Amazon: proteste dei musicisti contro l’agenzia dell’immigrazione USA

Amazon

Un gruppo di musicisti e attivisti stanno chiamando a raccolta artisti di tutto il mondo per togliere i loro brani da Amazon Music affinché la compagnia concluda i rapporti con US Immigration and Customs Enforcement Agency (ICE), impegnata per il controllo delle dogane e dei confini.

Il gruppo, No Music for ICE, è stato formato lo scorso anno come gruppo di sostegno senza scopo di lucro. In una lettera, il gruppo, ha chiesto agli artisti di rimuvere la loro musica dal servizio streaming di Amazon a partire dal Black Friday e continuare per tutta la stagione delle feste natalizie e dei viaggi, quando il mercato della musica è al suo picco.

Citando testualmente il comunicato di No Music for Ice:

Amazon sta aggressivamente provando di competere attivamente nei mercati della vendita di musica e streaming, con risultati contrastanti. Basandoci sui dati delle maggiori hit dell’industria, condivisi da un membro stretto del settore, Amazon Streaming conta il 4% dello stream totale di musica. E le vendite di Amazon MP3 sono equivalenti al 3% di tutte le vendite album, escludendo ticket/album bundle. Mandar giù la musica da Amazon è colpirla dove gli farà più male.

No Music for ICE ha quattro richieste per Amazon: terminare i contratti con l’ICE e le altre agenzie governative con presunti abusi sui diritti umani; interrompere i servizi cloud a organizzazioni che alimentano le deportazioni; porre fine a progetti come i partenariati di Amazon Ring con servizi di sorveglianza; e in futuro non attuare più politiche simili.

Amazon non ha un accordo diretto con la ICE, ma piuttosto con il Dipartimento della Sicurezza Nazionale. Amazon Web Service ospita i Database della DHS, che sono usati per rintracciare gli immigranti.

Artisti come Atmosphere, of Montreal, YACHT, Zola Jesus, Deerhoof, e i The Black Madonna hanno firmato la petizione Fight for the Future per boicottare gli eventi sponsorizzati Amazon, come l’Intersect Festival, che si terrà dal 6 al 7 Dicembre a Las Vegas. Artisti come Foo Fighters, Beck e Kacey Musgraves parteciperanno all’evento, ma molti di loro in seguito alle proteste hanno affermato di non saper del coinvolgimento di Amazon nell’evento. Il colosso del delivery conferma però che al momento della petizione dei contratti il logo della compagnia era presente sui fogli firma.

Vi rimandiamo alla lettera completa del No Music for ICE, e alle proteste di alcuni impiegati Google per degli abusi della compagnia. Quello che possiamo affermare è che le similitudini di proteste, finalizzate a contrastare la crisi tra USA e Messico, potrebbero essere spie di un cambiamento politico al volgersi dell’ultimo anno di mandato di Donald Trump.

Amazon Music

Non esisto. E anche se esistessi ignorerei dove sono. Perso nel NET o nel Lifestream, in qualche arcipelago sperduto dell'Alaska, forse nell'Arkham dei Grandi Antichi e, più lontano, tra montagne di D20, alla destra di Padre Ilùvatar, in un sogno b/n. Dove sono, chi sono? Nel dubbio, scrivo.