Bandai Namco ha annunciato l’ennesimo titolo di Dragon Ball. Fin qui tutto nella norma, ciò che stranisce è piuttosto il fatto che questa volta l’azienda nipponica non abbia puntato sul solito picchiaduro e neppure su un meno tradizionale adventure-game o su l’occasionale gioco di ruolo d’ispirazione retrò. No, questa volta Bandai Namco ha voluto lasciare tutti di stucco con una mossa completamente imprevista e apparentemente caotica: si è lanciata su di un multiplayer asimmetrico survival (con un pizzico di horror), Dragon Ball The Breakers, il quale è stato concesso in sviluppo a Dimps, gruppo di lavoro che si era già occupato in passato di Dragon Ball Xenoverse 1 e 2.
Dragon Ball The Breakers mostra l’evoluzione di una cellula
Anche coloro che sono cresciuti con Dragon Ball – manga o anime che sia – non sarebbero stati in grado di predire che la produzione videoludica ispirata al celebre shōnen potesse imboccare questa direzione. Complici i tratti vivaci e le atmosfere sopra le righe, la magnum opus del fumettista Akira Toriyama sembrerebbe inadeguata a sostenere una simile deriva, tuttavia basta poco per ricordarsi che le avventure del saiyan Goku e del suo entourage allargato si siano costantemente fregiate di momenti degni di incubi lovecraftiani: Majin Bu consumava le sue vittime a livello molecolare, i cyborg hanno spazzato via l’intera umanità per semplice sadismo e Frieza si era macchiato di un genocidio lucido e sistematico. Cose orribili a cui era però difficile fare caso, forse perché la narrazione del brand è sempre orbitata attorno a individui che, in un modo o nell’altro, hanno la possibilità di reagire alle insidie, non sono vittime impotenti.
Bandai Namco ha dunque deciso di sovvertire le aspettative e lo ha fatto offrendo al pubblico la possibilità di interpretare proprio delle vittime impotenti, il tutto grazie a un prodotto commerciale che sembra essere il figlio illegittimo del compianto Evolve, del tragico Friday the 13th The Game e del sempreverde Dead by Daylight (qui la nostra recensione di Dead by Daylight Special Edition). Attingendo ad alcune delle intuizioni dei suoi predecessori, Dragon Ball The Breakers permetterà a un giocatore di interpretare un malvagio – “Kid” Bu, Cell o Frieza – il quale dovrà sterminare fino a sette sopravvissuti in quello che viene definito Temporal Seam, una “cucitura temporale” che si inserirà nel canone narrativo di Dragon Ball Xenoverse 2 (il produttore ha peraltro promesso la possibilità di collegare i file di salvataggio). Le dinamiche specifiche del gioco sono ancora ammantate di mistero, con il reveal trailer che è stato dedicato interamente al temibile “cyborg perfetto” mettendone in mostra la potenza distruttiva, ma anche i grotteschi talenti evolutivi.
Le immagini mostrano Cell iniziare il match sotto forma di pupa, quindi, una volta soddisfatti certi requisiti, la creatura avanza nel suo letale processo di metamorfosi fino a raggiungere una forma finale pressoché imbattibile. Si tratta del normale arco di vita del celebre villain, tuttavia pare che gli sviluppatori di Dimps stiano affinando percorsi simili anche per i restanti cattivi – i quali sono coralmente noti con l’etichetta “Raider” -, così che questi finiscano con il «diventare più forti ogni minuto che passa».
Come sopravvivere al villain
I sopravvissuti saranno innegabilmente vulnerabili, ma non del tutto inermi. Il trailer evidenzia con una certa enfasi la presenza di molteplici armi da fuoco – che c’è da scommettere saranno comunque poco efficaci -, nonché di veicoli progettati appositamente per guadagnare le distanze dal predatore di turno. Volendo ipotizzare, è facile convincersi del fatto che ogni survivor sia anche dotato di abilità specifiche da utilizzare nei momenti di crisi, se non altro tenendo in considerazione che immagini e video diffusi da Bandai Namco abbiano mostrato che almeno un personaggio sia in grado di mutare la propria forma per velocizzare la fuga. Si tratta di Olong – Oscar, nel doppiaggio italiano -, personaggio ricorrente della saga che compare qui al fianco di una giovanissima Bulma e di altri due soggetti generici che sono stati evidentemente progettati per segnalare all’utente medio che sarà possibile creare personaggi personalizzati, femminili e maschili.
Difficile, ora come ora, stabilire se le risorse messe a disposizione delle vittime siano effettivamente in grado di sconfiggere il Raider attivo, ma tutto da a intendere che l’uccisione del villain sia pressoché impossibile e che tutto orbiti sull’attivazione di una super macchina del tempo che permetta al disperato gruppo di lacerare i confini dell’inquietante tasca temporale per fuggire in un luogo sicuro.
I rischi di un gioco imprevisto
Nel parlare delle potenziali ispirazioni di Dragon Ball The Breakers abbiamo citato tre diversi videogame, due dei quali sono incorsi in un destino funesto: Friday the 13th THe Game ed Evolve. Il primo è stato ostacolato da qualche problema minore e da una grottesca battaglia per l’uso della licenza cinematografica, il secondo è crollato a picco a causa di scelte di marketing che si sono rivelate suicide. In ambo i casi è stato evidente che il format del survival asimmetrico sia in grado di funzionare solamente se i server rimangono costantemente popolati da centinaia di persone. Al primo rallentamento ci sono seri rischi che si scateni un deleterio effetto domino.
Non deve quindi sorprendere che i fan più navigati siano moderatamente preoccupati nello scoprire che Namco Bandai abbia intenzione di vendere il gioco al posto di renderlo immediatamente accessibile come free-to-play, cosa che andrebbe ad ingigantire non poco il bacino di potenziali utenti. Quel che è certo, è che Dragon Ball The Breakers si presta naturalmente a un’infinità di add-on, espansioni e skins che potrebbero essere monetizzate senza che Dimps finisca con l’incattivirsi il pubblico dei gamer. Tra i Raider potrebbero infatti comparire tranquillamente Beerus, Broly o Zamasu, mentre i survivor potrebbero reclutare tra i loro ranghi Chi-chi, Yajirobe, Nam, Mr. Satan o un qualsiasi componente del Red Ribbon. Risulta altresì consolatorio che il distributore non abbia ancora segnalato il prezzo di vendita ufficiale e che, anzi, si sia riservato di vedere come procederanno le beta a porte chiuse, prima di formalizzare la decisione sui dettagli di vendita del titolo.
Data d’uscita: 2022
Piattaforme: PS4, Nintendo Switch, PC, Xbox One
Sviluppatore: Dimps
Publisher: Namco Bandai
Dragon Ball The Breakers rappresenta una proposta di mercato inattesa, improbabile ed estremamente curiosa; è un qualcosa che fino a qualche giorno fa non sapevamo di volere e che ora desideriamo ardentemente. Che un trailer sia riuscito a scatenare tante aspettative è encomiabile, tuttavia è noto che le difficoltà di un multiplayer di questa portata siano molte e particolarmente complesse. Non resta che augurarci che Dimps sia in grado di fronteggiare le insidie e che Namco Bandai non si affossi da sola con una mala gestione del modello economico. Che chi di dovere prenda più esempio dai modelli di aggiornamento offerti da Dead by Daylight/Fortnite e meno da quelle di Anthem/Marvel’s Avengers.