Una partita a… The King of Dragons!

1991- Pochi beat’em up sono fatti così bene come questo Capcom d’annata. The King of Dragons è uno dei pochi titoli fantasy davvero validi e coerente con l’ambientazione che invece in molti titoli coevi è bellamente gettata alle ortiche. Qui invece siamo costretti a sterminare tutti i draghi del regno. Le fantastiche bestie ci vengono presentate in ogni declinazione, dalla viverna all’idra fino al cattivone finale che naturalmente non vi svelo, ma è parecchio grosso sebbene non difficilissimo, se ci siete arrivati potete darvi una pacca sulla spalla, siete un retrogamer di fascia medio alta.

Se giocate da soli avete discreti vantaggi, non per il numero dei nemici o per quello dei colpi che i boss finali necessitano per essere mandati al camposanto ma per la possibilità di tenere per sé tutta l’energia extra di cui, in verità, il gioco è abbastanza avaro. Per quanto riguarda i characters se si gioca in coppia o in tre si può sceglierne uno a corto raggio, ma se siete soli dovrete per forza prendere o il mago o l’arciere, quest’ultimo comincia ad avere un po’ di problemi nei livelli avanzati, proprio dove la poca energia dell’altro è compensata da armi eccezionali. Come al solito ne esistono diverse versioni, quella giapponese è un po’ più semplice all’inizio, i cattivi vogliono meno colpi ma la nostra barra vitale è più corta. Una curiosità legata alle diverse versioni e che a volte l’ordine dei power up di fine livello è invertito per cui ci si può trovare nello stesso livello più protetti ma meno potenti.