1990 – Per circa due secoli di boxe, colpire l’avversario sotto la cintura significava infangare lo spirito stesso della contesa. Accecati dalla brama di regalare agli appassionati un boxing game diverso dagli altri, Robert C. Clardy e Mark Madland scelsero tuttavia di violare la suddetta tradizione, battezzando con Low Blow un nuovo, distorto modo di prendersi a cazzotti.

In qualità di monumento animato all’evirazione, il titolo Synergistic si presentava al suo pubblico in grande stile, piazzando in copertina un atleta devastato da un gancio alle parti basse: il resto, l’avrebbe quindi aggiunto un modulo di gioco altrettanto estremo, reo di riconoscere nell’affondo agli zebedei l’unico sistema per spedire l’avversario al tappeto.

Per quanto detta soluzione potesse rivelarsi divertente, il piattume di un gameplay fin troppo indulgente di fronte alla reiterazione del reato, sarebbe presto divenuto un ostacolo insormontabile anche per il più ottuso degli utenti, finendo così per compromettere il buon lavoro svolto da Steven Chin e Johnatan Sposato ai tool grafici.

Non paghi di aver modellato con notevole cura gli sprite dei contendenti e l’arena ospitante gli incontri, entrambi avevano difatti arricchito l’opera introducendo svariate immagini contestuali legate al dipanarsi di una sgangherata main story.

Quello che, con un pizzico di ambizione in più avrebbe potuto trasformarsi in un’alternativa realmente valida alle classiche produzioni di genere, rimase così una semplice goliardata da mostrare agli amici appena prima di dedicarsi a titoli di maggior spessore.

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Ed ora saliamo allegramente sul quadrato a farci pestare per benino!