Monster Hunter Rise Provato: un nuovo mondo da esplorare

Monster Hunter Rise

Il brand Monster Hunter ha vissuto negli ultimi anni, in particolare grazie all’arrivo di Monster Hunter: World, un momento d’oro che ancora oggi ĆØ impossibile non accettare, ammettere ed elogiare. Grazie al passaggio da un format più hardcore e arcade rispetto a un sistema più ā€œapertoā€ e più familiare alla maggior parte dei giocatori, veterani e non, il nuovo corso della saga ha sicuramente preso una piega che sembra avere tutte le carte in regola per continuare a macinare consensi e successo negli anni, nonostante la software house non voglia in alcun modo abbandonare quelli che sono i suoi stilemi e le sue origini. E Monster Hunter Rise sembra seguire questa filosofia!

Monster Hunter: World ĆØ infatti stato accusato di essere un titolo spesso e volentieri troppo semplice e ā€œgentileā€ nei confronti dei giocatori rispetto a quelle che sono le caratteristiche originarie della serie. Col passare del tempo, per, questa sensazione ha lentamente abbandonato i giocatori, che si sono ritrovati per le mani un prodotto in grado di fargli macinare ore e ore di gioco e di metterli continuamente alla prova. Nel frattempo, su Nintendo Switch, ĆØ arrivato Monster Hunter Generations: Ultimate, versione rivista e ampliata di quello che ĆØ uno dei capitoli più vasti e ricchi di contenuti della saga, uscito in origine solo su Nintendo DS in Giappone. Grazie a questi due esponenti, il brand ha raggiunto una notorietĆ  quasi mai toccata fino a quel momento, uscendo definitivamente dalla cerchia dei prodotti di nicchia fino a diventare uno dei prodotti più importanti della scorsa generazione di console, e sicuramente uno di quelli principali per quella appena iniziata. Proprio in concomitanza con l’arrivo della nuova generazione, Capcom ha sfornato per il 2021 appena iniziato il primo Monster Hunter ā€œdi nuova concezioneā€, anche se in realtĆ  questo capitolo non ĆØ pensato per PS5 e Xbox Series X/S bensƬ arriverĆ  in esclusiva su Nintendo Switch.

Parliamo di Monster Hunter Rise, che arriverĆ  a rimpinzare la scuderia di Nintendo con un capitolo della saga molto ambizioso sia sul piano contenutistico sia su quello tecnico e strutturale. Noi abbiamo provato il prodotto grazie a un codice fornitoci da Nintendo, che ci ha permesso di testare con mano la versione preliminare della demo, che verra rilasciata comunque nel corso delle prossime settimane per tutti gli utenti, e che potrĆ  differire dal gioco completo, come giustamente Capcom si ĆØ preoccupata di sottolineare durante la fase iniziale del gioco.

Questo primo contatto però ci ha permesso di prendere familiaritĆ  con un prodotto che giĆ  sembra avere tutte le carte in regola per soddisfare la fame di caccia di tutti gli appassionati della saga e magari anche di strizzare l’occhio ai novellini, visto che comunque Rise, come dice anche la parole stessa, vuole rappresentare in un certo senso un nuovo inizio, sia per la saga su Nintendo Switch sia per la saga in generale.

Monster Hunter Rise: un gameplay per tutti i gusti!

Sul piano del gameplay, Monster Hunter Rise si mostra molto simile a quella che ĆØ la struttura ludica intrapresa con World. Banalmente, come di avevamo giĆ  prima, il sistema di comandi ĆØ praticamente identico a quello del gioco uscito nel 2018 su PlayStation 4 e Xbox One e anche pad alla mano si ha la sensazione di star giocando praticamente a un qualcosa di molto simile, cosa che non e chiaramente un male, anzi.

Monster Hunter Rise ci ha subito colpito per la sua frenesia, leggerezza e profonditĆ  tattica tipica della serie, che però in questo capitolo sembra essere un attimino sacrificata a favore di una maggiore immediatezza. Tutto ci ĆØ sembrato leggermente più ā€œarcadeā€, più rapido, e questo si evince, ad esempio, dalla sparizione degli insetti guida che indicavano la strada attraverso un sistema basato sul ritrovamento delle tracce e la successiva individuazione del mostro da cacciare, a favore di una freccia dinamica che indica l’obiettivo da seguire fin quando non si arriva ad esso. Per il resto ĆØ il Monster Hunter di sempre: si accetta una missione, si trova il mostro e si caccia, con i soliti due, tre, cinque tentativi, in base alla missione. Durante la ricerca della creatura ĆØ chiaramente possibile esplorare la mappa per trovare oggetti consumabili, materiali e quant’altro, anzi, risulta quasi doveroso, a causa di una piccola variazione sul tema effettuata dagli sviluppatori per questo nuovo capitolo della saga.

monster hunter

In Monster Hunter Rise ritorna, con qualche variante, anche la dinamica della Fauna Endemica, che in questo capitolo sembra rivestire un ruolo più importante rispetto al passato. Esplorando la mappa di gioco ĆØ possibile, ad esempio, incontrare uno Spiriuccello o un Insettocchi, appartenenti appunto alla fauna endemica e che risultano fondamentali al fine di sbloccare dei veri e propri boost momentanei alla difesa, all’attacco, e quant’altro, un aspetto che rende il tutto più, appunto, ā€œarcadeā€ e se vogliamo un tantino ā€œvecchio stampoā€. L’utilizzo sapiente dei bonus di queste creature, che possono essere sia di supporto sia potenziatrici, rende in qualche modo l’esperienza di gioco allo stesso tempo sia più appagante sia più longeva, ma comunque sempre e comunque a discrezione del giocatore e del suo modo di approcciarsi alle battaglie.

Risulta quindi molto utile esplorare la mappa prima di recarsi verso l’obiettivo principale, in modo da arrivare più carichi di potenziamenti e di oggetti possibile. Una volta raggiunto l’obiettivo potete fare affidamento sui compagni, come di consueto, quali il Felyne e una new entry, il Canyne, che oltre a combattere vi dĆ  la possibilitĆ  di cavalcarlo, in modo da portarvi a destinazione con maggiore rapiditĆ . Passando al combattimento più nello specifico, in Monster Hunter Rise rimangono gli archetipi ormai classici della build, quindi spada e scudo, doppie lame, spadone, kinsetti, ascia, falcione e via dicendo, cosa che, siamo pronti a scommettere, farĆ  la felicitĆ  degli appassionati di vecchia data, ma le novitĆ  non mancano di certo.

In Monster Hunter Rise vengono aggiunti, ad esempio, gli Insetti filo, una sorta di variante del rampino introdotto con Iceborne, che permette sia di esplorare la mappa più rapidamente (Filoscatto), coprendo grossi pezzi dell’area con un balzo o aggrappandosi a sporgenze, ma anche di sferrare dei veri e propri attacchi ai nemici, che variano in base all’arma utilizzata e che spesso e volentieri risultano fondamentali per bloccare un nemico a terra. Ciò risulta un’aggiunta importante e utile, appunto, sia per l’esplorazione sia per il combattimento, cosa che, come dicevamo anche prima, dĆ  ancora di più la sensazione di freschezza, immediatezza e maggior dinamicitĆ  che Capcom vuole dare al titolo, senza pero mai dimenticare la profonditĆ  tattica e strategica tipica della serie. Durante le due missioni disponibili nella demo abbiamo affrontato due creature e giĆ  la seconda, di difficolta normale, e ci ha giĆ  saputo impensierire, in quanto in grado di immobilizzare il nostro avatar, cosa che ci ha ricordato ancora una volta come non si debba mai sottovalutare il titolo, nonostante le semplificazioni che sembrano investire la produzione, in grado di presentare un livello di sfida sempre molto alto e in crescita con l’avanzare del tempo.

Tecnicamente parlando…

Da vedere Monster Hunter: Rise compie sicuramente passi avanti molto importanti rispetto agli standard visti con Monster Hunter: Generations Ultimate, un titolo certamente con ambizioni differenti, ma che mostrava però le tante limitazioni dell’hardware dell’ibrida di Kyoto.

Con Rise non si può non sottolineare il grande lavoro svolto da Nintendo e da Capcom per rendere questo primo capitolo di punta sull’ibrida Nintendo più piacevole possibile dal punto di vista tecnico. Il Re Engine infatti si mostra particolarmente in ottimo spolvero in questo Monster Hunter Rise, sia a livello di beltĆ  visiva sia a livello di stabilitĆ  e di fruibilitĆ . Va detto che il gioco su Nintendo Switch in modalitĆ  portatile gira con una risoluzione incredibilmente valida, con 30fps molto solidi e quasi sempre privi di problemi di sorta, mentre in tv il gioco sembra avvicinarsi alla soglia anche del full hd, aggiungendo un frame rate ancor più solido, quasi mai soggetti a cali, nemmeno nelle fasi più concitate.

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Questo ĆØ il grande merito, appunto del Re Engine, che ĆØ riuscito a dare al nuovo capitolo della saga dei cacciatori una spinta in più dal punto di vista tecnico, che ĆØ possibile apprezzare grazie anche ad una modellazione poligonale di tutto rispetto e decisamente più al passo coi tempi, che abbandona quell’aria un po’ vetusta e nettamente di vecchia generazione che aveva Generations Ultimate, per abbracciare uno stilema più vicino a quello del capitolo principale della saga in questo momento a livello tecnico, ossia Monster Hunter: World, un titolo che gira su piattaforme ben più potenti. Anche l’hud di gioco, banalmente, e i vari menù di gioco, richiamano moltissimo Monster hunter: World e si mostrano molto più all’avanguardia, per cosi dire, rispetto a ciò a cui ci aveva abituati il precedente capitolo su Nintendo Switch.

Sotto questo aspetto possiamo pertanto essere contenti di sapere che ci troveremo per le mani un titolo che abbraccia in maniera decisa il futuro e vuole scrollarsi di dosso quell’aria di limitazione che potrebbe avere un titolo pensato per questo hardware, che pero con Rise non sembra avvertirsi minimamente. Buona ĆØ ad esempio la modellazione dei mostri, molto belli, numerosi, spettacolari e scenici anche nei loro movimenti, specialmente durante gli scontri.

Monster Hunter RiseQuesta demo preliminare ci ha consentito di scontrarci con un Gran Izuchi, un wyvern rapace introdotto per la prima volta proprio con Monster Hunter Rise e con un Mizutsune, una creatura ben più nota ai fan storici della saga introdotto in Monster Hunter Generations e che qui ritorna in forma smagliante, sia da un punto di vista estetico sia della valenza in chiave strettamente ludica.

In generale, dal punto di vista artistico, Monster Hunter: Rise si dimostra molto in sintonia con Monster Hunter: World e riesce a risultare un prodotto molto piacevole da vedere e non vediamo l’ora di approfondirne ulteriormente Kamura, la nuova base della Gilda dei cacciatori, che con questa demo abbiamo potuto esplorare solo in minima parte e su cui chiaramente non possiamo dare un giudizio definitivo. In ogni caso, questo primo contatto ĆØ risultato molto più che positivo e, in tutta onestĆ , non vediamo l’ora di tornare a cavalcare il nostro Canyne alla ricerca delle tante prede a cui saremo costretti a dare la caccia.

Questo primissimo contatto, del tutto preliminare, avuto con Monster Hunter Rise ci ha convinto appieno. Dopo aver assaggiato le potenzialitĆ  del nuovo titolo della saga non vediamo letteralmente l’ora di tornare a caccia in compagnia dei nostri fidati compagni, grazie ad un sistema ludico che sembra voler strizzare l’occhio sia ai nuovi sia ai vecchi giocatori, sorretto da un insieme di meccaniche pensate apposta per rendere l’esperienza più fresca e dinamica possibile, senza mai però dimenticare le origini della seria. A ciò si aggiunge un comparto tecnico sicuramente di tutto rispetto e che non sembra in alcun modo penalizzato dall’hardware di gioco, cosa che non possiamo fare a meno di sottolineare, considerando anche la natura finalmente ā€œopen worldā€ del titolo, arrivata finalmente anche su Nintendo Switch. Insomma, il 26 marzo non ĆØ mai stato cosƬ lontano!

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.