Fire Emblem Warriors Three Hopes Provato: bentornati nel Fódlan!

Fire Emblem Warriors Three Hopes - 001

L’annuncio di un nuovo Fire Emblem lo accogliamo sempre con grande gioia: se poi, in attesa di un nuovo capitolo della saga strategica, Nintendo ci omaggia di una nuova evoluzione del genere Musou, non possiamo che accogliere con favore l’idea, soprattutto perché i titoli di questo genere realizzati per Switch sono, a conti fatti, i migliori in assoluto, come visto per i due Hyrule Warriors e il precedente Fire Emblem Warriors. Ma mentre quest’ultimo raccoglieva combattenti e condottieri da diversi giochi della saga, Fire Emblem Warriors Three Hopes si concentra sui personaggi che abbiamo imparato a conoscere in Fire Emblem Three Houses, con qualche novità.

Fire Emblem Warriors Three Hopes: destini incrociati

Come nel precedente Three Houses, saremo chiamati a impersonare un mercenario, Shez (naturalmente, come da tradizione, possiamo scegliere se il nostro avatar avrà fattezze maschili o femminili!), le cui scelte avranno un peso specifico nel nuovo conflitto che sta per consumarsi nel Fódlan, con le tre forze in campo pronte a darsi battaglia per la supremazia: l’Alleanza di Leicester, l’Impero Adrestiano o il Regno di Faerghus, guidati da Claude von Riegan, Edelgard von Hresvelg e Dimitri Alexandre Blaiddyd. 

Ovviamente, la scelta della fazione avrà grande rilievo sia sulla trama, sia sul gameplay del gioco, dato che dovremo gestire personaggi differenti in base alla “casata” selezionata. Tutti i cambiamenti si vedranno soprattutto nelle fasi iniziali dell’avventura. E Byleth? Il/la mercenario addestratore avrà un ruolo decisamente diverso, questa volta, ovvero quello di nemesi di Shez, col soprannome di Flagello Cinereo.

Il meglio che il sistema Musou ha da offrire

Come speravamo, il titolo Omega Force non si limita a gettarci in battaglia al solo scopo di falcidiare stormi di inermi soldati come da tradizione del genere Musou, ma fa tesoro dell’esperienza dei precedenti giochi esclusivi per Switch (i due ispirati a Legend of Zelda e il primo Fire Emblem Warriors) e di Persona 5 Strikers, implementando tutte le migliori caratteristiche di questi titoli. La narrazione avrà un ruolo importantissimo: non vivremo più semplicemente una sequela di battaglie dal flebile contesto narrativo, ma una storia sfaccettata e ricca di dilemmi morali, che potremo oltretutto pilotare verso le direzioni che preferiamo scegliendo la nostra bandiera tra le tre proposte, così come le nostre amicizie e alleanze più importanti.
Come in Three Houses, potremo passare del tempo coi nostri compagni di ventura per migliorare le loro (e le nostre) abilità, così come approfondire il rapporto con essi.
I personaggi giocabili sono assai distinti fra loro, a livello di mosse, tecniche speciali, armi e addirittura classi selezionabili, che cambieranno profondamente l’approccio agli scontri. Oltre a ciò, ogni personaggio potrà contare sul cambio di classe, con la possibilità di sbloccare classi più potenti, che comporta un aumento della potenza del personaggio e la possibilità di accedere a numerose abilità.

Il gameplay frenetico dei classici musou-game è prevalente nel nuovo Fire Emblem: i anti nemici possono essere abbattuti con attacchi leggeri, attacchi pesanti, ma anche con magie e varie abilità disponibili. Non mancano le Mosse Uniche, attacchi potentissimi e anche belli da vedere, mentre l’Indicatore Collasso è rappresentato da una barra che, una volta esaurita, ci permette di mettere KO gli avversari mediante uno Slancio Critico.

Three Hopes si presenta inoltre come un titolo molto accessibile, dato che i giocatori avranno la facoltà di selezionare il livello di difficoltà appropriato: Facile, Medio o Difficile. Parlando delle prestazioni invece, il frame rate appare abbastanza stabile, anche se non mancano alcuni cali di frame quando su schermo si palesano troppi avversari.

Piattaforme:  Nintendo Switch

Sviluppatore: Omega Force, Koei Tecmo

Publisher: Nintendo

Data d’uscita: 24 giugno 2022

Fire Emblem Warriors Three Hopes si presenta decisamente bene. Tecnicamente non aspettatevi miracoli, ma le battaglie scorrono generalmente più fluide degli altri giochi del filone, accompagnate da un ottimo character design in stile anime e da un comparto sonoro d’eccellenza. La possibilità di prendere strade radicalmente diverse prospetta l’inedita opportunità per un musou di essere rigiocabile e non stancante / ripetitivo, il che è una gran conquista. Unico vero neo sembra essere il livello di difficoltà, che se non innalzato tramite specifiche (e molteplici) impostazioni risulta forse un pelino troppo semplice.