ATARI 50th, mezzo secolo per la grande A

Nolan Bushnell con il team Atari accanto al cabinato di Pong

ATARI 50th, un anniversario importantissimo per il mondo dei videogiochi, poiché la società commerciale più antica di tutte nel settore ha raggiunto il mezzo secolo, un anniversario decisamente importante per La Grande A. Esattamente cinquanta anni fa, infatti, un eroico pioniere di nome Nolan Bushnell, con la collaborazione di Ted Dabney,  ha deciso di fondare una società dedicata alla produzione di videogiochi, settore che, prima di lei, praticamente non esisteva, perlomeno dal punto di vista commerciale. Certo, c’erano esperimenti più o meno riusciti che “giocavano” con l’elettronica, fin dagli anni quaranta, come ad esempio Missile del 1947, OXO del 1952, Tennis For Two del 1958 e l’iconico titolo del 1961 Spacewar! Proprio a quest’ultimo si è ispirato Computer Space del 1972, primo titolo prodotto da ATARI, ancora sotto il nome di Syzygy Engineering. Un termine mutuato dalla terminologia astronomica.

ATARI 50th, il logo ufficiale scelto per il cinquantesimo anniversario

 

Il vero artista non si ispira, copia e migliora!

Ispirandosi proprio al geniale Spacewar! di Steve Russell, gioco a tema spaziale realizzato all’interno dell’ambiente universitario sul potente mainframe DEC PDP-1, osservato di persona da Bushnell all’università del MIT, dove era stato creato,  i due pionieri decidono di realizzare un vero e proprio clone commerciale del gioco, basato però su un cabinato arcade a gettoni da distribuire nelle sale giochi, che affidano alla società californiana Nutting Associates, veterana del settore sale giochi e distributrice all’epoca di flipper e juke box su tutto il territorio statunitense. Nel lontano 27 giugno 1972, infatti, viene ufficialmente fondata ATARI Inc. Qual’è il motivo del repentino cambio di nome? Semplice SYGYZY era un marchio già registrato, seppur operante in un settore completamente diverso, per evitare problemi ecco nascere il nuovo nome, esattamente cinquanta anni fa. Il nuovo termine ha il significato di Scacco Matto, riferendosi al gioco del GO. Lo scarso successo commerciale di Computer Space sul mercato arcade, dovuto all’estrema complessità del gameplay, troppo avanti per l’utente medio, porta presto Nolan Bushnell a voler realizzare un titolo completamente nuovo. Dopo aver osservato in una fiera di settore dell’elettronica il prototipo del Magnavox Odyssey di Ralph Baer, il pioniere resta affascinato dal gioco Table Tennis contenuto nella console, giudicandolo potenzialmente divertente ed interessante, poiché l’idea di una simulazione di Tennis su piccolo schermo è innovativa, ma non restando convinto dalla fisica di gioco, imprecisa e poco gestibile. A quel punto mette a lavorare su un titolo nuovo l’ingegnere Al Alcorn, peraltro dicendogli che esistono già accordi commerciali con grossi finanziatori, cosa del tutto inventata, per motivarlo al massimo. In poco spazio nel chip del titolo si devono sentire pure effetti sonori, applausi e booo del pubblico, un sogno avveniristico.Nuovamente una copia di qualcosa di già esistente, dunque, ma con un miglioramento esponenziale. Nasce PONG, un titolo dalla fisica perfetta che darà il via ad una vera e propria dinastia. Un enorme successo in sala giochi, al punto che, dice la leggenda, il cabinato originale si guasterà per le troppe monetine inserite, e che, nel 1972, da il via al grande successo del settore videoludico da sala, ripetendo poi, due anni dopo, lo stesso successo con la versione casalinga ATARI (HOME) PONG, che diventa l’oggetto elettronico più venduto del 1974 negli Stati Uniti. Il titolo offre una simulazione di PING PONG incredibilmente realistica ed appassionante, al punto che tutte le case produttrici di elettronica vogliono avere la propria versione di PONG, con migliaia di versioni prodotte in ogni stato mondiale con licenza o meno. Tra i tanti spiccano la società giapponese Nintendo, fino ad allora nota per le carte da gioco Hanafuda, prodotte a partire dal 1889, e per i giocattoli, che decide di provare la via del videogame con la serie Nintendo Color TV Game, che trovate in questa pagina, basata sul gioco Light Tennis, ovvero un PONG a colori. In Italia il nome ZANUSSI, noto prima per le sue cucine a incasso e per gli elettrodomestici, debutta nelle case del bel paese con la serie ZANUSSI PING-O-TRONIC del 1974, console PONG based tutta italiana. L’invasione dei Cloni di PONG prosegue fino ai primi anni ottanta, con oltre duemila macchine prodotte, a cui si vanno ad aggiungere, ovviamente, le console PONG prodotte da ATARI come evoluzione della macchina originale, tra cui troviamo SUPER PONG e ULTRA PONG DOUBLE, che presentano sempre più varianti giocabili del titolo originale. Nelle sale giochi tutti vogliono giocare il titolo, come nelle case. Un esempio sono i celebri PONG TABLE, tavolini in cui era inserita una versione giocabile di PONG che hanno avuto un successo enorme in tutti gli Stati Uniti, e di cui parliamo in questa pagina. Il titolo viene ancora oggi prodotto e lo ritroviamo in versioni moderne, come PONG QUEST, che trovate qui, uno degli ultimi titoli realizzati della dinastia PONG. L’incredibile fama di PONG lo ha fatto diventare un vero e proprio fenomeno di costume, al punto da trascendere il videogioco stesso, come dimostra il brano musicale del gruppo di musica elettronica industrial Eisenfunk ad esso dedicato, contenuto nel disco 8-bit, in cui ci sono anche brano dedicati a PAC-MAN e Space Invaders, che potete vedere di seguito.

ATARI 50th, dalla nascita dell’ATARI VCS ai tempi moderni

Dopo aver conquistato il mondo con ATARI PONG il team di Nolan Bushnell  inizia a pensare ad un nuovo prodotto da lanciare sul mercato, ed ecco che, ancora una volta, si decide di migliorare qualcosa di già esistente. Il mercato Home Console è caratterizzato  nel 1976 principalmente da sistemi Stand Alone che offrono al loro interno un solo gioco con più varianti. Un sistema però si distingue dalla massa, ovvero Fairchild Video Entertainment System che offre un parco titoli distribuito su cartucce ROM vendute separatamente e numerate. Il geniale inventore di questa soluzione è Jerry Lawson, ingegnere in forze alla società. Il problema è che i titoli della console sono poco appassionanti, derivati per la maggior parte da giochi da tavolo, di carte e di società. Ecco allora che Nolan Bushnell propone nel 1977 un vero e proprio clone della console, dal nome accattivante, ATARI VIDEO COMPUTER SYSTEM, con il trucco psicologico di inserire il nome “computer” già usato per il cabinato di Computer Space.

L’iconico design dell’ATARI Video Computer System, con l’elegante livrea in legno e logo bianco

 

Alla console viene abbinato un parco titoli eccezionale, realizzato da programmatori talentuosi, giochi accattivanti prodotti in esclusiva per il sistema, come quelli di David Crane, geniale programmatore che in seguito lascerà ATARI per fondare Activision, ma anche port di qualità dei titoli di successo in sala giochi, come Asteroids, realizzato da Ed Logg, Breakout a cui lavorano Steve Jobs e Steve Wozniak, futuri fondatori di Apple Computers, e moltissimi altri. Per realizzare la console, però, ATARI è costretta a ricorrere ai fondi di Warner Corporation, che a breve prende il controllo della società originaria ed elimina del tutto lo spirito pionieristico ed hippie a cui Nolan Bushnell si ispirava, al punto da fare le riunioni con gli investitori nelle vasche idromassaggio, e comparire a sorpresa dagli scatoli delle catene di montaggio per burlarsi di loro, un vero genio folle del settore. Sotto la gestione Warner nascono però titoli orrendi, basati su gameplay di dubbio gusto, come lavare denti marci con uno spazzolino, per via dello sponsor di turno, che guarda caso è un dentifricio famoso e via discorrendo, fino a toccare il fondo con E.T. The ExtraTerrestial, che, come sappiamo porterà alla crisi del settore del 1983. Dopo lo scarso successo di Atari 7800 Prosystem, lanciato l’anno successivo, e prima macchina retro compatibile della storia, l’ultima console tradizionale prodotta sarà il controverso Atari Jaguar nel 1993. Dieci anni dopo è il turno della console stand alone ATARI FLASHBACK che contiene i grandi successi del passato. Atari fallisce, passa di mano in mano e rinasce più volte, come l’araba fenice, fino ad oggi, dove il marchio è stato rifondato, con tanto di nuovo ATARI VCS in arrivo sul mercato attuale. Peraltro in concorrenza con il nuovo Intellivision Amico. La storia decisamente si ripete. Atari 50th viene festeggiato anche sul sito ufficiale che trovate in questa pagina. Tra le tante iniziative commerciali attuali, accanto alla produzione di gadget ed abbigliamento a tema, spicca pure l’acquisizione del portale MOBY GAMES, database completissimo del settore videoludico, vero punto di riferimento storico per i videogiochi. Tanti auguri Grande A, compagna della nostra infanzia.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.