Il recentissimo esordio al cinema di Evangelion 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, arrivato nelle sale dopo un vero calvario e ben due rinvii a causa della pandemia da Covid-19, si è tradotto in un successo enorme per Hideaki Anno e lo studio d’animazione Khara. La quarta e ultima pellicola della tetralogia Rebuild of Evangelion infatti ha raggiunto l’impressionante incasso di 828 milioni di yen (all’incirca 7.6 milioni di dollari) nel primo giorno di proiezioni, battendo anche, con circa 740.000 dollari, il record per il miglior esordio IMAX.
Purtroppo però alcuni spettatori hanno realizzato delle copie pirata del film, iniziando a distribuirlo in rete. Per questo motivo Khara ha deciso di intervenire duramente, a nome proprio e delle due aziende che distribuiscono il film nelle sale, Toho Animation e Toei Animation, minacciando azioni legali contro chiunque si renda autore di simili atti di pirateria.
Khara ha puntualizzato che la registrazione di immagini di un film in sala viola l’Atto di Prevenzione sulla Registrazione non autorizzata dei Film della legislazione giapponese, e che la distribuzione di simili immagini su You Tube, Twitter, Facebook e ogni altro mezzo telematico costituisce una violazione del diritto di copyright, che, nel paese del Sol Levante, è punita con una pena massima di 10 milioni di yen (circa 90.000 dollari) o di 10 anni di carcere (o addirittura di entrambi).
Khara ha dichiarato che perseguirà qualsiai violazione entro i massimi termini consentiti dalla legge, ricordando anche di aver agito nello stesso modo in un caso simile nel luglio 2018. In Giappone la legge contro la pirateria cinematografica è particolarmente sentita, e ci sono stati alcuni casi di arresti nei cinema proprio per queste violazioni in Space Battleship Yamato Resurrection (2010), Mobile Suit Gundam 00 a Wakening of the Trailblazers (2011), Magical Girl Lyrical Nanoha the Movie 2nd (2012) e The Wind Rises (2014).