Da tempo si vocifera di un team “segreto di San Diego” che aiuta Sony nelle produzioni di alcuni dei titoli più importanti, da Spider-Man ad Uncharted: si tratta del Visual Arts Service Group, che ha aiutato a completare i giochi progettati da altri studi di proprietà di Sony con animazione, arte o altri contenuti. Ed è da loro che è partita l’inchiesta da parte di Jason Schreier giornalista di Bloomerg, su come ci sia “un’ossessione” tale da parte di Sony per i blockbuster da portare malcontenti interni.
Nello specifico Michael Mumbauer, che ha fondato il Visual Arts Service Group nel 2007, ha reclutato un gruppo di circa 30 sviluppatori, internamente e da team vicini, per formare una nuova unità di sviluppo all’interno di Sony. L’idea era di espandere alcuni dei franchise di maggior successo dell’azienda e il team ha iniziato a lavorare a un remake di The Last of Us per PlayStation 5. Ma, secondo le persone coinvolte, Sony non ha mai riconosciuto pienamente l’esistenza del team o ha fornito loro i finanziamenti e il supporto necessari per avere successo in un mercato dei videogiochi così competitivo. Lo studio non ha mai avuto nemmeno un nome. Invece, Sony ha trasferito la proprietà del remake di The Last of Us al suo creatore originale, ovvero Naughty Dog, studio di proprietà di Sony che ha prodotto tra i giochi più venduti dell’azienda, uno dei quali anche con una serie televisiva HBO in sviluppo.
NEW: In 2018, a small team of PlayStation developers tried to build their own studio to remake The Last of Us. Today, the game still exists but the studio doesn't. As we enter the PS5 era, Sony is avoiding risk and prioritizing its biggest teams. My story: https://t.co/c5gw8WuMVy
— Jason Schreier (@jasonschreier) April 9, 2021
Vista la situazione, il gruppo si è in gran parte sciolto; molti, tra cui lo stesso Mumbauer, hanno lasciato l’azienda. Mumbauer ha rifiutato di commentare e altri hanno chiesto di non essere nominati per discutere di informazioni private. Un rappresentante di Sony ha rifiutato di commentare o fornire interviste in merito.
Quello che ne deduce dunque Schreier è che il fallimento del team evidenzia la complessa gerarchia dello sviluppo di videogiochi e, in particolare, l’approccio conservatore di Sony per la creazione di giochi per PlayStation 5. Il conglomerato giapponese possiede circa una dozzina di studi in tutto il mondo come parte della sua etichetta PlayStation Studios, ma negli ultimi anni è stata data la priorità ai giochi realizzati dai suoi team di maggior successo (Santa Monica, Naughty Dog e Guerrilla Games su tutti).
L’attenzione di Sony per i blockbuster esclusivi è venuta a scapito di team e studi di nicchia all’interno dell’organizzazione PlayStation. La scorsa settimana, ad esempio, Sony ha riorganizzato uno studio di sviluppo in Giappone, provocando la partenza in massa di persone che hanno lavorato a giochi meno noti ma acclamati come Gravity Rush e Everybody’s Golf. Secondo Bloomberg, l’azienda ha informato gli sviluppatori che non vuole più produrre giochi più piccoli che abbiano successo solo in Giappone.
Questa “fissa” per i team che fanno grande successo sta creando malcontento tra alcuni studi interni di Sony. Sony Bend, meglio conosciuta per l’open world a tema zombie Days Gone, ha tentato senza successo di produrne un sequel. Sebbene il primo gioco fosse stato redditizio, il suo sviluppo è stato lungo e l’accoglienza della critica non è stata totalmente positiva, quindi Days Gone 2 non è stata vista come un’opzione praticabile.
Invece, una squadra dello studio è stata assegnata per aiutare Naughty Dog con un gioco multiplayer, mentre un secondo gruppo è stato assegnato a lavorare su un nuovo gioco Uncharted con la supervisione sempre di Naughty Dog. Alcuni membri dello staff, compresi i migliori lead, non erano soddisfatti di questo accordo e se ne sono andati. Gli sviluppatori di Bend temevano di poter essere assorbiti da Naughty Dog e la dirigenza dello studio ha chiesto di essere tolta dal progetto Uncharted. Questa richiesta è stata accolta il mese scorso e ora stanno lavorando a un nuovo gioco tutto loro.
Per il primo progetto, Mumbauer e il suo team volevano proporre qualcosa che sarebbe stato ben accolto dai loro capi di Sony. Riconoscendo i rischi e le spese legati allo sviluppo di un nuovo gioco da zero, hanno deciso di concentrarsi sul rifacimento dei vecchi giochi per la nuova PlayStation 5. Il team originariamente aveva pianificato un remake del primo capitolo di Uncharted; l’idea è svanita rapidamente perché sarebbe stato costoso e avrebbe richiesto troppo lavoro aggiuntivo. Quindi, il team ha optato per un remake di The Last of Us.
Ma passare dal lavoro di finitura per altri giochi a quello di crearne uno proprio è complesso, e in sostanza, “le persone che finanziano il lavoro sono spesso avversi al rischio e se devono scegliere tra un team che lo ha già fatto e qualcuno che cerca di farlo da solo per la prima volta, si può capire perché possa essere scelto lo sviluppatore precedente su quest’ultimo”, come ha affermato Dave Lang, fondatore di Iron Galaxy Studios, team di supporto e studio di sviluppo.
È proprio quello che ha fatto Sony. Il progetto di Mumbauer, nome in codice T1X, è stato approvato in via probatoria, ma Sony ha tenuto segreta l’esistenza del team e si è rifiutata di concedere loro un budget per assumere più persone. Il piccolo team ha continuato a lavorare e nella primavera del 2019 aveva completato una sezione del gioco progettata per mostrare come sarebbe stato il resto.
Cosa che però non ha fatto colpo su Hermen Hulst, l’ex capo di Guerrilla Games, e capo di Worldwide Studios di PlayStation nel novembre 2019.
Proprio quando sperava di entrare in produzione per il remake di The Last of Us, il team di Mumbauer è stato chiamato per aiutare The Last of Us Part II nel rilascio del 2020, rallentando i progressi nel proprio gioco. Sony ha fatto sapere che, dopo il completamento di The Last of Us Parte II, alcune persone di Naughty Dog avrebbero dato una mano con T1X. Il gioco è stato spostato sotto l’ala (e il budget) di Naughty Dog, con Sony che ha dato più margine di manovra rispetto al Visual Arts Service Group. Naughty Dog è passata al comando e le dinamiche sono tornate quelle degli ultimi dieci anni e mezzo: il Visual Arts Support Group aiuta un altro team di sviluppatori, ma non è il team che guida il progetto. Oggi, il progetto T1X rimane in fase di sviluppo presso Naughty Dog con il supporto di Visual Arts Support Group, ma senza tanti degli sviluppatori originali del remake, tra cui lo stesso Mumbauer.
There have been plenty of whispers of Sony's "secret San Diego team" over the past three years, but many fans assumed they were making a new Uncharted game. That was never the case, and in fact, the team struggled to find support from the outset https://t.co/gR98ys9KHe
— Jason Schreier (@jasonschreier) April 9, 2021