Plants vs Zombies – Recensione

Li mortacci vostri!

Vai a sapere come prenderà il via. Forse sarà a causa di un virus sviluppato in laboratorio e lasciato inavvertitamente (o meno, come vogliono i complottisti) libero di diffondersi in giro per il mondo. O forse sarà un imprevedibile intervento di cause naturali, misteriose e inspiegabili, a scatenare l’apocalisse. Quello che è ormai certo è che ormai siamo prossimi all’alba dei morti viventi. Anzi, degli orti viventi, per essere più precisi.

MAMMA NATURA
Secondo i tizi di PopCap, che sono gli sviluppatori di Plants vs. Zombies ma anche di un robetta da nulla come il temibilissimo Peggle, i non-morti saranno così affamati da arrivare al punto di lanciarsi in una vera e propria caccia all’uomo battendo strade, quartieri e città una casa alla volta, in maniera quasi sistematica. Il loro piano, insomma, è quello di mettere sotto assedio ville e villette una dopo l’altra, partendo da quelle tutte uguali e tutte in fila che fanno tanto “provincia statunitense”. Avete presente quelle con il giardino sul retro, dove di solito trova spazio la graticola del barbeque, in perfetto stile Edward Mani di Forbice? Ecco, quelle. Visto e considerato che, fin dal momento del primo attacco, l’esercito e le forze di protezione sono scomparse nel nulla, alle famiglie non è restato altro da fare che barricarsi in casa aspettando la fine e pregando che gli zombie prendano d’assalto prima la casa dei vicini e, poi, solo poi, la loro. Mors tua vita mea, del resto. A sorpresa, però, ecco che a difesa della razza umana accorre un’alleata assolutamente inaspettata: Madre Natura. Nonostante gli uomini l’abbiano bistrattata e trascurata per anni e anni, la flora si schiera comunque al loro fianco. E così, a respingere l’invasione dei non-morti, ecco che arrivano girasoli, piante carnivore, catcus e chi più ne ha, più ne metta.

LA VALLE DEI MORTI
Sono queste le bizzarre premesse narrative di Plants vs Zombies, un gioco per Nintendo DS che, nonostante i non-morti e l’aria da apocalisse prossima ventura, è in realtà tutto da ridere, come sanno tutti coloro che lo hanno già affrontato nelle diverse incarnazioni per le più svariate piattaforme del pianeta. L’atmosfera di questo gioco è in perfetto stile PopCap, insomma. Il che, tradotto, vuol dire che è cartoon, comica e un passo o due oltre l’assurdo. A dare carattere all’intero gioco ci pensano, più che i fondali piuttosto anonimi, i cretinissimi zombie saltati fuori dagli uffici di PopCap: tra impiegati defunti che si presentano con un quotidiano tra le mani, atletici cadaveri fasciati in rudimentali armature (tipo un cono stradale usato come elmo) e amenità varie è veramente difficile prendere sul serio questa “alba dei morti viventi” in punta di Stilo.

CON LA FORZA DEL SOLE…
La meccanica di gioco di Plants vs Zombies è incredibilmente fresca, originale e innovativa. E noi siamo dei fantastici sparaballe. In realtà questo gioco qui è un Tower Defense decisamente classico. Tutte le ambientazioni sono suddivise in una griglia e al giocatore viene chiesto di piazzare le sue piante in maniera strategica per consentir loro di tenere a bada gli zombie, che arrivano in diverse ondate e minacciano in maniera via via più tangibile la sicurezza della casa. In ogni livello si può disporre di un numero limitato di tipologie di arbusti e radici, e non è tutto: la loro crescita passa infatti per l’accumulo di energia solare, il che rende tra l’altro più difficili le operazioni di difesa nel corso degli immancabili attacchi notturni. E sono proprio questi ultimi, insieme alla progressiva aggiunta di fattori come l’acqua, le lapidi e la foschia a dare spessore alla meccanica di base. Meccanica che si evolve costantemente lungo il corso dell’avventura e non smette mai di proporre nuove sfide da un lato e nuovi strumenti con cui affrontarle dall’altro. Il sistema di controllo di questa versione DS è basato sull’accoppiata pennino & touch screen e funziona piuttosto bene. Purtroppo, a livello tecnologico i limiti della console portatile di Nintendo si fanno sentire e, quindi, a differenza di tutte le altre edizioni (PC, iPad e compagnia danzante) l’azione di gioco soffre di pesanti rallentamenti. Poca roba, comunque, e parzialmente compensata dalla manciata di modalità di sfida extra come quella riservata al multiplayer (in Wi-Fi locale e, volendo, anche in Game Sharing). Inoltre, in scaletta hanno trovato spazio pure un po’ di minigiochi piuttosto scemi e una serie di puzzle “botanici”. Nella versione DSiWare queste modalità, come quella Survival, mancano proprio, ma in compenso ci sono i minigiochi. Per 800 Nintendo Points, si può fare. La versione del gioco disponibile nei negozi (in quelli europei di sicuro, in quelli italiani… vai a sapere) costa ovviamente di più. E, tutto sommato, nonostante la qualità generale è consigliata solo e soltanto a chi Plants vs Zombies non può acquistarlo per iPad, per Mac o per PC. O dal DSiShop, per l’appunto.