1987 – Ideato da Steve Brown e Stanley Schembri col chiaro intento di celebrare il mito di Conan il Barbaro e, con esso, i classici dell’intero pantheon letterario Sword & Sorcery, Barbarian viene generalmente inquadrato come il padre formale dei picchiaduro all’arma bianca, di cui i successivi Samurai Shodown, The Last Blade, Soul Edge e Soul Calibur restano gli esponenti più noti.

Forte di un comparto grafico di grande impatto, in cui sprite di dimensioni ingenti, animazioni quanto mai efficaci e scenari assai evocativi la facevano da padrone, il gioco sarebbe passato agli annali per lo spessore tattico del sistema di combattimento e l’elevato coefficiente di violenza proprio di scontri suscettibili ad improvvise instant kill legate alla decapitazione dell’avversario.

Conosciuto negli USA col nome di Death Sword, Barbarian conquistò al successo di massa in virtù della sua leggendaria edizione C64, salvo poi approdare su tutti i Personal Computer dell’epoca grazie ad operazioni di porting generalmente valide. In barba a quell’aura da Cult-Game che gli favorì nel tempo un legittimo posto tra i videogame più amati degli eighties, il capolavoro della Palace Software rimase curiosamente orfano di una trasposizione destinata al settore console.
VERSIONE C64 (1987)

Caratterizzata da ritmi di gioco elevati e un feedback dei comandi alquanto reattivo, la versione C64 di Barbarian non avrà sfoggiato gli sprite più definiti del lotto, né tanto meno la pienezza di background propria delle rispettive conversioni a 16Bit, ma rimane senz’altro quella più convincente sotto il profilo del gameplay. Ad impreziosire un’opera di programmazione complessivamente encomiabile, l’epica colonna sonora firmata da Richard Joseph, la cui edizione completa sarebbe stata esclusivo appannaggio della macchina Commodore.
VERSIONE AMSTRAD CPC (1987)

Una palette cromatica più ricca di quella proposta in ambito C64 garantiva alla versione Amstrad CPC un impatto scenico probabilmente maggiore, cui non seguirono tuttavia migliorie tecniche o concettuali di alcun tipo. La riuscita del porting risultò anzi compromessa da un impianto sonoro assai scadente, reo di mortificare l’atmosfera degli scontri con FX tanto inadeguati da risultare persino buffi.
VERSIONE SPECTRUM ZX (1987)

Eccezion fatta per le acide cromie alla base del comparto visivo e le inevitabili limitazioni legate all’impianto sonoro, la versione Spectrum ZX presentava una pulizia grafica in grado di offuscare la prestazione offerta in tal senso da tutti gli altri sistemi della sfera 8Bit. All’armoniosità di sprite modellati con estrema cura andavano peraltro sposandosi animazioni altrettanto convincenti, grazie alle quali gli scontri apparivano quanto mai dinamici.
VERSIONE ATARI 8BIT (1992)

Curata dal team polacco composto da Piotr Pazdzierkiewizc, Piotr Posiadlo e Jakub Husak, la conversione Atari 8Bit di Barbarian approdò sul mercato a ben 5 anni di distanza dalla release originale, presentando un comparto grafico alterato dalla fastidiosa alternanza di monocromie verdi e bluastre. Appesantito da sprite grossolani e animazioni particolarmente rigide, il gameplay accusava, tra l’altro, le conseguenze di un frame-rate tanto balbettante da rovinare l’intera esperienza di gioco.
VERSIONE PC IBM (1988)

Graficamente competitiva se rapportata alle prestazioni profuse dai principali sistemi ad 8Bit la versione DOS di Barbarian pagava dazio ad una generale lentezza che si traduceva in scontri meno dinamici e coinvolgenti. A sottrarre ulteriore appeal al porting l’adozione di cromie piuttosto scialbe a causa delle quali gli scenari avrebbero perso buona parte del loro fascino.
VERSIONE APPLE II (1988)

Ad uno sguardo superficiale, l’edizione Apple II poteva essere facilmente confusa con quella C64, il che testimonia senz’altro la qualità del lavoro svolto dai responsabili di questo porting. Sebbene la macchina Commodore avrebbe assicurato una maggiore solidità del gamplay e una prestazione tecnica comunque più incisiva, la conversione finì dunque per sorprendere persino i più scettici, consegnando alla storia una delle migliori prestazioni mai profuse dalla macchina di Jobs e Wozniak in questo delicato campo.
VERSIONE BBC MICRO / ACORN ELECTRON (1988)

Pixel di grana grossa, spirte mortificati da una putrescente cromia violacea e la generale povertà della animazioni consegnavano agli utenti BBC Micro ed Acorn Electron un porting frettoloso e pasticciato. Vittima di un framerate isterico, il gameplay di supporto al tutto avrebbe inoltre perso ogni sfumatura tattica, finendo per ridurre gli scontri ad una confusa zuppa di collisioni approssimate ed esiti casuali.
VERSIONE AMIGA / ATARI ST (1988)

L’impianto strutturale di Barbarian trasse logicamente grossi benefici dalle risorse tecniche in forza ai sistemi a 16Bit. Impreziosite dal supporto di FX campionati direttamente dal film Yado (1985, Richard Fleischer), le versioni Amiga e ST si distinguevano per pulizia grafica, ricchezza degli scenari e armoniosità delle animazioni, con la macchina Commodore in leggero vantaggio sulla controparte Atari. Ad offuscare, sebbene in minima parte, i pregevoli risultati ottenuti sotto il profilo estetico sarebbe purtroppo intervenuto un fastidioso delay dei comandi che, in presenza degli avversari più ostici, poteva andare ad inficiare sull’efficacia generale del gameplay.