1988 – Il mito del Ninja trova pochi giochi che lo esaltano come questo, personaggi ed ambientazioni sono davvero ben curati e pescano a fondo nella leggenda come mai prima della pubblicazione da parte di Irem di questo prodotto. Il punto di forza del gioco è sicuramente la possibilità di cambiare arma scegliendo tra le quattro disponibili ove spicca un curioso inedito incrocio tra un Kusarigama ed un Kaginawa.

Nonostante scorrano veloce i livelli sono ben sette e ripropongo tutti gli stereotipi giapponesi legati ai guerrieri dell’ombra, infatti avremo contro ninja di altri clan, bonzi, ronin, hamabushi e tutta uan serie di bestie mitiche, compresi i boss finali disegnati in base al livello. La suddivisione dei cattivi è fatta in modo che combinati insieme ci limitino le possibilità di movimento.
A livello di gioco ci troviamo di fronte ad uno di quei titoli decisamente mangia monete, in questo caso ad un livello davvero insopportabile. I primi due livelli si superano con grande facilità soprattutto se si seguono le indicazioni rispetto all’arma da scegliere, infatti, la migliore per quella sezione di gioco brillerà ad intermittenza, inutile dirvi che non è sempre la scelta giusta. A partire dal terzo le cose si fanno decisamente troppo difficili, bisogna imparare i pattern a memoria ed evitare di fermarsi a pensare, come in altri titoli del genere, infatti, se procedete ad una certa velocità avete più possibilità di passare il livelli al contrario se vi fermate sarete eliminati in un batter d’occhio.

Il finale se possibile è ancora peggiore, mentre i boss non sono degli ossi duri il livello sei e sette sembrano progettati apposta per farvi morire in poche frazioni di secondo ed il passaggio prima dell’ultimo cattivone è ai limiti dell’impossibile. Il mio consiglio è di goderselo per quel che si può, scegliendo bene il tempo di cambio dell’arma, perché proprio in quel momento si rischia di essere colpiti e cercando di dividere il livello in settori in modo da giocare in maniera frenetica e poi respirare quando i nemici diminuiscono altrimenti dopo tre minuti le vostre dita urleranno già per il dolore.