Gli sport estremi sono una disciplina che piace tanto a Ubisoft che, dopo l’invernale serie di corse sulla neve di Steep, sceglie questa volta di andare oltre le cime innevate facendo una diversa selezione di esperienze sportive da cardiopalma per Riders Republic. ll gioco ha già una data ufficiale di pubblicazione e sarà disponibile su PS5, PS4, Xbox Series X, Xbox One, PC e Stadia il 25 febbraio 2021. Uni titolo cross-gen quindi, che sulle console di prossima generazione potrà girare a 60fps.
Già dai primi secondi del trailer mostrato durante la presentazione dell’ultimo Ubisoft Forward di pochi giorni fa, la percezione avuta è che questo Riders fosse un seguito spirituale di Steep avendo perfino in comune alcune discipline. Sembra uno Steep 2, eppure non eredita il nome del titolo uscito nel 2014. La curiosa scelta sembra quasi assurda se si pensa a quanto i due giochi paiono simili. Oltre alle somiglianze di molte delle discipline presenti, entrambi sono degli open world sportivi e puntano a creare un ambiente libero in cui i giocatori si possono sfidare e darsi battaglia fino all’ultimo centimetro. Tante analogie eppure due giochi diversi, ma sviluppati dallo stesso studio (Ubisoft Annecy). Potrebbe essere una scelta ben precisa di cambiare rotta e lasciarsi alle spalle i problemi di fisica che Steep aveva in dote. In attesa di conoscere la verità è il momento di lanciarsi in questo assaggio del gioco proposto da Ubisoft.
Riders Republic: la Repubblica degli sport estremi
Il trailer mostrato a Ubisoft Forward ha messo in luce l’atmosfera festaiola e caciarona di Riders Republic. Appare evidente infatti che l’obiettivo finale del gioco sia quello di creare un mondo aperto in cui i giocatori si possano sentire liberi di andare in giro a trovare tutti i modi possibili di esprimere la propria voglia di divertirsi. Come in un enorme parco giochi, si potrà entrare e scegliere come scendere giù per i pendii delle varie location del gioco. Bicicletta, snowboard, sci, tuta alare, rocket wing. La lista delle attrezzature, e quindi dei tipi di gare disponibili, è perfino ridotta rispetto a Steep con l’unica vera variante rappresentata dalle gare in bici. In apparenza sembra un po’ poco per un gioco che viaggia su binari simili ma vuole, in apparenza, differenziarsi dal suo padre spirituale.
Ci sarà una modalità carriera che permetterà di partire dal basso e farsi una reputazione negli sport estremi andando così ad ottenere sia attrezzature (sci, bici, tute, etc) più performanti, sia oggetti estetici per essere ancora più appariscenti nelle discese. Le attività saranno diverse e sparse su tutta la mappa di gioco divise tra gare di velocità o sfide di freestyle all’ultimo trick. Dal video pare essere davvero diversificato il ventaglio azioni acrobatiche a disposizione e sembra anche che sia stato limato forse qualche difetto di fisica che aveva afflitto Steep. Sembra quindi probabile che gli amanti degli sport estremi troveranno pane per i loro denti e motivi per gioire. Il rischio più grande di questo tipo di giochi rimane la loro ripetitività che, come è spesso accaduto, rischia di divertire per i primi minuti salvo poi annoiare sul lungo periodo. Vedremo quanto i giocatori troveranno appagante completare le varie attività disponibili nel gioco.
Online mettiamone 50
In realtà Riders Republic è per stessa ammissione di Ubisoft un gioco pensato per il multiplayer. Stando alle dichiarazioni fatte da Ubisoft il gioco vuole essere un luogo d’incontro, una community per i giocatori online. Ne è dimostrazione l’ampia scelta di modalità pronte ai blocchi di partenza. Ci saranno competizione classiche, coppe classificate online ma anche possibilità di affrontare partite a squadre sei contro sei o addirittura Partenze di massa nella quali in gara ci saranno ben 50 giocatori contemporaneamente in gare dove “tutto è permesso”.
Questa sarà forse la modalità più caciarona e che potrebbe dare al gioco una spinta in più ma anche qualche rischio di non reggere il peso di così tanti giocatori tutti insieme. Va segnalato che Ubisoft ha tenuto a precisare che il numero di partecipanti a queste sfida sarà minore (solo 30) sulle console dell’attuale generazione. Poco male poiché è una cifra comunque cospicuo e perfetta per serate all’insegna della goliardia. Non è ancora chiaro quanto spazio ci sia per una potenziale componente competitiva, ma la presenza delle classificate fa ipotizzare che ci sarà anche un piccolo ecosistema da pro player per i giocatori più tecnici e desiderosi di spingersi al limite.
Giù per gli Stati Uniti
Andando a spulciare sul sito ufficiale di Riders Republic si legge che l’ambientazione si dipanerà attraverso sette dei più famosi parchi nazionali degli Stati Uniti d’America. Dallo Yosemite al Bryce Canyon, le ambientazioni sembrano poter offrire una moltitudine di tagli di paesaggio differenti e che tra neve, terra e sabbia avranno molti effetti particellari e di luce per rendere più realistiche le corse. Dal video sembra essere stata messa in campo molta cura per le texture e i modelli sia degli scenari che dei personaggi. Il tripudio di colori sgargianti e delle livree variopinte dei vari abbigliamenti e attrezzature sono perfette per lo stile da sportivo amante del brivido e degli eccessi.
La polvere e la neve sollevata sembrano essere abbastanza realistiche così come il dettaglio della cura del terreno sembra sorridere a questa produzione. Ci sarà anche la presenza di strutture come rampe artificiali, tubi ed edifici aggiungendo elementi umani agli scorci naturali che il gioco sembra riesca ad offrire. La presenza di una visuale in prima persona poi potrebbe rendere il gioco ancora più adrenalinico di quello che sembra già essere se giocato in terza persona.
Andare giù per la collina a rotta di collo non è certo una novità per i videogiochi, ma Riders Republic sembra poter avere un certo appeal per gli amanti degli sport estremi. Si sente che il titolo è figlio “non riconosciuto” di Steep, nonostante abbia un titolo diverso e nessun apparente collegamento con il gioco citato. Le ambientazioni sembrano diversificate e interessati, la grafica pare abbastanza curata considerato il tipo di gioco. Sono tuttavia tutte da verificare qualità della fisica e degli effetti in game. Quello che si percepisce è che essendo un gioco multigiocatore avrà bisogno di una community attiva e popolate per non diventare sul medio periodo un titolo noioso e eccessivamente ripetitivo. Anche perché in singolo non sembra esserci molto da fare. Tante possibilità, ma anche tanti rischi per Ubisoft. Vedremo se alla fine la corsa sarà vinta.