Doom The Dark Ages Anteprima: l’alba brutale del Doom Slayer

Doom The Dark Ages

id Software non si è fatta desiderare e, prima ancora dell’Xbox Developer Direct odierno, ci ha mostrato un bel po’ di novità interessanti su Doom The Dark Ages con un evento stampa dedicato, nel corso del quale Hugo Martin, director del nuovo episodio, e Marty Stratton, produttore esecutivo, comodamente seduti nei loro uffici texani e circondati da collezionabili di ogni foggia e dimensione, ci hanno raccontato la loro visione per questo prequel del DOOM del 2016. L’obiettivo dell’intero team è un capitolo che sappia di classico ma che vanti anche una bella spinta innovativa.

Doom The Dark Ages

Doom The Dark Ages: facile da imparare, difficile da padroneggiare

The Dark Ages, ambientato in un universo sci-fi medievale, rappresenta un’evoluzione significativa per la serie. Martin ha voluto sottolineare a più riprese l’importanza di un sistema di combattimento più incentrato sulla potenza bruta, un nuovo approccio focalizzato sul bilanciamento di forza e velocità, che richiama le dinamiche dei classici DOOM ma con un sistema arricchito da meccaniche inedite. Il gioco si propone come episodio introduttivo per i nuovi giocatori, grazie all’approfondimento delle origini del Doom Slayer e del suo legame con le Sentinelle. I fan di lunga data, invece, troveranno riferimenti e collegamenti ai titoli precedenti, tra cui richiami alle voci del Codex di Doom. Tra le principali innovazioni spicca lo Shield Saw, uno scudo multifunzione che consente di bloccare, parare, lanciare e deflettere con un singolo input. Questa meccanica si integra con un sistema di combattimento corpo a corpo che include armi iconiche come la mazza chiodata, il guanto d’armi elettrificato e un’arma da lancio che proietta schegge d’ossa. Il gameplay introduce anche un sistema di “uccisioni epiche” non sincronizzato, che garantisce fluidità e controllo al giocatore, consentendo l’esecuzione di combo dinamiche senza interruzioni.

Le armi sono state concepite come strumenti di distruzione ispirati a dispositivi di tortura medievali, con un design brutale e funzionale. Stratton ha descritto alcune di esse, come il Rail Spike e lo Skull Crusher, evidenziando le peculiarità di ciascuna e l’estetica coerente con il tema dark fantasy del gioco. Il sistema di combattimento è stato inoltre ottimizzato per l’accessibilità grazie a controlli ergonomici e input intuitivi, volti a facilitare l’apprendimento delle nuove meccaniche. L’introduzione di una meccanica di combo corpo a corpo permette di concatenare attacchi in sequenze fluide e letali, mentre le armi possono essere potenziate tramite un sistema di upgrade, incrementando la profondità strategica del combattimento. Ad esempio, la mazza chiodata può essere potenziata per infliggere danni ad area, risultando efficace contro gruppi di nemici. Un ulteriore elemento chiave è la meccanica del parry, che consente non solo di deviare gli attacchi nemici, ma anche di creare opportunità per contrattacchi devastanti. Questa funzione si adatta dinamicamente al livello di difficoltà selezionato e calibra in automatico accessibilità e sfida.

A cavallo di draghi e mech

La componente narrativa di Doom The Dark Ages è stata concepita per accogliere anche i nuovi giocatori nell’universo di Doom, in particolare quello delineato dal reboot, pur rimanendo fedele alla tradizione della serie. Ambientato prima degli eventi del primo capitolo del nuovo corso, il gioco esplora le origini del Doom Slayer e il suo legame con le Sentinelle. Hugo Martin ha descritto la storia come “un blockbuster estivo, un’epopea che combina sequenze cinematografiche, azione spettacolare e personaggi memorabili.” Per favorire un’esperienza più coinvolgente, la narrazione è stata resa più accessibile rispetto ai precedenti capitoli, riducendo la dipendenza dai codex testuali e implementando un maggiore utilizzo di sequenze filmate. Il tono del racconto è più oscuro e cinematografico, in linea con l’ambientazione medievale, per conferire maggiore profondità emotiva. Il gioco introduce un nuovo cast di personaggi, tra cui alleati enigmatici e antagonisti memorabili. Uno dei principali antagonisti è stato descritto come “un avversario concreto e potente, in grado di spingere la storia verso vette drammatiche“, anticipando un confronto finale degno della mitologia della saga.

Il mondo di Doom The Dark Ages, il più vasto mai creato nella serie, offre un’ampia esplorazione di foreste oscure, campi di battaglia ancestrali, fortezze millenarie e regni infernali. “L’esplorazione è fondamentale,” ha dichiarato Stratton, “e ogni area offre spazi aperti e livelli labirintici che si intrecciano, ampliando il senso di libertà e scoperta.” Il design delle mappe include le aree più estese mai realizzate per un Doom, con un bilanciamento tra libertà di esplorazione e obiettivi lineari, per permettere ai giocatori di scegliere il proprio ritmo e stile di gioco. Le mappe celano numerosi segreti, come caverne e miniere ricche di risorse. Un aspetto distintivo è la flessibilità di approccio all’esplorazione: alcune aree sono strutturate come sandbox, consentendo di affrontare gli obiettivi in ordine non lineare e offrendo maggiore libertà di scoperta. Un elemento distintivo del gameplay è l’introduzione di due nuovi elementi: un drago cibernetico armato di mitragliatrici e l’Atlan, un gigantesco robot antropomorfo. Questi non sono semplici elementi estetici, ma estensioni del gameplay, con abilità personalizzabili e missioni specifiche con mini-boss. Ad esempio, il drago potrà essere usato per abbattere navi infernali volanti, per poi atterrare e ingaggiare combattimenti ravvicinati. L’Atlan permetterà di affrontare demoni titanici con un arsenale altrettanto imponente, introducendo nuove strategie e profondità di gioco.

Doom The Dark Ages

La tecnologia al servizio della giocabilità

Sviluppato con il motore id Tech 8, Doom The Dark Ages offre prestazioni grafiche all’avanguardia e un mondo di gioco dettagliato e fluido, caratterizzato da combattimenti spettacolari con decine di demoni contemporaneamente su schermo. Il sistema di difficoltà personalizzabile permette ai giocatori di adattare l’esperienza al proprio stile, rendendo il gioco accessibile sia ai neofiti che ai veterani della serie. La personalizzazione delle finestre temporali di esecuzione dei comandi e la regolazione della velocità di gioco offrono ulteriori opzioni per adattare l’esperienza alle preferenze individuali. L’ergonomia dei controlli è stata oggetto di particolare attenzione, con le funzioni principali, come il parry e gli attacchi in mischia, posizionate su input familiari per garantire una curva di apprendimento rapida e un gameplay fluido. Il bestiario di Doom The Dark Ages è stato ampliato per riflettere l’ambientazione medievale. Oltre ai classici Cacodemoni, rivisitati con un design più minaccioso, il gioco introduce nuove creature come il Vagary, un ragno gigante che rappresenta la più complessa intelligenza artificiale mai creata da id Software, e l’Agadon Hunter, un nemico di alto livello con attacchi in mischia e combinazioni che richiedono parate precise. Hugo Martin ha descritto le battaglie come una “danza” tra il giocatore e i nemici, sottolineando l’importanza del posizionamento e della strategia. Il sistema di parata e le nuove meccaniche di stordimento offrono maggiore profondità strategica, permettendo ai giocatori di creare aperture tattiche e infliggere danni significativi.

Alcuni nemici utilizzano proiettili parabili, segnalati da appositi indicatori visivi, una manovra che apre a ulteriori opzioni tattiche per infliggere danni critici o ripristinare risorse. La varietà di nemici, dalle unità base alle minacce più impegnative, assicura un ritmo di gioco dinamico e coinvolgente. Un elemento distintivo del comportamento dei nemici è la loro interazione con l’ambiente: alcuni possono distruggere parti dello scenario, costringendo il giocatore a riposizionarsi, mentre altri sfruttano l’ambiente a proprio vantaggio, creando sfide uniche. Un’ulteriore novità è rappresentata dal sistema di gestione delle risorse: abbandonato l’utilizzo di strumenti specifici per la raccolta di potenziamenti, il gioco introduce un approccio più diretto e intuitivo, ispirato ai suoi predecessori: il combattimento corpo a corpo, una meccanica che permette di ottenere munizioni e risorse direttamente dagli avversari, mantenendo un ritmo di gioco frenetico e coinvolgente.

Piattaforme: PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S

Sviluppatore: id Software

Publisher: Bethesda Softworks

Data di uscita: 15 maggio 2025

Il nuovo capitolo di Doom si articola su tre pilastri principali: un gameplay dinamico e rifinito, una narrazione immersiva e uno scenario di fondo distintivo. La giocabilità, pur mantenendo la frenesia tipica della serie, introduce nuove meccaniche e un sistema di controllo ottimizzato per una maggiore immediatezza, mentre storia e ambientazione ci trascinano in un universo sci-fi medievale, proponendo un contesto davvero inedito per la saga. Doom The Dark Ages si pone dunque come un’esperienza completa e ambiziosa, che cerca di attrarre sia i fan di lunga data sia un nuovo pubblico: l’enfasi incentrata su qualità e varietà, unita all’innovazione delle meccaniche e alla cura della narrazione, rischiano di consacrarlo come inoppugnabile caposaldo del genere.

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.