In Sound Mind Recensione: un risveglio poco rassicurante

In Sound Mind

Il panorama degli horror spesso e volentieri ci ha dato delle opere veramente d’impatto. Come non citare ad esempio l’ottimo tie-in Alien Isolation, all’interno del quale potevamo vestire i panni di Amanda Ripley o altri esponenti del genere, soprattutto nel mercato indie come Outlast, dove l’opera targata Red Barrel Studios fece discutere tantissimo e terrorizzò la mente di tanti giocatori. Insomma, abbiamo avuto tantissime produzioni molto interessanti in questi ultimi tempi, e il prodotto di cui vi parleremo in questa recensione ne è un valido esempio. Ebbene, In Sound Mind, sviluppato da We Create Stuffe pubblicato dal popolare publisher Modus Games, ci propone un horror psicologico da non sottovalutare, all’interno del quale vivremo un’avventura spaventosa e ricca di momenti inaspettati. Il titolo arriverà sul mercato da domani su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch, ma intanto vi proponiamo la nostra recensione del gioco.

In Sound MindIn Sound Mind: benvenuti a Milton City

In Sound Mind parte con uno dei classici incipit dei giochi horror: il nostro protagonista si risveglia apparentemente in un edificio molto insolito, ma che, andando avanti, risulterà parecchio familiare. Infatti, quest’ultimo altro non è che il posto di lavoro del personaggio principale, dove egli è difatti uno psicologo. Dal nome Desmond Wales, ambientato nella cittadina di Milton City, scopriremo tanti dettagli alquanto inquietanti e insoliti che riguardano alcuni pazienti che precedentemente hanno fatto sedute con lo psicologo in questione. Inoltre, a quanto pare qualcuno vuole ucciderci senza alcuna pietà, chiamandoci spesso per i tanti telefoni sparsi in giro nel gioco solo con lo scopo di spaventarci e farci arrivare qualche informazione macabra. Detto ciò, da quanto provato In Sound Mind, seppur la trama non spicca certamente per originalità, devo essere sincero: l’opera targata We Create Stuff mi ha incuriosito molto, tanto da voler proseguire l’avventura sempre di più e scoprire l’evoluzione della la storia del gioco insieme alla narrazione, le quali vengono seguite con estremo piacere da parte dell’utente e non risultano pesanti da seguire e comprendere sotto ogni suo aspetto.

Soffermandoci su altri dettagli, scopriamo che il nostro obiettivo sarà quello di investigare sulle condizioni di alcuni pazienti e su cosa fosse loro successo dopo le sedute, la cui instabilità mentale si percepisce solo dalle registrazioni alquanto insolite e preoccupanti. Infatti, lo psicologo terrà con sé delle cassette, all’interno delle quali sono racchiuse le testimonianze di queste persone mentalmente instabili o che hanno subito dei traumi in seguito a degli avvenimenti collegati ovviamente con tutta la trama. Una caratteristica molto interessante è che queste registrazioni saranno uniche, ambientate in luoghi diversi dove vedremo ad occhio nudo anche una cassetta dalle dimensioni immense, ascoltando alcuni dettagli della loro straziante ma al tempo stesso commuovente storia. In Sound Mind mi ha decisamente colpito sotto questo aspetto, considerando anche alcune tematiche trattate da alcuni pazienti dello psicologo. Dopo aver curiosato in giro, una volta recati al secondo piano, ci ritroveremo dinanzi al nostro ufficio. Qui potremo raccogliere tutte le prove dopo aver scoperto cosa sia accaduto ai nostri pazienti. Non solo, l’edificio in questione sarà stracolmo di segreti da scoprire e oggetti da raccogliere, seppur ci saranno dei nemici da affrontare per poter esplorare senza essere teletrasportati nella classica scritta “Game Over”.

In Sound MindIn Sound Mind: una battaglia tra mostri interiori e non solo!

Uno degli aspetti che mi ha sorpreso all’interno di In Sound Mind risiede nel gameplay, nel senso che, seppur ci siano degli elementi classici horror, come ad esempio nell’utilizzo della torcia e nell’uso responsivo che il giocatore dovrà adottare affinché non esaurisca troppo in fretta le batterie, penso che l’opera sia una delle poche dove effettivamente ci si possa difendere dai nemici. Infatti, dopo neanche un’ora, potremo fabbricare la pistola ad un tavolo da lavoro situato nei sotterranei dell’edificio, e questo risulta abbastanza insolito per un gioco horror-piscologico in prima persona basato principalmente sulla narrazione.

Se devo essere sincero, seppur alcune atmosfere orrorifiche siano riprodotte in maniera piuttosto fedele per la maggior parte del tempo non ho provato quel senso di paura o di angoscia che mi aspettavo, il che fa suonare un campanello d’allarme e al tempo stesso porre questa domanda: In Sound Mind può essere considerato un gioco horror a tutti gli effetti? Se devo rispondere in maniera del tutto schietta, purtroppo no, o almeno lo è solamente in parte, soprattutto perché nel corso di alcune sequenze il titolo proporrà ambienti aperti e del tutto lontani da un contesto horror.

Un altro aspetto che non mi ha particolarmente colpito invece risiede nello shooting, seppur sia chiaro come l’azienda non abbia dato particolarmente importanza a quest’ultimo aspetto. Durante le sequenze action e sparatutto, quest’ultima componente risulta poco stratificata e interessante, mostrando delle debolezze piuttosto visibili lato gunplay. Tra l’altro, l’utente potrà raccogliere diversi strumenti e oggetti da portare con sé e serviranno per riuscire a passare in determinati luoghi, ad esempio la pistola-razzo da segnalazione, dove ci sarà tra l’altro un boss da buttare giù e con quest’ultima che risulterà efficace solo contro determinati nemici, ma soprattutto consentirà al giocatore di superare diversi ostacoli che saranno presenti in fase più avanzata nell’opera. Ora, parlando più nel dettaglio delle meccaniche di gioco, è molto chiaro come We Create Stuff abbia dato particolare importanza sul raccogliere oggetti come quelli legati alla salute del proprio personaggio, batterie, munizioni e quant’altro, ma a tutto questo c’è una piccola aggiunta che ho trovato ben gradita: le abilità. Oddio, non si trattano di vere è proprie skill, ma serviranno al giocatore per rendersi la vita più facile. Infatti, sarà possibile potenziare quattro parametri: Resistenza, Salute, Furtività e Velocità. Vi ricordate quando vi ho parlato precedentemente dei pazienti di Desmond Wales, ebbene l’ho fatta per una ragione ben specifica: questi saranno sostanzialmente dei nemici. Infatti, essi cercheranno di porre fine alla nostra esistenza finché non troveremo un modo per calmarli e liberarli da questa sorta di limbo. E voi direte cosa centra ai fini del gameplay? Il discorso è direttamente correlato poiché il giocatore dovrà sfruttare i loro attacchi per aprirsi strada ed andare avanti.

Infine, uno degli elementi portanti della produzione risiede nei puzzle ambientali: quest’ultimi mi hanno dato parecchio filo e alcuni di essi si sono dimostrati più insidiosi rispetto alla media. Tutti i rompicapi sono stati progettati in maniera decisamente magistrale dal team di sviluppo, presentando una vera sfida nei confronti del giocatore e costringendolo a ragionare utilizzando solo il cervello, seppur, in alcuni di essi, bisognerà pensare in fretta poiché saranno ambientate in determinate aree dove saranno presenti alcuni boss che vorranno impedirci di proseguire con l’avventura.

In Sound Mind Cover

Qualche problema tecnico

Parlando dello stile artistico e tecnico di In Sound Mind, devo dire che l’opera targata di We Create Stuff mi ha regalato delle sensazioni molto contrastanti, perché da un lato ho apprezzato moltissimo l’Art Direction del gioco. Ad esempio, ogni qualvolta riusciremo a calmare i nostri pazienti inferociti, il mondo di gioco cambierà a sua volta. Questo mi ha ricordato per certi aspetti God of War 3, dove all’uccisione di ogni singolo Dio l’Olimpo andava man mano verso la rovina proprio a causa della furia di Kratos. Anche se, ovviamente, In Sound Mind e l’opera firmata Sony Santa Monica non sono minimamente paragonabili. Dall’altro lato però, parlando esclusivamente del comparto grafico, non risulta particolarmente entusiasmante e sebbene ci siano delle scelte artistiche buone, purtroppo In Sound Mind presenta decisamente tante problematiche su PC, a partire dalla presenza dello stuttering sulla versione testata da noi in fase di recensione ma, oltre a questo, ci si intromettono anche i cali di frame rate, molto fastidiosi soprattutto quando occorrerà interagire con qualche oggetto in particolare e proprio quando saremo a tu per tu con le varie minacce presenti nel gioco.

Piattaforma: PC, Xbox One, PS4, PS5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch

Sviluppatore: We Create Stuff

Publisher: Modus Games

In Sound Mind presenta diverse caratteristiche molto ben strutturate, come ad esempio una storia molto bella da raccontare che si amalgama perfettamente alla narrazione del gioco. Seppur ci sia qualche problema sull’effettivo fattore “paura” e lo shooting è praticamente dimenticabile, In Sound Mind mi ha colpito profondamente e insegnato qualcosa che raramente in un gioco del genere mi sarei quantomeno aspettato. Spero che prodotti del genere possano arrivare molto più spesso sul mercato, anche se, senza ombra di dubbio, i difetti di In Sound Mind saranno visibili ad occhio nudo ma, per me, è stata comunque un’esperienza che ogni giocatore appassionato di horror-psicologici dovrebbe prendere in considerazione. Ora la nostra domanda è la seguente: domani vi catapulterete in questa avventura?

VOTO: 7.2

Appassionato di videogiochi all'eta di 4 anni. Mattia entra nel fantastico mondo del gaming durante l'anno 2001 quando per la prima volta provò il suo primo gioco di strategia Empire Earth, da quel momento in poi non abbandonò più i videogiochi. Sempre in cerca di generi come Fps, Tps, RPG e platform, ma non si fa scrupoli per provare ogni tipo di videogioco.