Annunciato a sorpresa durante l’Xbox & Bethesda Showcase, A Plague Tale: Requiem è risultato uno dei giochi più interessanti della conferenza.
L’inaspettato sequel del fortunatissimo A Plague Tale: Innocence, che sembrava “completo” nella sua concezione ed evoluzione, ha catturato l’attenzione dei più, proprio in considerazione del fatto che tutte le convinzioni maturate col precedente capitolo potrebbero essere sovvertite.
Pur non conoscendo la collocazione cronologica e geografica di questo secondo capitolo del brand targato Asobo Studio, le cui informazioni in merito sono al momento molto limitate, siamo pronti a scommettere sulla buona riuscita del progetto, che già da questi primissimi vagiti sembra aver conservato quello stile inconfondibile che ha catturato sia i giocatori sia gli addetti ai lavori nel 2019, anno in cui il primissimo capitolo debuttava sul mercato sicuramente ben lontano dalle luci della ribalta.
In attesa di ricevere ulteriori informazioni sul titolo, previsto per il 2022 su Xbox Series S/X, PC e PlayStation 5, vogliamo provare a immaginare – basandoci sui pochi frame visti finora – quale potrebbe essere il futuro di Amicia e del piccolo Hugo, il cui infausto destino sembra ancora una volta desideroso di bussare alle loro porte in maniera ineluttabile.
A Plague Tale Requiem: più Hugo per tutti?
Una delle primissime cose che saltano all’occhio è il balzo temporale, seppur apparentemente leggero, avvenuto tra i il primo e questo secondo capitolo. Dalle prime immagini abbiamo infatti notato una Amicia più matura, più “donna”, ma soprattutto un piccolo Hugo più cresciuto, più forte.
Lo sguardo del bambino, sfortunato protagonista di una vicenda a dir poco incredibile, sembra essere diverso, più deciso, quasi feroce. Il tenero e “indifeso” Hugo, forgiato inevitabilmente dagli eventi, è cresciuto, non è più spaventato e smarrito, ma anzi sembra essere più forte di quanto non sia mai stato finora. E chissà se questo non possa significare una sorta di cambio di “ruoli” con ovvie conseguenze anche a livello di gameplay.
Nel primo capitolo il giocatore veste i panni di Amicia (salvo qualche breve momento in cui si controllava Hugo), intenta a difendere a spron battuto il piccolo fratellino indifeso con tutto ciò che ne consegue a livello di gameplay e chissà che in questo secondo capitolo le parti non possano invertirsi.
Questa ipotesi ci è balenata in mente prestando attenzione allo sguardo e l’espressione dei due giovani protagonisti, cosa che ci ha dato la sensazione che i giochi di forza sembrano in qualche modo alterati, con Amicia che ora sembrerebbe in qualche modo più fragile e spaventata rispetto al passato, cosa che potrebbe voler significare più spazio per Hugo e di conseguenza delle potenziali novità, anche pesanti, in termini di gameplay.
Del resto, chi ha giocato al primo capitolo lo sa bene. Hugo è dotato di un grande potere, il potere della Macula, tanto strabiliante quanto spaventoso ma in ogni caso radicato nel suo sangue in maniera indelebile. Questo cambio di direzione potrebbe voler significare più spazio per elementi di gameplay innovativi e differenti, in grado di ampliare la formula ludica vista nel primo capitolo che, per quanto funzionale alla storia e al target dell’opera, risultava comunque in qualche modo limitata.
Nuova avventura, nuovo setting?
Riuscire a speculare su questo A Plague Tale Requiem, basandoci su quanto visto finora, è davvero molto complesso. Al di là della “semplice” questione dei pochi dati effettivi in nostro possesso, dobbiamo fare i conti anche con la nostra mente, che sta già viaggiando verso confini sconosciuti nel tentativo di immaginare cosa potrebbe attenderci l’anno prossimo.
Le uniche certezze sono relative alla natura di sequel diretto del primo capitolo, e non potrebbe essere altrimenti, e ci portano a immaginare alcuni scenari strutturali potenzialmente interessanti. Poco fa vi parlavamo della possibilità di aver un cambio di protagonista o comunque di avere più fasi con Hugo, le cui sezioni esplorative risultavano molto più “semplici” grazie proprio ai poteri del bambino, in grado di controllare quelli che erano la minaccia principale del primo capitolo, i ratti. Se quindi a livello di gameplay abbiamo già individuato in qualche modo quella che potrebbe essere la “rivoluzione” principale, da un punto di vista tecnico e strutturale ci piacerebbe ipotizzare un cambio di setting per questa nuova avventura, che sembra essere ambientata diversi anni dopo le vicende di Innocence ma comunque non eccessivamente distante a livello cronologico.
È lecito immaginare che dopo i terribili eventi narrati nel primo capitolo di due ragazzi abbiano deciso di lasciarsi tutto alle spalle, con conseguente un potenziale cambio di setting, elemento che potrebbe dare una grossa spinta nella costruzione e nella consacrazione di quello che potrebbe diventare un universo tematico importante per l’attuale generazione di console e per il futuro del medium in generale.
Sia chiaro, le poche informazioni in nostro possesso non sono sufficienti per avallare tale idea, ma siamo convinti che in qualche modo potrebbe funzionare, avendo comunque dato a Innocence una chiusura “vera” e su cui sarebbe difficile tornare senza “rovinare” in parte la qualità e la coerenza complessiva del racconto. Quel che è certo è che una nuova, terribile, minaccia è destinata ad abbattersi sui due giovani fratelli e siamo molto curiosi di scoprire di cosa si tratterà.
Del resto, un grande e terribile potere può portare a generare odio e paura nel prossimo, e siamo convinti che il comparto narrativo di questo A Plague Tale Requiem potrebbe in qualche modo seguire questo filone tematico, per quanto non abbiamo informazioni a sufficienza per sbilanciarci più di tanto.
Terrore su next-gen
Quel che è certo è che A Plague Tale Requiem dovrebbe arrivare soltanto sulle console di nuova generazione, ossia Xbox Series S/X, PC ma anche su PS5 (notizia confermata direttamente dal team poco dopo la conferenza). Di conseguenza, il non dover badare alla potenza di calcolo più limitata dei vecchi hardware potrebbe spingere Asobo Studio verso una direzione artistica ancor più sontuosa e vigorosa di quanto visto nel primo capitolo che, in ogni caso, ha saputo fare molto bene anche sotto questo punto di vista.
Le possibilità offerte dagli hardware di nuova generazione potranno dunque risultare decisive nella concezione di un titolo ancor più vasto e immersivo, da un punto di vista non solo tecnico e artistico ma anche strutturale, poiché siamo convinti che il tutto verrà sfruttato anche per imbastire manovre di gameplay e soprattutto finezze di game design in grado di ampliare una formula ludica sì semplice, ma comunque funzionale e mai banale.
Speculare su questo aspetto, però, al momento risulta molto complesso, poiché si è visto veramente poco e gli elementi in nostro possesso sono altrettanto esigui. In ogni caso, siamo pronti a scommettere sulla bontà della produzione, che avrà il difficile compito di confermare quanto di buono visto in precedenza e allo stesso tempo ampliare una struttura ludica per certi versi eccessivamente chiusa in se stessa.
Asobo Studio centrerà il difficile obiettivo? Non possiamo ancora dirlo, ma le buone premesse sembrano esserci tutte.
A Plague Tale Requiem è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Il sequel di quello che è stato uno dei titoli più sorprendenti degli ultimi anni farà capolino soltanto l’anno prossimo sulle console di nuova – attuale generazione e probabilmente Nintendo Switch (via Cloud) e non vediamo l’ora di scoprirne di più in merito. La nuova avventura di Hugo e Amicia sembra voler essere ancor più cupa e spaventosa che in passato, con nuovi pericoli e nuove terribili verità che si annidano intorno ai due giovani protagonisti, richiamati “alle armi” dal loro infausto destino. Con la speranza di assistere alla naturale evoluzione, soprattutto a livello di gameplay, del suo predecessore – forse troppo statico in alcune circostanze – ci sentiamo moderatamente tranquilli sulla buona riuscita del progetto, per quanto le informazioni ufficiali al momento non sono poi molte. Quel che è certo è che la storia riprenderà le vicende del primo capitolo, ampliando il background narrativo e ludico di una produzione che ha già dimostrato di saper stupire, sotto entrambi gli aspetti.