Star Trek Day 2020, dove nessun evento è mai giunto prima

Star Trek Day 2020. GamesVillage ha seguito per voi l’eccezionale evento organizzato da Viacom CBS e Paramount organizzato in occasione della giornata dedicata alla saga di Star Trek nel suo cinquantaquattresimo compleanno, che cade ufficialmente l’8 settembre. Infatti la prima messa in onda di Star Trek: La Serie Classica, nota nei paesi anglofoni come The Original Series (per gli amici TOS) è andata in onda esattamente l’8 settembre 1966, dopo che il primissimo pilot del 1964, intitolato Lo Zoo Di Talos, in lingua originale The Cage, prodotto da Gene Roddenberry per Desilu Studios, era stato scartato dalla Paramount perché troppo cerebrale e di poca azione. Ma a Star Trek è stata data una seconda possibilità, con un nuovo pilot, come abbiamo spiegato in questo articolo. Dopo la diretta il canale YouTube ufficiale di CBS All Access, canale che trasmette tutte le serie della saga negli Stati Uniti, ha messo a disposizione i video integrali di tutti i panel tratti dall’evento, con sottotitoli in traduzione automatica anche in italiano, che trovate qui ed anche visibili all’interno di questo Recap. Alcuni contenuti, purtroppo, sono stati bloccati per il nostro paese.  Preparate i pop corn andoriani e la birra romulana. Mettetevi comodi ed attivate la curvatura, per esplorare l’universo Trek con un cast All Stars proveniente da tutte le serie della saga, riunito per la prima volta insieme.

STAR TREK DAY 2020, IL PRIMO PANEL SU DISCOVERY

  • Ore 21.00
  • Moderatori: Will Wheaton e Mica Burton
  • Sonequa Martin Green (Primo Ufficiale Michael Burnham, sorella di Spock)
  • David Ajala (Cleveland “Book” Booker)
  • Michelle Paradise (Co-sceneggiatrice della serie)
  • Alex Kurtzman (Showrunner, sceneggiatore e Produttore)

Conducono il lungo evento di oltre tre ore Will Wheaton, noto al grande pubblico attuale come “nemico giurato” di Sheldon Cooper nel telefilm cult The Big Bang Theory, ma anche per aver recitato, da adolescente, nella serie Star Trek: The Next Generation, nel ruolo del piccolo Wesley Crusher, figlio della dottoressa di bordo e e Mica Burton, la figlia dell’attore LeVar Burton, noto per il personaggio di Geordi La Forge nella serie medesima. Il panel inizia subito con il contenuto più atteso, ovvero la presentazione del trailer ufficiale della terza stagione, in uscita a breve sui nostri schermi. Come sappiamo l’astronave USS Discovery fa un balzo in avanti di ben 930 anni nel futuro, in un’epoca completamente ignota e lontanissimo da casa, similmente a quello che succedeva alla Voyager. L’occasione è quella di presentare alieni del tutto nuovi e, pare, di dover ricostruire quello che resta della Federazione. Cosa ci aspetta nel 3188? Lo sapremo nel corso della terza stagione.

Durante il panel è stato presentato anche il flyer ufficiale, che riporta il nuovo logo della serie, non più legato ai klingoniani, come specifica Kurzman, che debutterà in territorio statunitense, il quindici ottobre prossimo e internazionalmente su Netflix il giorno dopo. I 13 episodi, fra l’altro, saranno distribuiti a cadenza settimanale, come in uso sulla TV.

 

Alex Kurtzman ricorda che l’ottimismo che ha sempre caratterizzato lo Star Trek originale di Gene Roddenberry è quello che ci fa andare sempre avanti con coraggio anche nelle situazioni più disperate. “The Burn” è il misterioso momento in cui la Galassia ha preso una brutta piega. Dopo aver fatto una seconda stagione ricca di personaggi classici e canonici, come Pike e Spock, è l’ora di conoscere il nuovo arrivo Booker, e soprattutto la sua gatta gigante Grudge, interpretata dall’attrice gatta Leeu Cat, e capire il loro ruolo nella storia. Sempre in avanti sui tempi, Star Trek Discovery presenta due personaggi molto interessanti, nel cast della terza stagione ci saranno infatti un non-binario ed un transessuale, Adera e Gray, che segnano anche il grande ritorno della specie Trill, e che si inseriscono nella linea della coppia apertamente omosessuale presentata nelle stagioni scorse. Del resto Star Trek, negli anni sessanta, ha presentato in TV il primo celebre bacio interraziale della storia televisiva, tra Kirk e Uhura. Kurzman conclude dicendo che l’ottimismo tipico della saga è fondamentale proprio in quest’epoca in cui stiamo vivendo una pandemia mondiale, e il fatto che la convention sia fatta con gli ospiti ciascuno da casa sua è sintomatico di quello che sta succedendo. Serve qualcosa che dia speranza alle persone, e la terza stagione è improntata su questo. Mica Burton ci ricorda infine che CBS All Access ha organizzato anche l’iniziativa benefica #STARTREKUNITEDGIVES su Twitter, con donazioni di un dollaro da parte sua per ognuno che rilancia il suo hashtag.

Star Trek è sempre stato per la normalizzazione della diversità. Le persone sono diverse. (David Ajala)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL 2 SU DEEP SPACE NINE

  • Ore 21.30
  • Moderatore: Will Wheaton
  • Terry Farrell (Jadzia Dax)
  • Alexander Siddig (Dottor Julian Bashir)
  • Armin Shimerman (Quark il Ferengi)
  • Nana Visitor (Maggiore Kira Neris)
  • Cirroc Lofton (Il figlio del Comandante Sisko)
  • Ira Steven Behr (Autore, Showrunner e Produttore Esecutivo)

Will Wheaton inizia il secondo Panel dicendosi fiero di presentare la sua famiglia allargata di Deep Space Nine, riferendosi ovviamente alla prima con la serie a cui ha partecipato direttamente, ovvero TNG. Si inizia subito con un argomento caldo, caro a tutti i fan, ovvero le origini della serie e ce ne parla direttamente il leggendario Ira Steven Behr, ovvero la grande mente dietro alla stazione spaziale. Una vera sfida dirompente, rispetto alla classica astronave, eppure un luogo magico dove poter raccontare storie. Behr cita subito l’inizio di Star Trek TOS, quando, nel 1963 era ancora Wagon Train in the Space, nelle idee di Gene Roddenberry, ovvero una versione spaziale di una serie western di moda nei primi anni sessanta. L’idea, dirompente, è quella di avere come ambientazione una stazione spaziale, per di più comandata da un padre vedovo (anche se Behr dice single) sconvolto dalla morte della moglie per colpa dei Borg, peraltro comandati da Locutus, ovvero il Capitano Picard dopo l’assimilazione, come sappiamo. Oggi, aggiunge il giovane Will, TNG e DS9 trovano tantissimi nuovi fan, grazie ai servizi streaming, che danno la possibilità di vederla anche a persone che non erano nate negli anni ottanta e novanta, durante la messa in onda originale. DS9, secondo Nana Visitor, non sarebbe MAI stata popolare come TNG, ma oggi, per molti fan, come per chi scrive, è una delle più amate in assoluto per le sue oggettive qualità di scrittura. Nana ricorda anche quando ad una convention è stata avvicinata da un quindicenne che, grazie a Netflix, amava il suo personaggio. Alexander Siddig aggiunge poi una interessante considerazione, ovvero che spesso il pubblico delle minoranze trova forza nei messaggi di uguaglianza dati da DS9 e dalla saga intera. Terry Farrell ricorda come molti fan hanno aperto le loro menti, dicendo che l’amore è valido in tutte le sue forme, a dispetto dell’apparenza e di tutte le convenzioni sociali. Un messaggio decisamente importante. Essere parte di Star Trek, avere l’eternità anche dopo morta, secondo Terry, è il regalo più grande che potesse ricevere. DS9, in particolare, è uno dei punti più alti raggiunti da Star Trek, ricordiamolo. Raramente, considerando le produzioni televisive di fantascienza, è stato raggiunto un simile livello di alta scrittura, ed in proposito, anche dal cast, viene ricordato l’episodio “onirico” Far Beyond The Stars in cui uno scrittore nero inventava la storia della stazione spaziale comandata da un uomo nero, ma, negli anni cinquanta era considerato solo un “povero negro” che nessuno avrebbe seriamente considerato su una rivista fatta per soli lettori bianchi. Una eccezionale denuncia del razzismo, che ritroviamo anche nel successivo doppio episodio sugli asili distrettuali,  locati però, temporalmente, nel 21mo secolo. Prove d’autore memorabili e commoventi. Cirroc Lofton aggiunge la citazione di parecchi scrittori neri, storicamente fondamentali e la grande passione e ricerca spese per realizzare gli episodi, oltre alla grande bravura degli attori nell’interpretare ruoli molto diversi dal solito. Viene in seguito approfondito il rapporto tra Cardassiani e Bajoriani, che altro non è che una metafora del rapporto tra Tedeschi ed Ebrei durante il Nazismo, coi personaggi psicologicamente complessi ed affascinanti come non mai di Kira e Gul Dukat. Allo stesso modo, continua Armin, sono importanti le figure dei Ferengi per capire le culture completamente diverse dalla nostra. Il panel non poteva non concludersi con il commovente ricordo di due attori molto importanti da poco scomparsi, entrambi nel tardo 2019, Aron Eisenberg, di cui abbiamo parlato anche in questo articolo, e René Auberjonois rispettivamente nei ruoli del primo Ferengi arruolato nella Flotta Stellare Nog e del mutaforma Odo.

L’amore è amore. Non importa. L’idea di amare semplicemente qualcuno, come viene, a dispetto del pacchetto che lo contiene. (Terry Farrell)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL 3 SU STRANGE NEW WORLDS

  • Ore 22.00
  • Moderatore: Mica Burton
  • Anson Mount (Capitano Pike)
  • Rebecca Romijn (Numero Uno)
  • Ethan Peck (Signor Spock)
  • Akiva Goldsman (Produttore esecutivo)
  • Henry Alonso Myers (Produttore esecutivo)
  • Akela Cooper (Co-produttrice esecutiva)
  • Davy Perez (Co-produttore esecutivo)

Tra un Panel e l’altro, con piccole pause di alcuni minuti per un riposo tecnico ed anche dei moderatori, appaiono interessanti curiosità e trivia sul mondo Trek, con aneddoti provenienti da tutte le serie passate, presenti e future. Si, perché nel corso dell’evento si è anche parlato di una serie decisamente attesa, ovvero Strange New Worlds, nata come una sorta di spin-off di Discovery, che nessuno si aspettava, e che ha per protagonisti delle vecchie anzi vecchissime conoscenze, ovvero il Capitano Christopher Pike, messo in scena dal talentuoso Anson Mount, visto nell’episodio pilota originale della serie classica The Cage, ed il cui ruolo era già stato portato sul piccolo schermo da Jeffrey Hunter. Nella serie appare anche un giovane Signor Spock, interpretato da Ethan Peck, nipote del celebre Gregory Peck, attore leggendario del passato, e la figura dell’originale Numero Uno, ripresa poi dal personaggio di William Riker in TNG, che nel Pilot The Cage era interpretata dalla moglie di Gene Roddenberry in persona, e che nella nuova ha invece il volto dell’affascinante Rebecca Romijn. I personaggi della serie sono molto simili quelli del canone classico di Star Trek, sempre sorridenti, positivi ed ottimisti, e la serie, decisamente classica nelle impostazioni, sarà persino distribuita una volta a settimana come da modalità classica della televisione di un tempo, esattamente come Discovery. Gli attori concordano su una cosa, Star Trek dà letteralmente la possibilità di sognare a tutti. Durante il Panel Ethan Peck ricorda i due libri di Leonard Nimoy, Io sono Spock e Io non sono Spock, antitetiche biografie, e afferma anche di aver avuto una opportunità unica, ovvero interpretare un vero e proprio personaggio di culto per lui. Durante il Panel viene trasmesso il trailer ufficiale della serie, ma purtroppo sul territorio italiano, per motivi di diritti, il Panel stesso è stato oscurato su YouTube, ed è visibile solo su StarTrek.com per un periodo limitato in questa pagina.

Spock è sempre stato il mio personaggio preferito di sempre, interpretarlo è l’occasione che aspettavo da una vita intera!!! (Ethan Peck)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL 4 SULLA SERIE CLASSICA

  • Ore 22.30
  • Moderatore: Will Wheaton
  • George Takei (Ikaru Sulu)
  • Eugene “Rod” Roddenberry (CEO della Roddenberry Entertainment)

Prima di parlare del Panel della Serie Classica bisogna fare una doverosa premessa, la serie è andata in onda ben cinquantaquattro anni fa, e purtroppo, come sappiamo, buona parte del cast è ormai scomparso, compresi i protagonisti principali Leonard Nimoy, ovvero Spock, e Deforest Kelley, nei panni del Dottor McCoy. Allo stesso modo James Doohan, l’attore che interpretava Montgomery Scott, è andato con la sua bottiglia di Scotch nei pascoli divini. Ci hanno lasciato anche Gene Roddenberry, nel lontano 1991, e sua moglie, che ha interpretato la voce del computer per cinquantanni, oltre che un paio di ruoli secondari in TOS e TNG. Tra i superstiti è presente solo George Takei, ovvero Ikaru Sulu, accompagnato da Eugene Rod Roddenberry, figlio del creatore della saga. Un Panel meno spettacolare ed intimista, dunque. I due raccontano diversi momenti iconici della Serie Classica tra cui la celebre scena in cui Sulu impazzisce ed esce a tirare di scherma nei corridoi dell’astronave Enterprise. I tre ricordano inoltre ricordano l’episodio cult Naked Time ed il celebre primo bacio interraziale della storia televisiva. Eugene durante il Panel commuove tutti ricordando momenti della sua vita con il padre, come quando guardava la serie in TV insieme a lui ma il ricordo dei tanti attori, produttori e sceneggiatori scomparsi, come ad esempio la celebre DC Fontana, recentemente passata a miglior vita, purtroppo rende triste tutta l’atmosfera. Anche questo Panel non è stato reso disponibile su YouTube per l’Italia ed è temporaneamente visibile solo sul sito dell’evento.

Ricordo con affetto i momenti in cui da bambino guardavo Star Trek in TV con mio padre, che ne era anche il creatore. (Eugene Roddenberry)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL 5 SU VOYAGER

  • Ore 23.00
  • Moderatore: Mica Burton
  • Kate Mulgrew (Capitano Katherine Janeway)
  • Robert Picardo (Medico Olografico d’Emergenza)
  • Robert McNeill (Tenente Tom Paris)
  • Garrett Wang (Guardiamarina Harry Kim
  • Tim Russ (Tenente Tuvok)
  • Ethan Phillips (Addetto al morale Neelix)
  • Levar Burton (Geordie LaForge in TNG) cameo a sorpresa

Il Panel dedicato alla Voyager cade in concomitanza con i festeggiamenti per il venticinquennale della serie, ed appare anche il più corposo come presenze tratte dal cast originale. Ben sei attori riuniti insieme, inclusi il capitano ed il leggendario medico olografico. Fra l’altro, ricordano Paris e Kim (gli attori Robert McNeill e Garrett Wang), la nuova serie è stata iniziata in un contesto molto particolare, ovvero il trentennale della Serie Classica, e si voleva rendere protagonista di nuovo una astronave federale, con un telefilm dal tono più tradizionale rispetto a Deep Space Nine. Ora che sono passati venticinque anni, interviene il capitano Janaway (l’attrice Kate Mulgrew), non si sentono però così vecchi, ma esattamente come allora, ovvero “Un gruppo di idioti che vengono sparati facilmente da un cannone!” Una metafora divertente e colorita per indicare il loro status di dilettanti allo sbaraglio. A quel punto arriva una vecchia conoscenza accanto a Mica Burton, ovvero Levar Burton in persona, a sorpresa, a salutare tutti, del resto la figlia trasmette in diretta da casa sua! Gli attori di Voyager lo accolgono dicendo che ha sbagliato serie, e che la sua è nella stanza in fondo al corridoio, con un momento di ilarità generale. Star Trek, del resto, è una vera e propria grande famiglia allargata. Levar, comunque, non tutti lo sanno, è stato uno dei registi di Voyager, in alcuni episodi, quindi compare a pieno diritto. Le nuove generazioni continuano a guardare Voyager, magari in streaming, insieme ai propri genitori, riscoprendo poi l’intera saga, conclude Tim Russ. A quel punto gli attori ricordano che in un episodio cult il capitano e Paris ricordano che si sono accoppiati e hanno generato dei cuccioli rettiliani! Il discorso poi si sposta sull’importanza della presenza del primo capitano donna della saga e della validità del suo modello anche nella società attuale. Segue un bel momento in cui Robert Picardo ricorda anche l’importanza del suo personaggio, il dottore olografico, una tecnologia del tutto nuova, che poteva offrire davvero molto dal punto di vista narrativo, similmente a Data in TNG, che si conclude con l’analisi della coppia comica formata da Paris e Kim, ottimi insieme sullo schermo, tirando in ballo persino l’astrologia cinese. Tim Russ aggiunge poi il fatto che per lui sia stata una grande sfida attoriale poter interpretare un personaggio complesso come un vulcaniano citando Leonard Nimoy come esempio. Il personaggio di Neelix ha abbandonato la serie a metà, e l’attore che lo interpreta si diverte ad ipotizzare cosa gli sia successo dopo che è sbarcato sull’asteroide ed ha sposato Dexa, un’aliena locale, talassiana come lui. Forse, ipotizza, ha aperto un ristorante, grazie alle sue doti di cucina. Nel 1999, come sappiamo, Ethan Phillips ha scritto anche un libro di ricette, tra le quali si trovano alcune delle prelibatezze viste sulla Voyager, come possiamo leggere qui. Per tutti gli attori, in conclusione, quei sette anni sono stati capaci di cambiare letteralmente la vita.

Saranno anche passati venticinque anni, ma noi ci sentiamo esattamente come eravamo all’inizio della serie, ovvero un gruppo di idioti che vengono sparati facilmente da un cannone! (Kate Mulgrew)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL 6 SU ENTERPRISE

  • Ore 23.20
  • Moderatore: Will Wheaton
  • Scott Bakula (Capitano Jonathan Archer)
  • Linda Park (Addetta alle comunicazioni Hoshi Sato)
  • John Billingsley (Dottor Phlox)
  • Dominic Keating (Tenente Malcom Reed)
  • Anthony Montgomery (Timoniere Travis Mayweather)
  • Connor Trinneer (Comandante Trip Tucker)

Enterprise è stato il primo prequel della saga, ambientato diversi anni prima della Serie Classica, ed importante perché ha approfondito la nascita di molti elementi Trek, dal teletrasporto al traduttore universale, la velocità curvatura, fino alla Federazione stessa. Per Scott Bakula, il capitano, era come essere nel selvaggio Far West! Senza regole e pionieri assoluti. Per gli attori inoltre, il veterano Bakula, fin troppo noto per la serie Sci-Fi Quantum Leap, è stato una vera guida ed un punto di riferimento, in stile Patrick Stewart (Picard) per TNG. Will Wheaton ricorda a quel punto che la serie è stata girata dopo un momento molto buio per gli Stati Uniti, ovvero il celebre attentato dell’11 Settembre 2001, e che la drammaticità degli eventi si rivive in alcuni episodi, come Desert Crossing e The Expanse, oltre a dare un tono più cupo all’intera serie, che affronta, come tutta la saga, problemi attuali, con l’occhio clinico della fantascienza. Bakula si sofferma poi sull’introduzione di cinque specie completamente nuove per la saga, con cui vengono intessuti rapporti nella filosofia di integrazione tipica di Star Trek. Con Trinneer e Sato viene poi ricordato l’episodio dello Specchio, diretto da Jim Conway, che riprende l’universo parallelo malvagio della saga. Ad un certo punto poi Keating confessa di essersi portato a casa due giganteschi cristalli alieni, trafugandoli abilmente dagli studi Paramount, e di averli ancora in bella vista in salotto! Ed in seguito dice anche, cosa molto importante, come Star Trek spesso abbia cambiato la vita delle persone, sia attori che semplici spettatori. Per Bakula è importante sapere che quando ci chiediamo “come supereremo questo brutto periodo?” La saga è sempre presente per dare una speranza.

Non importa se sei mezzo nero, mezzo bianco, blu, verde, nero, bianco, asiatico non importa. Siamo tutti uguali. E’ la razza umana. Questo è l’ottimismo utopico di Gene Roddenberry. (Travis Mayweather)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL 7 SU LOWER DECKS

  • Ore 23.40
  • Moderatore: Mica Burton
  • Tawny Newsome (doppiatrice)
  • Jack Quaid (doppiatore)
  • Noël Wells (doppiatrice)
  • Eugene Cordero (doppiatore)
  • Mike McMahan (Showrunner)

 

Nel Panel dello Star Trek Day 2020 dedicato alla seconda serie animata prodotta per la saga è presente parte del cast del doppiaggio, con le voci originali della serie. Lower Decks ha un tono scanzonato e divertente, e ci racconta le disavventure dell’equipaggio della USS Cerritos nello spazio. La cosa divertente della serie, specifica lo showrunner, è averla vista praticamente nascere da sola, come contenuto che da sempre i fan desiderano ma, mentre negli Stati Uniti la serie sta già andando in onda, in Italia è ancora attesa e poco si sa della sua messa in onda. Mica Burton poi si stupisce dell’enorme calore con cui i fan hanno accolto la serie animata, amando da subito il lato leggero della saga e i doppiatori raccontano ognuno il loro momento preferito della prima stagione. Lo showrunner ricorda poi come la serie sia stata completata durante la Quarantena per il Covid-19, con doppiatori, musicisti e tecnici a lavorare ognuno a casa propria, con un lavoro finale di montaggio davvero titanico. Nella serie sono presenti momenti altamente comici e parodie di alcuni momenti tipici del passato, come l’iconica partita di poker di TNG e il ritorno dell’entità Q con John De Lancie! Per evitare troppi spoiler consigliamo quindi caldamente di vedere questo Panel solo dopo l’uscita italiana della serie, anche se è molto dura resistere, lo sappiamo.

Adoro vedere tutto il genere di cose umili e noiose che l’equipaggio di plancia fa quando nessuno lo guarda! (Jack Quaid)

STAR TREK DAY 2020, IL PANEL FINALE SU TNG E PICARD

  • Ore 00.05
  • Moderatore: Will Wheaton
  • Patrick Stewart (Capitano Picard)
  • Jonathan Frakes (Numero Uno)

Chiude lo Star Trek Day 2020 un Panel unico per due serie legate a doppio filo, ovvero The Next Generation e Picard, con ospiti due soli attori comuni ad entrambe, ovvero Patrick Stewart e Jonathan Frakes. La prima è quella che ha definitivamente concretizzato il mito della saga nei tardi anni ottanta, la seconda è invece quella monografica dedicata all’iconico capitano, ormai vecchio e ritiratosi in pensione, costretto a tornare sul campo per una misteriosa minaccia romulana, col ritorno di diverse vecchie conoscenze, come Deanna, Data, Sette di Nove, Thug, i minacciosi Borg e tantissime citazioni classiche. Momenti emozionanti come quando il capitano Picard dice per la prima volta attivazione, e una impostazione da fan-serie molto nostalgica. La serie ha toni adulti e più cupi rispetto a TNG, ma del resto sono momenti bui, in cui la Federazione sta scoprendo un lato oscuro. Durante il Panel vengono ricordati diversi aneddoti su entrambe le serie, e si analizza il loro stretto collegamento. Anche in questo caso, purtroppo, il video non è stato reso disponibile su YouTube dopo la messa in onda dell’evento originale. Durante la serie, lo ricordiamo, è nata la tradizione della cosiddetta The 47 Cospiracy, ovvero dei numeri 47 nascosti in Star Trek, in onore del Pomona College, ancora oggi citata nella cultura popolare. Nel numero wordpress dell’articolo, casualmente, il 47 è apparso casualmente… In definitiva un evento veramente interessante per tutti i fan della immortale saga.

 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.