Il Motomondiale ha sempre messo in mostra piste dal tracciato molto particolare, pronte ad affascinare gli spettatori ad ogni sorpasso. Alcuni di questi circuiti hanno scritto intere pagine di storia della MotoGP e della Formula 1. In Italia le piste più rinomate sono probabilmente quelle dell’autodromo internazionale del Mugello e il Misano World Circuit oggi intitolato a Marco Simoncelli. Il primo è di proprietà della Ferrari dal 1988 ed è situato nel comune di Scarperia e San Piero, dalle parti di Firenze. Si estende per una lunghezza di 5,245 km e presenta 15 curve. Nei pressi si trova anche il circuito stradale del Mugello, che ha ospitato gare automobilistiche fino a 50 anni fa.
L’autodromo del Mugello fu realizzato nel 1972 per salvaguardare la sicurezza dei tifosi, che troppo spesso finivano vicino ai veicoli in corsa. Nel corso dei decenni il disegno del tracciato non ha subito particolari modifiche, mentre nel 2011 il circuito ha contemplato una riasfaltatura completa. I vari interventi di aggiornamento eseguiti nel tempo non hanno comunque mai intaccato l’idea originale di Gianfranco Agnoletto, che si occupò della costruzione del tracciato. Nel 2020 il Mugello è stato scelto per ospitare il Gran Premio della Toscana di Formula 1, di recente introduzione. Nel maggio di quest’anno, però, il nome del circuito è salito agli onori della cronaca per un triste evento: la prematura scomparsa del pilota svizzero Jason Dupasquier, rimasto vittima di un incidente alla curva 9 durante le qualifiche di Moto3.
L’idea del circuito di Misano risale invece agli anni ‘60. Fu Enzo Ferrari ad occuparsi del progetto, che risultò piuttosto sponsorizzato dai media dell’epoca. Dal 1980 al 1993 a Misano si sono corsi Gran Premi motociclistici di vari tipi. Il circuito è però tristemente ricordato per alcuni incidenti che sono rimasti nella memoria collettiva di tutti gli appassionati di sport. Il pilota americano Wayne Rainey riportò nel 1993 la frattura della colonna vertebrale rimanendo paralizzato alle gambe.
Il 23 ottobre del 2011, invece, Marco Simoncelli perse la vita mentre correva il Gran Premio motociclistico della Malesia. Appena 10 giorni più tardi il consiglio di amministrazione di Santamonica S.p.A., proprietaria del tracciato, associò il nome del circuito romagnolo a quello di Simoncelli, tra l’altro originario della zona. Il cambio di denominazione fu reso ufficiale il 9 giugno 2012, in occasione del Gran Premio di Superbike di San Marino.
Anche a Misano sono stati svolti frequentemente lavori di ristrutturazione al fine di modernizzare la pista. Alcuni rinnovati dettagli hanno influenzato anche storia e curiosità dello storico GP di Misano. Purtroppo le misure di sicurezza adottate non sono state sufficienti per evitare altre sciagure. In Moto2, nello specifico, è stato il pilota giapponese Shōya Tomizawa a perdere la vita. Nel 2020 il tracciato è stato asfaltato per l’ennesima volta, apportando modifiche soprattutto alla curva 6 e alla curva 16, passando da cordoli doppi a cordoli singoli studiati appositamente per le competizioni mondiali. L’auspicio degli amanti delle moto è che da qui in avanti non si senta più parlare di tragedie, bensì solo di successi e di record da battere.