Exoprimal Provato: si muovono in… ondate?

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Ho provato Exoprimal, lo sparatutto a classi competitivo (dicono) targato Capcom, in uscita nel 2023. Ammetto serenamente che sin dal giorno dell’annuncio nutrivo seri dubbi sulla riuscita di un progetto, Exoprimal, che arriva sul mercato con innumerevoli esempi di titoli strutturalmente simili deceduti prima quasi di essere rilasciati. Sto parlando di giochi competitivi di squadra, sparatutto di solito; dotati di componenti narrative (lore) di base e a volte di una trama a sostegno di un gameplay votato all’adrenalina, spesso, non sempre, arricchito da componenti RPG. Outriders è il primo competitor che mi sovviene, se di competitor possiamo parlare, dato che, in effetti, l’action di Square Enix non ha attecchito come nella casa madre avevano sperato. Non fatemi poi iniziare a citare Anthem, una delle più cocenti delusioni della mia carriera videoludica. Giochi diversi da Exoprimal, ma avete capito cosa intendo.

Ma io sono testardo: non mi arrendo. I titoli di questo genere mi hanno sempre incuriosito e fatto gola, per via delle loro potenzialità co-op online. Non a caso apprezzo particolarmente le modalità PVE di Destiny 2. E su Back4Blood ho passato un discreto numero di ore… prima che i miei amici mi abbandonassero dichiarando all’unanimità “che noia” (sono stati più volgari, ho un po’ edulcorato). L’accesso al Closed Test di Exoprimal, quindi, l’ho vissuto con un misto di timore figlio dell’esperienza negativa che la storia insegna, e speranza in un futuro migliore in cui sia possibile gestire videogiochi cooperativi/competitivi a classi per più della durata media di vita di quelli attuali (un mese a dire tanto, vero Babylon’s Fall?). Odio ammettere che la storia e l’esperienza, ancora una volta, per ora stanno avendo la meglio. A meno che…

Exoprimal: l’effetto “Mercy”

Se Exoprimal fosse un film, lo vedrei bene intitolato più o meno così: Jurassic Interdimensional Madness VS Nanotute ipertecnologiche Robot. E non sono il primo a notare una certa somiglianza tra la trama alla base di Exoprimal e una certa tipologia di film per appassionati del trash. Se vi dico Asylum vi dice niente? Ecco, appunto. Ma parliamo brevemente della “trama” di Exoprimal. Che sebbene possa essere vista come un pretesto per far partire il motore del gameplay, in realtà per una vasta porzione di interessati al gioco potrebbe diventare molto di più. Anche volendo solo parlare di gameplay, credo andrebbe considerata la rilevanza di quello che nel mio caso chiamo “effetto Mercy”. Ovvero? Quando furono aperte le prime beta di Overwatch, inizialmente il titolo passò sotto ai miei radar. Non credevo potesse interessarmi, come invece riuscì a fare grazie a un video promozionale ben preciso: quello in cui scoprii l’esistenza di Mercy. Il personaggio, la sua lore, la sua storia e personalità furono la ragione che mi fece pensare “quasi quasi provo a giocarci”. Da allora, non ne sono più uscito. 

L’effetto Mercy, in Exoprimal, è chiaramente rinominabile come effetto “Dinosauri”. Che sono e saranno ancora per generazioni credo il primo, grande amore di tutti i bambini. Che spesso e volentieri trascende le barriere infantili, e travolge anche gli adulti con la potenza del mistero che avvolge questi bestioni vissuti così tanto tempo prima che noi umani calcassimo il suolo terrestre. L’intrattenimento lo sa, e Jurassic Park ne è la prova principale e più mainstream possibile. Ma Capcom, se conoscete la storia del publisher, lo sa forse ancora meglio, avendo per diverse volte tentato di spiegarci che no: i dinosauri non si sono estinti. Che sia perché l’essere umano impedisce loro di sparire clonandoli a ripetizione, o perché dei portali misteriosi si aprono senza sforzo nelle nostre città, vomitando velociraptor come se piovesse. Quest’ultimo è il caso in Exoprimal, in cui però, oltre all’effetto Mercy calato sul mondo rettile dei dinosauri, diventa rilevante parlare anche di un effetto Mercy basato sugli esseri umani che si oppongono alla minaccia “dinodimensionale”: i combattenti armati di Exotute.       

Un (divertente) macello

Dato che l’ho provato, come funziona, quindi, Exoprimal? Come ho già scritto, si tratta di uno shooter competitivo a squadre, ciascuna composta da cinque elementi caratterizzati da classi e ruoli differenti. A disposizione dei giornalisti e redattori coinvolti nel Closed Test c’erano quattro diverse Exotute, le cui funzioni corrispondevano, più o meno, a Tank, DPS all round, Healer e DPS Cecchino. Io (ricordate l’effetto Mercy) mi sono buttato su Healer e DPS All Round immediatamente. Salvo poi provare, per dovere di cronaca, anche il cecchino e il Tank. L’obiettivo di ogni squadra nella mappa condivisa è eseguire delle missioni PVE prima degli avversari, eliminando quante più ondate possibile di dinosauri caduti a pioggia dai portali aperti nel mondo di gioco. Ovviamente, essendo un gioco competitivo di squadra, le strategie vanno concertate con i membri del proprio team per essere efficaci. E i giocatori solitari non credo avranno molto terreno su cui muoversi in Exoprimal. 

Exoprimal Provato

Il fatto è che giocando principalmente una classe di supporto mi sono accorto di quanta differenza possa fare essere, appunto, supportati o meno nel corso della partita. Destreggiandosi tra il compiere le missioni PVE e il difendersi dagli avversari umani, pronti in ogni momento a impedirci di segnare punti. Capite da soli, quindi, quanto sia marcato il divario anche solo numerico tra “chi ci aiuta” e “chi ci è oppositore”. Il risultato finale, quindi, almeno nel corso del mio provato di Exoprimal, è sempre risultato in un divertente “macello”. A volte più confusionario, a volte meno, ma sempre caratterizzato da una dinamicità delle azioni, e da un elevato livello di concentrazione richiesta al giocatore per non venire sommerso di artigli, denti, corna e proiettili. Purtroppo, tra divertente ed efficace c’è di mezzo una tale quantità di fattori tecnici da far spavento. E soprattutto, c’è da considerare un filtro di soggettività importante, derivante da “cosa mi aspetto quando accendo Exoprimal?”

Exoprimal Provato

Exoprimal Provato, incrociamo… gli artigli

Se la risposta alla domanda precedente è “un Esport” temo siate fuoristrada. Non mi pare proprio che Capcom, il Game Director Takuro Hiraoka, l’Art Director Takuro Fuse e il Producer Ichiro Kiyokawa, passando poi per tutti gli addetti ai lavori del caso, abbiano inteso sviluppare un competitivo ultratecnico. I tecnicismi ci sono, intendiamoci, come ci sono in qualunque titolo di genere shooter anche solo qualitativamente decente. Ed Exoprimal è ben più che decente, lo si capisce anche da fuori, osservando la macchina produttiva messa in moto per lui. Ma non è per impararli che il giocatore tipo si avvicinerà a Exoprimal. E soprattutto, non è sfruttandoli che diventerete bravi giocatori di Exoprimal… almeno, lo ripeto sempre, con la build attuale messa in mano a giornalisti e redattori mondiali. Piuttosto, Exoprimal mi è sembrato un gioco con una forte volontà di intrattenimento puro, facile da apprendere e quasi, mi viene da dire, inutile da masterare. Tanto ci sono ondate su ondate numerosissime, scenograficamente impressionanti e pericolose di dinosauri da contrastare. E quando un mare brulicante di dinosauretti degno di un musou non vi spaventerà più così tanto, ecco arrivare i pezzi grossi, come Triceratopi e Tirannosauri. E lì sì che dovreste iniziare ad aver paura. 

Piattaforme: PS5, PS4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data d’uscita: 2023

L’ho detto nell’introduzione di questo provato di Exoprimal: la storia e l’esperienza, in particolare recente, sembrano dare ragione ai detrattori del genere. Exoprimal, infatti, non è un game changer, perchè non basta fondere elementi noti in contesti inediti per definirsi tali. Di certo, un gioco PVE e PVP impastato con ondate musou di dinosauri che combattono uno sparuto numero di giocatori armati con tute ipertecnologiche all Crysis non si era mai visto. Mi vien da chiedermi, forse un motivo c’è? Ma forse sono io che cerco il pelo nell’uovo (di dinosauro) e il concept interesserà molti più player di quelli che credo. Tecnicamente il gioco funziona, e gestisce le ondate con efficacia. L’art direction è un po’ inflazionata, ma concentrandosi solo sui dinosauri non ci farete troppo caso. A questo punto, però, un nuovo livello di scetticismo si impossessa di me. E penso alla ripetitività di fondo che ha permeato la mia pur breve esperienza. basteranno nuove classi aggiunge nella release definitiva per mitigarla? Sarà sufficiente qualche modalità in più, una manciata di dinosauri nuovi, un po’ di lore raccontata qua e là per far sopravvivere Exoprimal nella vasca di Megalodonti in cui si è tuffato? 

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.