Combat School: a lezione di guerra da Konami!

1987 – In barba al successo maturato negli anni dalle produzioni a sfondo bellico e a dispetto di una formula di base idealmente perfetta per un videogame, i titoli dedicati ai corsi d’addestramento dei Corpi Speciali che tanta gloria favorirono a pellicole quali Ufficiale e Gentiluomo e Full Metal Jacket sono sempre stati merce rara. Annali alla mano, l’unico progetto ad aver affrontato il tema con adeguato riscontro rimane a tutt’oggi il vecchio Combat School, uscito in sala giochi nell’ormai lontano 1987.

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La versione occidentale del gioco venne ribattezzata col nome di “Boot Camp”: il cambiamento di monicker venne caldeggiato dalla stessa divisione USA della Konami, secondo cui il concetto di “Scuola di Combattimenti” avrebbe potuto irritare i censori e suscitare polemiche.

Caratterizzato da una veste grafica alquanto accattivante, il celebre cult-game targato Konami affidava ad una collaudata formula multi-evento il compito di sviscerare le fasi cruciali di un training militare, al termine del quale una semplice recluta si sarebbe trasformata in una macchina da guerra coi contro fiocchi: unica, ma letale prerogativa al conseguimento di questo status, l’obbligo di battere sul tempo un diretto rivale controllato dalla CPU o da un eventuale utente supplementare.

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La pulsantiera a base Trackball montata sulla maggior parte dei Coin-Op di Combat School.

Disponibile sia in classica versione Arcade Stick che in una più futuribile edizione Trackball, il cabinato del gioco passò alla storia come tempio del Button Mashing: spesso incentrate su estenuanti prove di resistenza, le varie sezioni dell’addestramento avrebbero infatti richiesto notevole rapidità di esecuzione ed altrettanto senso del ritmo.

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Nick e Joe, i due protagonisti/antagonisti del gioco in un momento di Relax. In modalità Single uno dei due sarebbe stato interpretato dalla CPU e avrebbe fatto ovviamente di tutto per metterci in imbarazzo.

Più volte insignito di riconoscimenti ufficiali, non ultimo l’introduzione nella magica lista dei 100 Coin-Op più gettonati del secolo scorso, Combat School ebbe l’onore di solcare i circuiti dei principali Personal ad 8Bit saliti alla ribalta durante l’Era del Pixel, trovando il suo porting migliore in casa C64. Il mancato approdo nel catalogo di sistemi più prestanti quali Amiga 500, Mega Drive e SNES avrebbe tuttavia scippato per sempre al pubblico l’opportunità di godersi una sacrosanta conversione Arcade-Perfect, come pure l’eventualità di mettere le mani su un sequel che ne arricchisse il format.


STRESS TEST

Il corso d’addestramento sarebbe consistito di 7 avvincenti prove di abilità e resistenza da eseguire sotto il severo sguardo del Sergente di turno. Onde stimolare lo spirito di competizione del giocatore, alcune delle prove avrebbero beneficiato del supporto di una gagliarda modalità split-screen.

CORSA AD OSTACOLI

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Il corso si sarebbe aperto col più classico dei test atletici: una briosa corsa ad ostacoli di foggia variabile, immortalata da una spettacolare visuale a scorrimento orizzontale. Per conseguire la vittoria, sarebbe bastato raggiungere il traguardo prima del suo avversario.

POLIGONO DI TIRO – FASE 1

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La prima visita al poligono ci vedeva intenti a colpire una serie di bersagli a comparsa sfruttando un mirino a schermo in pieno stile Cabal.

IRON MAN RACE

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Impreziosita da una coraggiosa prospettiva a volo d’uccello, la Iron Man Race si basava sul superamento di un intricato percorso di guerra zeppo di ostacoli naturali quali sabbie mobili, pozzanghere e laghetti da attraversare a nuoto.

POLIGONO DI TIRO – FASE 2

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Vagamente ispirata al mitico Space Invaders, la seconda visita al poligono, ci avrebbe visti percorrere istericamente la base della videata di gioco nel tentativo di abbattere cicliche ondate di bersagli mobili con nostro fido mitra.

BRACCIO DI FERRO

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La più elementare delle prove di forza si sviluppava nell’ambito di una schermata statica occupata quasi per intero dai corpi dei due contendenti. Per assicurarsi la vittoria, il giocatore avrebbe dovuto dosare attentamente la stamina a disposizione del proprio alter ego, per poi affondare al momento giusto.

POLIGONO DI TIRO – FASE 3

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Strutturalmente identica alla Fase 1, l’ultima visita al Poligono di tiro avrebbe aggiunto temibili bersagli-penalità agli obiettivi a comparsa di cui sopra. Per ogni colpo inferto al bersaglio sbagliato, la recluta si sarebbe vista decurtare il punteggio accumulato.

COMBATTIMENTO

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La settima ed ultima fase del corso sarebbe consistita in una micidiale scazzottata tra recluta e Sergente sul modello del leggendario Ufficiale e Gentiluomo, cult movie tematico interpretatp da Richard Gere nel 1980. Modellata sulle dinamiche del più elementare dei picchiaduro, la contesa non avrebbe previsto alcuna possibilità di rematch. Qualora il giocatore fosse stato sconfitto, gli sarebbe pertanto senso toccato ricominciare l’intero addestramento da capo.

IN MISSIONE!

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Nel caso in cui fosse riuscito a superare indenne le 7 fasi del corso, il “fortunato” vincitore sarebbe stato ricompensato con un ruolo da protagonista in un improbabile assalto alla Casa Bianca: spedita sul luogo a tempo di record, l’ex recluta avrebbe avuto in tal senso l’onere di sgominare un’intera orda di balordi a mani nude, secondo il più rigido codice dei beat’em up a scorrimento!


PENALTY STAGE!

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Come previsto da ogni Arcade Game che si rispetti, anche Combat School prevedeva la presenza di un brioso mini-game di supporto grazia al quale il giocatore poteva porre rimedio all’eventuale fallimento di una prova, così da poter proseguire il corso. Nel caso specifico, si sarebbe trattato di eseguire il maggior numero di flessioni possibile alla sbarra entro un risicatissimo intervallo di tempo!

Nato e cresciuto sulle pagine di Game Republic dove ha diretto per generazioni la sezione Time Warp, Gianpaolo Iglio ama il retrogaming e lo considera una seconda vita. O una seconda amante. Ha scritto un libro sulle avventure Sierra e insegna Game Journalism e Storia del Videogame alla VIGAMUS Academy con Metalmark.