Nioh 2 Recensione: io e il mio gatto-palla Yokai contro il mondo

Nioh 2

La nostra storia inizia tra gli incubi sanguinolenti del Giappone antico. Tra gli echi del vetusto folcrore nipponico e le pagine aberranti della guerra, il suvrannaturale si mescola al grottesco per un’avventura che metterà a dura prova la nostra tempra di player. Nato dalle glorie del primo capitolo, il gioco è in realtà il prequel in termini narrativi del suo predecessore. Il clamore suscitato dalla prima fatica del Team Ninja ha pian piano ammaliato migliaia di appassionati del genere action RPG più impegnativo nel mondo videoludico. Conosciuta per essere una storia cupa e dai ritmi romanzati, la vera punta di diamante di Nioh è sempre stata una smodata difficoltà, che spesso si tramutava in frustrazione. Cruda, seducente e severa, l’opera si è garantita un’etichetta d’onore tra gli amanti del genere d’appartenenza, pur scendendo a qualche compromesso in termini di impegno ludico. Rabbia e soddisfazione in una sola religione. Prima di sguazzare completamente nella dissacrante follia del team nipponico, vi ricordiamo che l’opera sbarcherà in esclusiva su PlayStation 4 il 13 marzo 2020. 

Tetri ciliegi color sangue

La trama di Nioh 2 danza tra il macabro passato di un Giappone in tardo 1500 e un ricercato connubio con le leggende tipiche della sua cultura. La crudeltà della guerra ha messo in subbuglio l’intera regione, ed è in atto un subdolo gioco di potere. Nell’affannosa rincorsa al privilegio, i nobili e i guerrieri più integerrimi si scontrano per accaparrarsi le cosiddette pietre dell’anima. Laddove la forza bruta e l’astuzia non bastano, ecco subentrare le forze eteree e mitologiche degli Yokai. Originari della cultura nipponica, queste creature sono perlopiù demoni plasmati dal sogno e dall’incubo che richiamano movenze e fattezze tipiche del mondo animale. Essi vivono in un mondo diverso da quello umano, ma che, a causa di uno stravolgimento degli equilibri terreni, ha colliso con il nostro. Dall’aberrante malvagità perpetuata in tempo di guerra, Yokai e uomini ora si contendono l’Inferno che, in un’assordante silenzio, sta divorando la Terra. Spiriti irrequieti e guerrieri vanagloriosi si scontrano così per contendersi quel poco che rimane. Il sovrannaturale affascina e il potere acceca; così la terra brucia, ormai afflitta da quell’edace fardello chiamato bramosia. Dal terrore però risponde una flebile voce e dall’ombra si erge un eremita che è lo specchio di un mondo diviso e sull’orlo del collasso. Mezzo Yokai e mezzo uomo, un dualismo perverso. Chi è? Ma sei te ovvio.

Nioh 2

Sono un eremita che coccola gatti

La creazione del nostro alter ego virtuale sancisce così i nostri primi passi in Nioh 2. Pochi preamboli e subito ci tuffiamo a capo fitto nella cupa selva del periodo più buio del Giappone. Bastano pochi scontri per accorgersi che occorre più della prontezza di spirito per poter uscirne indenni. L’inizio è traumatico, specialmente se non avete già assaggiato il mantra frustrante tipico dei Dark Souls, Bloodborne e Sekiro vari. L’opera non perdona, e metterà a dura prova i vostri nervi, ma vi permetterà di accedere a un’area tutorial protetta ogni volta che ne avrete la necessità, anche dalla morte. Un ripasso dei comandi base e del necessario per riemergere dal reame oscuro degli Yokai è sacrosanto, ma anche semplicemente per rinfrescare e limare le proprie capacità. Camminare tra le varie regioni giapponesi è una caustica odissea, e non credo ci sia definizione migliore, ma, con il crescendo di difficoltà, ne giova – fortunatamente – il parametro della soddisfazione. Ammetto di esser stato parecchio scettico all’idea che un titolo del genere potesse farti innamorare, anche dopo averti fatto dannare per così tanto tempo senza aiuti, eppure eccoci qua. Alcuni piccoli segnali però agevolano la dura vita dell’avventuriero, e il primo tra questi è sicuramente il sontuoso reparto ruolistico che lo contraddistingue. Non vi è solo una miriade di arsanali e oggetti diversi, ma anche stili di gioco e approcci adatti a tutti i gusti. Armi a lunga o corta gittata e da lancio si alternano per garantire non solo un gameplay variegato, ma anche un sistema strategico funzionale e ben bilanciato per tutte le esigenze. Ho provato decine e decine di armi e abilità dirompenti e molte ancora non le avevo neanche sfioriate. Insomma, un’esperienza longeva, resa tale da un delizioso assortimento di strumenti utili e decisamente apprezzabili. La mia personale arma preferita è – se proprio dovessi scegliere – la falce, poiché racchiude l’anima stessa di Nioh 2. Essa cambia aspetto ed efficacia in base alla posa da battaglia che vogliamo di attuare, variando per danno, intensità e velocità di colpo. A supporto non possono mancare primitive armi a lunga distanza, come archi e pistole risalenti allo stesso periodo storico. Entrambe infliggono danni sorprendenti e, anche se non vantano una capienza eccelsa, riescono a garantire un valore aggiunto non indifferente sul campo di battaglia.

Nioh 2
S’i’ fosse Yokai arderei lo mondo

A completare il nostro vasto arsenale bellico, non potevano mancare oggetti dalle funzioni più disparate e consumabili per agevolare gli scontri più logoranti, ma ci siamo già abituati. Ciò che ho trovato folgorante è la lista di Yokai reclutabili da cui attingere il potere per sferrare colpi spettacolari, per poi palesarsi davanti al nemico in solenne maestosità. Il richiamo l’evocatore è forte, e alternare sane combo vecchio stile a uno spumeggiante sistema di summoning è cosa assai gradita. Chi non vorrebbe evocare un uragano di fuoco per incenerire i piantagrane o dilaniare il campo sotto i colpi di un serpente spettrale? Non mi lasciate da solo nella mia follia, c’è abbastanza teatralità per tutti. Ma quando la pistola è scarica, la vitalità spenta e l’inventario vuoto, possiamo sempre ricorrere a dei piccoli aiutini. Ogni tanto, durante l’esplorazione, potremmo imbatterci in buffi gatti a forma di pesce palla che, con le dovute coccole, rotoleranno in faccia ai nemici con severa pucciosità. Non basta? Allora sfruttare l’eco di qualche giocatore pio e magnanimo in grado di supportarci in battaglia è sempre un piano saporito. Lasciamo che il rozzo mostro di turno randelli di mazzate il fantasma del nostro amico, per poi infilzarlo vigliaccamente alle spalle. Non convenzionale certo, ma che qualcuno mi fulmini se lascio tutto l’esperienza ad ammuffire in qualche palude con feci di Yokai, giammai. I punti difatti ci attenderanno laddove siamo passati a miglior vita ma, qualora venissimo sconfitti ancora, addio al bottino e ci toccherà un nuovo giro di boa per farmare livelli. A supporto per le nostre avventure saranno presenti un gruppetto di spiritelli verdi reperibili durante l’esplorazione – e catalogabili come collezionabili – che, a costo di qualche buffa marachella pur di non farsi scovare, potrebbero deliziarci con gradevoli bonus permanenti. Tutti quanti i piccoli Yokai di ogni regione saranno presenti al punto di salvataggio e, oltre a burlarci di noi per l’ennesima morte poco poetica, chiederanno delle offerte in cambio di oggetti vitali per la nostra odissea. L’incessante girovagare in cerca di arraffare armature scintillanti o per cacciare qualche mostro degno delle migliori cacce di Monster Hunter è però agevolato da un level design squisito e minuziosamente architettato, che dona eleganza all’intera struttura scenica.

NioH 2

L’encomio dell’eroe solitario

Se da un lato il combat system di Nioh 2 vi pervaderà di pura estesi ludica, non mancheranno le tanto amate boss fight dall’impegno titanico. La scelta artistica e stilistica dei singoli nemici mi ha stupito non poco, ora merito di una serie di dettagli squilibrati e follemente memorabili, ora per una maestosità scenica spiazzante. Niente mosse avventate, ogni azione dovrà essere diligentemente dosata se volete concludere lo scontro con meno rischi possibili. Gli stessi nemici comuni sono inoltre ben variegati e dal design accattivante, rimpinguando un’enciclopedia di Yokai già convincente. Ce ne è per tutti i gusti, dal serpente con le sinuosità femminili intento ad inghiottirvi, al roditore abitante di bauli con le abilità da mimic. Team Ninja punta sui propri cavalli vincenti, consolidando le qualità che li hanno sempre contraddistinti e riformulando in una veste più performante le regole di design. Raramente si inciampa nella monotonia, anche se qualche richiesta in missione risulta essere scialba e poco accattivante di tanto in tanto. Decine di ore passano in battito di ciglia, tra lunghe spedizioni principali, secondarie e incarichi speciali per chi dovesse raggiungere il livello massimo.

In bilico tra follia e perdizione, Nioh 2 affonda le sue radici e conferma l’identità che lo aveva reso un titolo encomiabile nel settore degli RPG più impegnativi della sua Era. Il vibrante e tetro mondo degli Yokai, le creature più intriganti e temibili dell’antichità nipponica, si interseca con un aberrante mondo reale, dilaniato dalla sete di potere umana. Nella sovrannaturale resa dei conti per sentenziare il futuro il mondo, l’onirico e lo storico si mescolano, per dar vita ad un ammaliante racconto da non perdere. Se da un lato il reparto ruolistico sazia gli appassionati più esigenti, proponendo un ventaglio di armi e strumenti davvero galvanizzanti, il lato tecnico risulta più incerto. Una semplicistica ricostruzione ambientale è teatro tuttavia di un level design squisito e ben articolato, frutto di una mente brillante. Numerosi passi in avanti dal suo primo capitolo hanno ora formato un prodotto di buona qualità e aperto a decine di ore di puro godimento, ma si è scivolati negli errori del passato, un po’ per ingenuità, un po’ per eccessiva sicurezza. Rimane un’opera impegnativa certo, ma dannatamente poetica, che saprà regalarvi alcuni degli scontri più epici degli ultimi anni. Pazienza e astuzia sono le migliori alleate, oltre che ai gatti ovvio.

Sebbene abbia un nome così letterario, sin dalla tenera età egli matura un interesse per il genere RPG e quello fantasy, al punto tale da sognare di farne parte. Avete presente quei bambini che emulano l’onda energetica? Ecco, il suo sogno è invece quello di entrare nella realtà virtuale per lanciare lui stesso magie ai suoi nemici! Se non gli piace qualcosa, attenti, vi farà assaggiare la potenza degli elementi!