Poison è un personaggio classico e molto amato dagli appassionati di retrogaming, e del genere picchiaduro in generale. Il suo design è stato ideato da Akira Yasuda per il videogioco del 1989 Final Fight, sviluppato da Capcom.

Poison è un personaggio decisamente controverso, legato a inenarrabili aneddoti sulla sua natura. Non solo perchè si tratta dichiaratamente di una Mistress legata all’immaginario BDSM, molto celebre in terrritorio giapponese, quello sarebbe il minimo. La tesi, mai confermata ne ufficialmente smentita dallo sviluppatore, è che in realtà Poison altro non sia che un transessuale o perlomeno un individuo legato alla cisessualità, un concetto che molti nemmeno conoscono. Tutto questo è in realtà ancora in discussione da parte della comunità videoludica, poichè nei diversi continenti la natura del personaggio è stata tenuta volutamente nella ambiguità. Ovviamente l’importanza di Poison nella storia videoludica è legato principalmente a questioni di diritti, coming out e simili discussioni, benchè, anche a livello puramente ludico la ragazza si difende bene.

A Poison è stata dedicata una speciale action figure molto realistica realizzata dall’illustratore giapponese Shunya Yamashita. L’autore è celebre per aver illustrato diverse opere, tra cui videogiochi, ed ha visto pubblicare molti volumi dedicati alla sua arte, tra cui Sweet Dreams: The Art of Shunya Yamashita e The art of Tekken, basato sul videogioco Tekken tag tournament 2.
Tra i titoli a cui l’illustratore ha collaborato spiccano Makai Kingdom, Final Fantasy XII, Valkyrie Profile 2 : Silmeria, Xanadu Next, Lord of Vermilion e, il già citato, Tekken tag tournament 2.

La reinterpretazione di Shunya Yamashita del personaggio di Poison è magistrale, ed in pochi ma semplici tratti riesce a cogliere tutto il carattere dell’indimenticabile eroina dei picchiaduro, tornata di recente sotto le luci della ribalta grazie alla riedizione del franchise Street Fighter.
