Minaccia di compiere una sparatoria, giudice vieta ad uno studente l’uso di videogiochi violenti

videogiochi violenti

Accade, ma dubbi ce n’erano pochi, negli Stati Uniti. Uno studente sedicenne della Lake Park High School, nella periferia di Chicago, ha minacciato tramite un video su Snapchat di compiere una sparatoria nella propria scuola, accompagnando al video nel quale si intratteneva con uno shooter un messaggio dai toni decisamente minacciosi: “O la smettete di parlare delle sparatorie nelle scuole o ne faccio una io!

Una frase sicuramente non felice, specialmente all’indomani degli eventi della Douglas High School di Parkland, teatro dell’ultima carneficina non più tardi dello scorso 14 febbraio.

Tratto in arresto e trattenuto per una notte in un carcere criminale, dopo una perquisizione nella quale gli inquirenti non hanno trovato armi di sorta, il ragazzo sembrerebbe essersi solamente reso protagonista di una bravata, come sostenuto dal suo legale, che parla di uno scherzo nato dalla noia.

Scherzo che, comunque, è costato abbastanza caro al giovane: apparso davanti al giudice Robert Anderson, oltre ad essere stato posto sotto la custodia dei genitori, il ragazzo è stato condannato a consegnare il proprio cellulare e gli è stato intimato di non utilizzare videogiochi violenti. Niente paura, comunque, come specificato dallo stesso giudice “c’è sempre Mario Kart!“.

Sentenza che si allinea, in parte, a quanto dichiarato dal governatore del Kentucky e dal Presidente Donald Trump stessi, che nel recente passato hanno puntato il dito sul videogioco quale causa di comportamenti deviati e violenti.

Cosa ne pensate di questa vicenda? Ditecelo nei commenti!

Gamer dal 1990, complice un NES è diventato un essere mitologico, metà uomo metà pad. Nato per partenogenesi dal dio Chaos, si narra che nel suo pizzetto viva un troll viola del tutto simile a Trevor Phillips. Tra una sessione di gaming e l'altra è riuscito a procreare e la stirpe, sorprendentemente, è umana. Sincero, arrabbiato e politicamente scorretto, ama Halo alla follia, tanto da chiamare la figlia Cortana.