un inizio della vostra carriera come main Bloodhound, ma vi assicuriamo che, giocando e acquisendo sicurezza, il più efficace gameplay style da abbinare a Bloodhound è quello da Offensive Support in prima linea. Senza dimenticare, certo, i vostri compiti da shootcaller, ma armandovi di armi Shotgun, quindi il Peacekeeper su tutti, o un bel EVA.9 Auto, o ancora un Mastiff (per carità, lasciate a terra quella Mozambique vi prego… ) per fare davvero molto male a distanza più ravvicinata possibile.

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In abbinamento con la vostra conoscenza del territorio e della posizione degli elementi del team nemico, avvicinarvi, tanto da poter quasi oneshottare qualunque avversario con i vostri Shotgun, sarà molto più facile per voi che per chiunque altro. Un atteggiamento, certo, pericoloso, che richiede dimestichezza con i movimenti e le armi. Ma un atteggiamento che massimizza l’impatto che avrete come main Bloodhound su ogni scontro. E poi, in fondo, anche se doveste morire non crucciatevi troppo. Come dice Bloodhound stessa: “You kill me, you’re better. I kill you, I’m better”. Semplice, no?

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.