Era il 1989 quando sul mercato debuttò SimCity, quello che oramai da anni è considerato il padre del genere city builder. Il titolo, sviluppato da Maxis, introdusse i giocatori alla gestione di una città. Sono passati più di trent’anni dall’avvento del gioco e di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta: il franchise vive nel cuore degli appassionati, ma nei negozi purtroppo di una nuova edizione neanche l’ombra. Qualcuno ci ha provato a raccoglierne lo scettro, ma solamente un piccolo team di sviluppo ha colto l’occasione, più precisamente nel 2015, quando Colossal Order, team di sviluppo finlandese pubblicò Cities Skylines. Fast forward al 2023 ed eccoci con il secondo capitolo della serie, chiamato semplicemente Cities Skylines 2. Al timone della pubblicazione sempre Paradox Interactive, che aveva già svolto il ruolo di publisher in occasione del primo capitolo.
Dritto al punto, Colossal Order non ci ha girato troppo intorno: l’obiettivo del team di sviluppo è stato decisamente chiaro fin dall’annuncio. Cities Skylines 2 sarebbe stato lo stesso, identico gioco che abbiamo visto nel 2015, ma con diversi aspetti migliorati e con maggiori opzioni. Promesse decisamente importanti, che possiamo già anticiparvi, sono state mantenute, anche se ovviamente con qualche ombra. Andiamo dunque a scoprire tutte le novità e gli aspetti positivi (e negativi) di questa nuova produzione.
Cities Skylines 2: non si è solo sindaci
Ammettiamolo: abbiamo tutti invidiato i sindaci delle nostre città, immaginandoci che svolgessero una vita da sogno. La realtà non potrebbe essere più distante di così: la verità è che occuparsi di una cittadina richiede attenzione, tempo e molto spesso una lotta continua con le risorse. E in Cities Skylines 2 non si è solamente sindaci, ma anche costruttori, ingegneri e soprattutto portatori di decisioni morali che potrebbero avere delle ripercussioni decisamente serie sulla nostra coscienza. Forse abbiamo un po’ esagerato, ma riassumere le prime ore di gioco con il titolo di Colossal Order non potrebbe essere più difficile. Fin dall’avvio abbiamo immediatamente cercato di capire come rendere funzionale la nostra nuova città. Le ore macinate sul primo capitolo ci hanno sicuramente aiutato, ma se così non fosse non dovete preoccuparvi: un tutorial decisamente ben realizzato e di facile comprensione vi guiderà nelle basi per rendere una vera e propria metropoli industrializzata e ricca di negozi e servizi in regola.
Cities: Skylines 2 comincia dalla scelta più ovvia, ovvero la locazione geografica della nostra città. Il gioco ci mette a disposizione diversi biomi su dove dare vita alla nuova cittadina: si passa da scenari semplici, magari pianeggianti, fino ai fiordi dove il vento e le piogge (e le temperature) possono rappresentare una vera e propria sfida ai livelli più avanzati di gioco. Ogni bioma porta con sé vantaggi e svantaggi, così come un determinato tipo di risorse naturali che sarà possibile sfruttare più avanti nel gioco. Posizionandosi in una zona dove i venti sono molto frequenti sarà dunque possibile sfruttare un mix di energia pulita e non per garantire riscaldamento e luce ai cittadini, per esempio. Il tutto ovviamente dipende dal tipo di partita che vogliamo impostare: saremo più sensibili a determinati aspetti come per esempio quello ecologico oppure ci interesserà mantenere i valori produttivi di una vera e propria metropoli europea?
Lo chiamavano Ingegnere
Una volta selezionato il terreno su cui far sorgere la città, è necessario cominciare a pensare alla progettazione. Come da manuale, la progressione di gioco (e di conseguenza la possibilità di passare da piccolo insediamento a città vera e propria) è blindata dallo sviluppo della città. Ciò avviene implementando servizi di base, come per esempio alcune strade e servizi essenziali: acquedotti per garantire l’acqua a tutti gli edifici, elettricità e così via. Mano a mano sarà necessario implementare anche altri servizi, come per esempio quello d’ordine, con la polizia, vigili del fuoco, senza dimenticarsi poi della sanità e dello smaltimento dei rifiuti, le pompe funebri e l’istruzione. Piccoli ingranaggi, piccoli edifici che verranno sbloccati mano a mano che si progredisce all’interno del gioco, ma che nasconde anche un sotto ramo: più si avanza, più sì sbloccano ulteriori edifici, magari migliori e più efficiente. Un esempio perfetto sono le strade: da piccole strade con poche carreggiate si passa successivamente a strade decisamente più complesse, con più opzioni per il traffico. Traffico che ovviamente reagisce in maniera coerente con la cittadina che stiamo sviluppando, così come tutta la popolazione. Attenzione poi anche al posizionamento dei quartieri: se inizialmente sarà semplice decidere in quale aree posizionare i centri abitati, le zone industriali e i quartieri commerciali, mano a mano che si avanzerà sarà difficile riuscire a creare una certa coerenza, anche grazie all’espansione della mappa di gioco.
Cities: Skylines 2 non guida i giocatori alla creazione della città perfetta. Dopo il tutorial, tutto sarà semplicemente in mano agli utenti che dovranno decidere come sviluppare al meglio la loro cittadina. Questo significa che Colossal Order ha lavorato per dare a tutti gli appassionati una gigantesca tela bianca, su cui dipingere le proprie convinzioni. Qualcuno potrebbe decidere di dare sfogo alla sua fantasia, effettuando come prima operazione il design della città. Qualcun altro, invece, più pragmatico e più metodico potrebbe invece optare per la creazione di una metropoli brutta ma funzionale, con tutti i servizi in ordine.
Cities Skylines 2: la voce dal popolo
Un feeling che abbiamo avuto continuamente giocando a Cities Skylines 2 è sicuramente la paura. Oltre a essere dei bravi ingegneri, sarà necessario anche essere dei bravi politici ed è l’IA a giocare un ruolo fondamentale in tutto ciò. Al di là del comportamento della popolazione, Colossal Order ha implementato quello che possiamo definire una sorta di clone di Twitter, che permetterà ad alcuni cittadini di esporsi in merito alla nostra gestione. E così che, da un momento all’altro, Adriano potrebbe permettersi di criticare il nostro sistema scolastico, oppure la qualità dell’aria, fin troppo inquinata. Non solo critiche però: anche elogi e apprezzamenti saranno riversati sul social network, che si dimostra un’aggiunta decisamente interessante ma forse realizzata in maniera troppo approssimativa: il tenore dei messaggi cambia di minuto in minuto, segnale di come al di là di alcune informazioni necessarie, il resto sia stata una scelta per dare più colore al gioco. Durante la nostra run, per esempio, i cittadini hanno protestato per il troppo inquinamento, ma è stato il gioco stesso ad avvisarci, con una vera e propria schermata realizzata ad hoc.
La voce del popolo, però, può essere anche un sintomo di come le cose non stiano andando per il verso giusto. Ed è qui che subentra una parte necessaria del gestionale, ovvero le decisioni da prendere per migliorare (oppure no) la vita dei nostri cittadini. Con tutte le buone intenzioni possibili è comunque necessario giungere a compromessi: il denaro infinito, in Cities Skylines 2, non esiste. Ogni decisione, ogni costruzione e ogni aggiunta dovrà essere in linea con i fondi in nostro possesso.
Il bello deve ancora venire
A livello contenutistico, Cities Skylines 2 fa probabilmente ancora meglio del suo predecessore, riuscendo a imporsi come uno dei gestionali più divertenti (e più interessanti) di questa generazione. I reali problemi, al di là di una curva di difficoltà forse non bilanciata correttamente, sono sicuramente le performance tecniche. Fin dai primi giorni di recensione, infatti, abbiamo riscontrato problemi legati a frame rate e stuttering. Problemi che sono poi stati confermati dallo stesso team di sviluppo, con Colossal Order che si è raccomandato di non disinstallare il gioco, ma semplicemente aspettare per alcune patch correttive che dovrebbero arrivare nel corso delle prossime settimane. Abbiamo avuto modo di giocare al titolo su una build con un i5-10400F e una RTX 3060 Ti, riuscendo a reggere i sessanta frame al secondo solamente impostando la qualità grafica su molto basso, anche superandoli in alcuni frangenti. Alzando la qualità a “Basso” oppure “Medio”, purtroppo l’esperienza di gioco è irrimediabilmente compromessa, con cali e freeze all’ordine del giorno.
I problemi, ripetiamo, saranno corretti tramite una patch ma al momento se volete giocare al meglio, il nostro consiglio è quello di abbassare al minimo i requisiti. Certo, la qualità grafica ne risente (inutile girarci intorno), ma il nostro consiglio è quello di concentrarvi sui contenuti e non solo sull’aspetto tecnico. Per quanto riguarda le musiche, il gioco dispone di una selezione di radio cittadine, che oltre a deliziarci con qualche traccia decisamente ben composta (e registrata ancora meglio), alternerà alcuni annunci relativi alla nostra gestione e a ciò che succede in città. Noi l’abbiamo trovata leggermente invasiva, ma è chiaro che si tratti di gusti personali. Si tratta comunque di una feature decisamente interessante e inserita molto meglio rispetto al social network.
Piattaforme: PC
Sviluppatore: Colossal Order
Publisher: Paradox Interactive
Cities Skylines 2 strizza l’occhio agli amanti del genere, ma anche ai neofiti. Il lavoro di Colossal Order è genuino, oltre che una lettera d’amore verso il genere. Certo, le performance tecniche potrebbero far storcere il naso ai più esigenti, ma i contenuti sono sicuramente la parte più importante del gioco. E in questo il team di sviluppo finlandese ha lavorato decisamente bene, consegnando ai fan un titolo con cui passare tantissime ore in compagnia. Il giudizio è chiaramente positivo, soprattutto considerando che da qui in avanti il titolo non potrà che migliorare con un supporto deciso e costante. È tempo di indossare l’elmetto: siete pronti a dare vita alla vostra prossima città?
