La Abadia del Crimen, omaggio ad Umberto Eco

Ci sono personaggi del mondo della cultura che nel mondo della mia generazione ed in quelle immediatamente successive esistono da sempre. Hanno un’età indefinita e sono proprietari di saperi con cui ci siamo formati e siamo diventati professionisti. Oggi al mondo è venuto a mancare Umberto Eco ed i social hanno riversato il solito e per alcuni odioso necrologio a cui ormai ci hanno abituato. Cercare di capire il contributo che Eco ha dato al mondo del videogioco è sicuramente complesso e parimenti vasto, da una persona così poliedrica si può attingere a piene mani. Però c’è un titolo che è un omaggio diretto, il più puro e più bello, si tratta de La Abadia del Crimen pubblicato da Opera Soft nel 1987 per Amstrad CPC, Spectrum , Msx ed il cui design ricalca pedissequamente il famosissimo romanzo Il Nome Della Rosa.

Si tratta di un gioco isometrico davvero ben disegnato dove le stanze dell’abazia, di cui tocca farsi una piantina, contengono moltitudini di oggetti e porte segrete. Tuttavia la vera forza del gioco non è in questa seppur bella ricostruzione ma nel fatto che per sopravvivere non dovremo contravvenire agli ordini dell’Abate quali presenziare alla messa, al mattutino e non farci intercettare mentre siamo in stanze proibite. Un gioco magnifico disegnato bene e affascinante nei temi e nelle meccaniche. Non si è mai saputo cosa ne pensasse il Professore, ma ne siamo certo, giocandoci avrebbe riso ed approvato.